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Comune di Genova

48 ore a Genova: l’itinerario perfetto

8 minuti di lettura

Quando si hanno 48 ore di tempo per visitare una città è bene andare dritti al punto. Il poeta Giorgio Caproni diceva “Genova città pulita. Brezza e luce in salita. Genova verticale, vertigine, aria scale.” E allora per scoprire questa affascinante città per la prima volta, salite in alto e partite dal suo belvedere più celebre. 

Genova porto antico
Genova va vista dalle sue alture © Luca Schilirò / lonely Planet Italia
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Per fare conoscenza con la Superba bisogna partire dall’alto, magari prendendo un ascensore che trasmette, immutato, il fascino dello stile liberty. Dalla centrale piazza Portello si sale tra vetrate colorate e ferro battuto per andare in paradiso, com’era solito dire lo stesso Giorgio Caproni. Sarete infatti a Spianata Castelletto, balconata a cielo aperto sulla città. Gli spazi si annullano nell’intricato groviglio di tetti in ardesia, campanili barocchi e torri medievali, per poi ritrovarsi nel porto, da sempre al centro della storia cittadina. Verso ponente è facilmente riconoscibile il profilo austero e slanciato della Lanterna, il faro che dal 1128 costituisce la prima, emozionante luce di Genova quando si arriva dal mare. Nella zona sottostante a Spianata, noterete alcuni dei palazzi appartenuti alle più influenti famiglie genovesi ai tempi della Repubblica. Sono gli edifici di Via Garibaldi, dove sarete diretti una volta tornati in centro. Andate a Palazzo Doria Tursi, oggi sede del comune e parte del Sistema dei Rolli, albergo diffuso ante litteram riservato alle prestigiose personalità estere che si recavano a Genova. Prima di iniziare la visita al complesso museale, che comprende anche i vicini Palazzo Bianco e Palazzo Rosso, considerate il Genova City Pass, un passepartout componibile e che prevede ingressi scontati alle principali attrazioni. Rimarrete sbalorditi nello scoprire il giardino di Palazzo Bianco, e ammirerete alcuni tra i più grandi capolavori pittorici del fiammingo Antoon Van Dyck all’interno del Palazzo Rosso. Nella sala Paganiniana di Palazzo Tursi troverete invece il Cannone, celebre violino appartenuto a Nicolò Paganini e che, secondo il suo volere, fu donato alla città natale.  

Il  Sistema dei Rolli è un albergo diffuso ante litteram riservato alle prestigiose personalità estere che si recavano a Genova ©gab90
Il Sistema dei Rolli è un albergo diffuso ante litteram riservato alle prestigiose personalità estere che si recavano a Genova ©gab90

Stradine in salita, piazzette nascoste e negozi multietnici. La città vecchia è un crogiolo di storia e storie. 

Il centro storico di Genova sono i caruggi, quei vicoli dove, come dice una canzone di Fabrizio De André, “Il sole del buon Dio non dà i suoi raggi”. Lo spartiacque è Via San Lorenzo, stradone ottocentesco che, un po’ come la Senna a Parigi, divide idealmente in due il centro. La sponda di levante corrisponde alla zona più antica, sviluppatasi intorno al castrum romano. Qui resistono, seppure a fatica, alcune botteghe di artigiani. Soffermatevi davanti alla Drogheria Torielli, che da oltre un secolo sprigiona i profumi di oltre duecentocinquanta spezie. La sponda opposta è quella del passeggio e dello shopping, che si fa via via più stiloso risalendo Via Luccoli, ma anche delle zone meno frequentate, con un continuo intreccio di culture di paesi vicini e lontani.

