Due giorni sul fiume Ardèche con tutta la famiglia
La discesa in canoa tra gole e canyon nel sud della Francia è un'esperienza adrenalinica e rigenerante allo stesso tempo, da condividere con le persone che ami (bambini compresi). Il fiume Ardèche in questo secco 2022 non è molto riottoso o movimentato. Anzi a vederlo dall’alto, questo lungo serpente che in centinaia di anni ha scavato nella roccia splendide gole e grotte, sembra placido e tranquillo, ideale per una domenica sonnacchiosa tra pagaia e ombrellone. È l’illusione del canoista principiante: se il fiume è povero d’acqua, sarà più faticoso pagaiare. Ma è meglio cominciare dall’inizio.

Tra le Alpi e il Mediterraneo
La riserva naturale delle Gorge d’Ardèche si trova nel sud della Francia, nella regione dell’Alvernia-Rodano-Alpi. Il mare della Costa Azzurra non è lontano (ma neanche davvero vicino, un’ora e mezza d’auto), e le colline alternano lavanda e ulivi, tratti brulli e boschi più verdi e fitti, le Alpi e il Mediterraneo si giocano su questa terra da sempre una partita a ping pong che non ha vincitori.
In questa regione, l’Ardèche non è il fiume più grande – il vicino Rodano lo batte senza gara – ma è certamente il più famoso e adatto per gli sport d’acqua come la canoa, il kayak o il canyoning. Un’esperienza adatta a ogni tipo di pubblico, perché modulabile a seconda dello sforzo fisico che si vuole (o si può) sopportare.
Lungo il percorso si incontrano giovani coppie, comitive di amici, ma anche famiglie con bambini.
I piccoli (se hanno più di sei anni) possono viaggiare sulla canoa a due posti insieme a un adulto, e avranno un’attrezzatura della misura adeguata, un remo proprio, e un sacco di voglia di sperimentare prima possibile delle rapide (cosa per la quale non ci sarà molto da attendere).

La partenza
La partenza, per tutti, è a Vallon-Pont–d’Arc, un paese piccolino e arroccato in poche strade, ma che poi si spande a macchia d’olio tra mille campeggi e innumerevoli noleggi di imbarcazioni.
Il primo passo è proprio scegliere, tra questi, un preferito (i prezzi sono molto simili, i noleggi si differenziano soltanto per la tipologia di servizio e per i loro orari) e recuperare canoa, pagaia, giubbotto di salvataggio, casco, scarpette da scoglio e, fondamentale, il bidone di plastica a tenuta stagna che sarà la vostra sacca da viaggio: non è il tipo di valigia che si può schiacciare per farci entrare più cose, quindi… l’essenziale, in questo caso, è la sola cosa che riuscirete a tenere lontana dall’acqua.
Le canoe hanno colori accesi – non solo il giallo, che uno si aspetta, ma anche viola o verde acido, ogni noleggio ha i propri colori di bandiera e ci si riconosce così, tra adepti – sono più pesanti di quanto si immagina e pure molto più resistenti.
Sia per i neofiti o che per i più navigati, prima di scendere al fiume viene riepilogato l’intero percorso: sono 32 km in totale, affrontabili in uno o più giorni a seconda delle necessità. Rapida per rapida, vengono date indicazioni precise su come affrontare ogni tratto, passare alla larga da un certo tipo di roccia, avvicinarsi alla spiaggia, come pagaiare e in che modo gestire la canoa nei tratti più complessi. Ribaltarsi è la norma, ed è anche divertente, un po’ meno se si perde il grip sulla pagaia o sul bagaglio, che andrà poi recuperato… ma è un rischio che vale la pena di correre.

Il posto tappa: dove dormire
Sono possibili diverse fermate lungo il percorso, in particolare due posti-tappa dove passare la notte in tenda (l’attrezzatura per dormire è un not-to-be-missed nella lista degli essenziali da infilare nel bidone porta-tutto, a meno che non la si prenoti telefonando e saldando in anticipo).
L’intero percorso in una sola giornata, soprattutto per chi viaggia con bambini a bordo, è piuttosto faticoso, per questo si può valutare di fermarsi una notte al bivacco Gaud, situato a un terzo del percorso, o al Gournier, che si trova circa a metà.
Una volta portata al sicuro sulla spiaggia la propria imbarcazione, si risale la collinetta fino a un piccolo bosco di lecci dai quali sbucano un bagno attrezzato, varie fontanelle di acqua potabile e una serie di posti-barbecue dove divertirsi a grigliare. Non è consentito il consumo di alcolici… anche se le pattumiere raccontano storie di ordinaria disubbidienza a riguardo.

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I bambini e la canoa, una storia d’amore
Per i più piccoli, l’atmosfera collegiale e avventurosa è di grande effetto: si può sperimentare la propria abilità in gare di remata veloce, giocare con l’acqua, fermarsi quando si vuole e tuffarsi dalle rocce, andare alla scoperta degli anfratti e delle grotte che sono innumerevoli lungo tutto il tratto del fiume. Le rapide sono più adrenaliniche che spaventose… e generalmente i bambini le affrontano con lo stesso impeto dell’acqua dell’Ardèche.
Tra i posti più belli per fermarsi a fare il bagno, c’è sicuramente il celebre Pont’Arc, che ha tutto un altro aspetto visto dall’acqua: imponente, sì, ma affascinante soprattutto per la flora e la fauna che lo popolano, in alto, e per le grotte che sembrano scavate a misura di canoa e che permettono una mini-escursione tra le rocce.

L’arrivo
La discesa continua in direzione St. Martin d’Ardèche. Il primo tratto di fiume è il più bello dal punto di vista paesaggistico: il letto è più stretto e l’andamento tortuoso, le alte pareti di roccia calcarea alternano il loro giallo ocra al grigio dei sassi del fiume e al verde degli arbusti che qua e là hanno la meglio. Le gorges sono così alte che se si tiene lo sguardo fisso verso il blu del cielo, molto frequentemente si scorgono falchi o piccole aquile roteare in cerca di prede prima di rientrare al nido.
Nel tratto finale invece il fiume si apre, diventando più profondo e facilmente balneabile, ci si avvia verso la pianura e si lasciano alle spalle i canyon con i loro strapiombi. Una volta arrivati a St. Martin ci si ferma per l’ultimo tuffo, mentre i proprietari dei noleggi impilano le canoe sui tetti dei furgoncini e rinfrescano i propri clienti con limonate e domande sull’avventura appena trascorsa. Un viaggio di una quarantina di minuti riporta tutti al punto di partenza, a Vallon, e garantisce un pisolino ristoratore ai piccoli (e grandi) rematori.

Quando andare
Il periodo consigliato per questo tipo di viaggio è tra maggio e settembre, tenendo conto che durante la discesa capita di bagnarsi e che un po’ di sole e di caldo, per asciugarsi, è sicuramente benvenuto.
