Due giorni sul fiume Ardèche con tutta la famiglia

5 minuti di lettura

La discesa in canoa tra gole e canyon nel sud della Francia è un'esperienza adrenalinica e rigenerante allo stesso tempo, da condividere con le persone che ami (bambini compresi). Il fiume Ardèche in questo secco 2022 non è molto riottoso o movimentato. Anzi a vederlo dall’alto, questo lungo serpente che in centinaia di anni ha scavato nella roccia splendide gole e grotte, sembra placido e tranquillo, ideale per una domenica sonnacchiosa tra pagaia e ombrellone. È l’illusione del canoista principiante: se il fiume è povero d’acqua, sarà più faticoso pagaiare. Ma è meglio cominciare dall’inizio.

Canoe di fronte al celebre Pont d’Arc
Ripartenza dopo il celebre Pont d’Arc in direzione St. Martin
Pubblicità

Tra le Alpi e il Mediterraneo

La riserva naturale delle Gorge d’Ardèche si trova nel sud della Francia, nella regione dell’Alvernia-Rodano-Alpi. Il mare della Costa Azzurra non è lontano (ma neanche davvero vicino, un’ora e mezza d’auto), e le colline alternano lavanda e ulivi, tratti brulli e boschi più verdi e fitti, le Alpi e il Mediterraneo si giocano su questa terra da sempre una partita a ping pong che non ha vincitori.

In questa regione, l’Ardèche non è il fiume più grande – il vicino Rodano lo batte senza gara – ma è certamente il più famoso e adatto per gli sport d’acqua come la canoa, il kayak o il canyoning. Un’esperienza adatta a ogni tipo di pubblico, perché modulabile a seconda dello sforzo fisico che si vuole (o si può) sopportare.

Lungo il percorso si incontrano giovani coppie, comitive di amici, ma anche famiglie con bambini.

I piccoli (se hanno più di sei anni) possono viaggiare sulla canoa a due posti insieme a un adulto, e avranno un’attrezzatura della misura adeguata, un remo proprio, e un sacco di voglia di sperimentare prima possibile delle rapide (cosa per la quale non ci sarà molto da attendere).

Barili a tenuta stagna al posto delle valigie vengono noleggiati a inizio percorso
Il barile a tenuta stagna è il miglior amico del canoista

La partenza

La partenza, per tutti, è a Vallon-Pont–d’Arc, un paese piccolino e arroccato in poche strade, ma che poi si spande a macchia d’olio tra mille campeggi e innumerevoli noleggi di imbarcazioni.

Il primo passo è proprio scegliere, tra questi, un preferito (i prezzi sono molto simili, i noleggi si differenziano soltanto per la tipologia di servizio e per i loro orari) e recuperare canoa, pagaia, giubbotto di salvataggio, casco, scarpette da scoglio e, fondamentale, il bidone di plastica a tenuta stagna che sarà la vostra sacca da viaggio: non è il tipo di valigia che si può schiacciare per farci entrare più cose, quindi… l’essenziale, in questo caso, è la sola cosa che riuscirete a tenere lontana dall’acqua.

Le canoe hanno colori accesi – non solo il giallo, che uno si aspetta, ma anche viola o verde acido, ogni noleggio ha i propri colori di bandiera e ci si riconosce così, tra adepti – sono più pesanti di quanto si immagina e pure molto più resistenti.

Sia per i neofiti o che per i più navigati, prima di scendere al fiume viene riepilogato l’intero percorso: sono 32 km in totale, affrontabili in uno o più giorni a seconda delle necessità. Rapida per rapida, vengono date indicazioni precise su come affrontare ogni tratto, passare alla larga da un certo tipo di roccia, avvicinarsi alla spiaggia, come pagaiare e in che modo gestire la canoa nei tratti più complessi. Ribaltarsi è la norma, ed è anche divertente, un po’ meno se si perde il grip sulla pagaia o sul bagaglio, che andrà poi recuperato… ma è un rischio che vale la pena di correre.