Scoprite i vicoli con il vostro ritmo e lasciate che a guidarvi sia l’intuito. Ci limitiamo a suggerire, come mete irrinunciabili, la Cattedrale, dedicata a San Lorenzo e con l’imponente portale gotico scolpito nella tradizionale pietra bianco-nera. Campo Pisano, una piazzetta semicircolare sormontata dai caratteristici edifici a tinte pastello. E ancora Piazza San Matteo, dal fascino medievale e con l’omonima Chiesa, graziosa e raccolta, a fare da quinta alla scena. Andate poi alla scoperta del Porto Antico: l’area, di esclusivo appannaggio portuale fino a tempi recenti, fu ridisegnata da Renzo Piano in occasione del cinquecentesimo anniversario della scoperta dell’America. Per avere una visione a trecentosessanta gradi sul porto, con le grandi navi da crociera attraccate davanti alla Stazione Marittima, l’Isola delle Chiatte è il posto giusto. A pranzo vi aspetta la cucina di pesce della Trattoria dell’Acciughetta, con al timone la giovane e vulcanica Giorgia, coadiuvata in plancia di comando dallo chef Simone, sempre pronto a stupirvi con nuove creazioni. La trattoria fa parte del circuito Liguria Gourmet, un progetto che raccoglie i luoghi, certificati, che offrono una ristorazione regionale di qualità nel rispetto della tradizione enogastronomica della Liguria. E se seguirete i consigli culinari che vi sveliamo in questo articolo, il vostro palato state certi che vi ringrazierà. 

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Piazza della Giuggiola © Luca Schilirò / lonely Planet Italia
Piazza della Giuggiola © Luca Schilirò / lonely Planet Italia

Genova e il mare: rotta verso gli eleganti quartieri del levante e un borgo fatato.

Nel pomeriggio sarà ancora il mare a farvi da guida. A Nervi, estrema propaggine a levante della città, si trova la passeggiata Anita Garibaldi, promenade con ringhiere e panchine verniciate di un azzurro tenue, in perfetto pendant con il blu profondo del mare. Concedetevi poi qualche tappa in uno degli esclusivi quartieri di levante: Quinto, Quarto, Sturla. Qui il mar Ligure spunta all’improvviso, si insinua tra strade e palazzi e nelle giornate di burrasca arriva a bagnare gli ignari passanti. Ma ciò che non potrete tralasciare porta il nome fatato di Boccadasse. Situato alla fine della lunga passeggiata di Corso Italia, questo antico borgo marinaro conserva immutato la sua magia, a partire dalle case a tinta pastello e persiane verdi che si affacciano sulla spiaggetta di ciottoli. Qui troverete alcuni validi ristoranti, specializzati nella cucina di pesce. Lasciate un po’ di spazio per il dessert, che sarà il gelato dell’Antica Gelateria da Amedeo. Tra i gusti più richiesti c’è la genovesissima panera, semifreddo al caffè.  

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Coloratissimi pesci tropicali e antiche galee della Repubblica di Genova.

Per la colazione del giorno dopo provate l’atmosfera fiabesca del Caffè degli Specchi, descritto come una “grotta di porcellana” da Dino Campana. Oppure andate alla Pasticceria Profumo, storico locale cittadino con quasi duecento anni di storia. Vi ritroverete al cospetto di scintillanti vetrine, ricolme di dolciumi e coloratissimi confetti. Se ambite alla cittadinanza genovese è arrivato il momento della prova definitiva: ordinate un pezzo di focaccia e intingetela senza esitare nel cappuccino fumante. Dedicate il resto della mattinata all’Acquario, tra i principali del Mediterraneo e sempre molto apprezzato dai viaggiatori più piccoli. In alternativa lo straordinario Galata Museo del Mare approfondisce il rapporto tra Genova e il mare, e potrete persino salire a bordo di un sommergibile. Per pranzo si torna in centro storico, e si scopre l’incantevole Chiesa dei Santi Cosma e Damiano, splendida testimonianza del romanico locale. Qui troverete il ristorante la Mandragola, che offre specialità liguri in un ambiente intimo e suggestivo. Per uno spuntino più veloce, andate alla vicina Sà Pesta, storica sciamadda genovese. Il termine significa fiammata, e pare derivi dalle fiamme vivaci generate dalle fascine, utilizzate un tempo per alimentare i forni. Lasciatevi tentare da una o più torte salate e, nel periodo invernale, provate la farinata, croccante schiacciata di farina di ceci. 