Pubblicità
Nei tratti in cui l’acqua è più bassa è più facile far scivolare la canoa a riva e farsi un bagno
Nei tratti in cui l’acqua è più bassa è più facile far scivolare la canoa a riva e farsi un bagno

Il posto tappa: dove dormire

Sono possibili diverse fermate lungo il percorso, in particolare due posti-tappa dove passare la notte in tenda (l’attrezzatura per dormire è un not-to-be-missed nella lista degli essenziali da infilare nel bidone porta-tutto, a meno che non la si prenoti telefonando e saldando in anticipo).

L’intero percorso in una sola giornata, soprattutto per chi viaggia con bambini a bordo, è piuttosto faticoso, per questo si può valutare di fermarsi una notte al bivacco Gaud, situato a un terzo del percorso, o al Gournier, che si trova circa a metà.

Una volta portata al sicuro sulla spiaggia la propria imbarcazione, si risale la collinetta fino a un piccolo bosco di lecci dai quali sbucano un bagno attrezzato, varie fontanelle di acqua potabile e una serie di posti-barbecue dove divertirsi a grigliare. Non è consentito il consumo di alcolici… anche se le pattumiere raccontano storie di ordinaria disubbidienza a riguardo.

Farsi trascinare dalla corrente in piena sicurezza con i giubbotti di salvataggio può essere molto divertente
Farsi trascinare dalla corrente in piena sicurezza con i giubbotti di salvataggio può essere molto divertente
Pubblicità

Iscriviti alla nostra newsletter! Per te ogni settimana consigli di viaggio, offerte speciali, storie dal mondo e il 30% di sconto sul tuo primo ordine.

I bambini e la canoa, una storia d’amore

Per i più piccoli, l’atmosfera collegiale e avventurosa è di grande effetto: si può sperimentare la propria abilità in gare di remata veloce, giocare con l’acqua, fermarsi quando si vuole e tuffarsi dalle rocce, andare alla scoperta degli anfratti e delle grotte che sono innumerevoli lungo tutto il tratto del fiume. Le rapide sono più adrenaliniche che spaventose… e generalmente i bambini le affrontano con lo stesso impeto dell’acqua dell’Ardèche.

Tra i posti più belli per fermarsi a fare il bagno, c’è sicuramente il celebre Pont’Arc, che ha tutto un altro aspetto visto dall’acqua: imponente, sì, ma affascinante soprattutto per la flora e la fauna che lo popolano, in alto, e per le grotte che sembrano scavate a misura di canoa e che permettono una mini-escursione tra le rocce.


Le cavità nella roccia nascondono grotte tutte da esplorare
Le cavità nella roccia nascondono grotte tutte da esplorare

L’arrivo

La discesa continua in direzione St. Martin d’Ardèche. Il primo tratto di fiume è il più bello dal punto di vista paesaggistico: il letto è più stretto e l’andamento tortuoso, le alte pareti di roccia calcarea alternano il loro giallo ocra al grigio dei sassi del fiume e al verde degli arbusti che qua e là hanno la meglio. Le gorges sono così alte che se si tiene lo sguardo fisso verso il blu del cielo, molto frequentemente si scorgono falchi o piccole aquile roteare in cerca di prede prima di rientrare al nido.


Nel tratto finale invece il fiume si apre, diventando più profondo e facilmente balneabile, ci si avvia verso la pianura e si lasciano alle spalle i canyon con i loro strapiombi. Una volta arrivati a St. Martin ci si ferma per l’ultimo tuffo, mentre i proprietari dei noleggi impilano le canoe sui tetti dei furgoncini e rinfrescano i propri clienti con limonate e domande sull’avventura appena trascorsa. Un viaggio di una quarantina di minuti riporta tutti al punto di partenza, a Vallon, e garantisce un pisolino ristoratore ai piccoli (e grandi) rematori.

Pubblicità
Le gorge de l’Ardèche viste dall’alto
Le gorge de l’Ardèche viste dall’alto, foto di Didier Provost

Quando andare

Il periodo consigliato per questo tipo di viaggio è tra maggio e settembre, tenendo conto che durante la discesa capita di bagnarsi e che un po’ di sole e di caldo, per asciugarsi, è sicuramente benvenuto.


L'imponente Pont d'Arc crea un ponte di roccia naturale alto 54 metri
Il Pont d’Arc, prima fermata di ogni discesa lungo il fiume Ardéche
Pubblicato nel

Destinazioni in questo articolo:

Francia
Condividi questo articolo
Pubblicità