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La storica Pasticceria Profumo © Luca Schilirò / lonely Planet Italia
La storica Pasticceria Profumo © Luca Schilirò / lonely Planet Italia
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Ponente e Levante sono molto più che semplici indicazioni geografiche. A bordo di una barca per averne una conferma.

Chi guarda Genova sappia che Genova si vede solo dal mare”. Seguendo il consiglio di Ivano Fossati, nel pomeriggio si salpa dal Porto Antico a bordo del Navebus, un servizio gestito dall’azienda municipale dei trasporti. La traversata regala vedute impagabili sulla città e sul porto, per poi dirigersi verso il Ponente cittadino. Fin dalla seconda metà dell’Ottocento il quartiere di Sampierdarena fu oggetto di un’intensa industrializzazione, e poco dopo stessa sorte toccò alle vicine Cornigliano e Sestri. Vedere quindi dal mare le acciaierie, i cantieri navali, è anche rendere omaggio agli operai che si sono alternati, turno dopo turno, tra le mura di questi stabilimenti. Da qualche tempo oggetto di una lenta e graduale trasformazione, il ponente genovese trova oggi nel nuovissimo Ponte San Giorgio, sorto sulle macerie del viadotto Morandi, il suo emblema, simbolo di rinascita e auspicato rilancio. Il Navebus approda dopo circa mezz’ora a Pegli, quartiere di mare un tempo comune autonomo e che conserva un’identità autonoma, tanto è vero che la gente qui dice “vado a Genova” quando si sposta verso il centro. A pochi passi dalla stazione ferroviaria si trova Villa Durazzo Pallavicini, storica dimora nobiliare immersa in un giardino romantico ottocentesco, già premiato nel 2017 come parco più bello d’Italia. Per tornare in centro prendete un bus o un treno fino alla stazione di Genova Principe. 

Un angolo del giardino di Villa Durazzo Pallavicini © Giulia Grimaldi / lonely Planet Italia
Un angolo del giardino di Villa Durazzo Pallavicini © Giulia Grimaldi / lonely Planet Italia

La movida dei vicoli e non solo

Se avete ancora voglia di una visuale, meravigliosa, dall’alto, la funicolare di Largo Zecca fa al caso vostro. Dimenticate il caos del traffico, perché una volta scesi alla stazione di Righi sarete in aperta campagna, circondati dalle alture che, come dice una vecchia canzone dialettale, suscitano nei genovesi la stessa nostalgia del mare. Se invece volete fare nuove conoscenze, il centro storico non vi deluderà. Per l’aperitivo Piazza delle Erbe è la soluzione più scontata, mentre Piazza Lavagna, dal fascino parigino, è una valida alternativa. Poi iniziate un dolce naufragare tra i pub, birrerie e locali che si concentrano nel quadrilatero delimitato dalle vie Canneto il Lungo e San Bernardo. Ma non disdegnate i viaggi fuori rotta, come quello che vi porterà fino a Piazza della Lepre, in un bar dai cocktail divini e giovani di ogni età con cui chiacchierare.

Al momento di rincasare forse avvertirete una dolce, leggera euforia. E il giorno dopo, quando non potrete più dare il merito (o la colpa) all’alcool capirete che sarà stata lei, Genova, ad avervi lasciato molto di più di ciò che pensavate. 

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Un nuovo ostello in un monumento

Oggi c’è una possibilità nuova e molto intrigante per soggiornare a Genova, a costi contenuti ma senza rinunciare alle atmosfere di questa città ricca di storia. È il Marathon Hostel, un ostello realizzato tra le antiche e maestose arcate di una via monumentale, pronto ad accogliere i viaggiatori più curiosi e attenti, quelli sempre in cerca di novità e di punti di vista inconsueti. Ricavata tra le arcate storiche sottostanti Corso Andrea Podestà, nell’ambito di un recupero urbano più ampio, questa struttura dispone di 150 posti letto distribuiti tra dormitori e camere private anche da 2 o 3 persone, con tutte le comodità che si possono desiderare, aria condizionata compresa (non mancano una palestra e un pub con il bancone monumentale più lungo d’Europa).

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