A Genova, il cielo la mattina è blu indaco

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A Genova vale la pena alzarsi presto per vedere la luce che, come dice una canzone di De André "ha un piede in terra e l'altro in mare". I profili dei palazzi si stagliano netti nell'aria, e nel silenzio della mattina si sentono stridere le cime delle barche ormeggiate alle bitte. Arrivati al Porto Antico, si scopre il mare su cui, lentamente, appare una striscia dorata. Poi arriva il momento della colazione, magari in qualche bar dei vicoli. Non abbiate paura: la focaccia va inzuppata senza pietà nel cappuccino. Se lo farete anche con quella alla cipolla, vi sentirete uno del posto ancora prima di essere passati dal via.

A Genova, il cielo la mattina è blu indaco © Luca Schilirò / lonely Planet Italia
A Genova, il cielo la mattina è blu indaco © Luca Schilirò / lonely Planet Italia
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La via del passeggio, le sorprese del centro moderno di Genova

A metà mattinata, è una buona idea dirigersi verso Via XX Settembre, che proprio a quell’ora inizia a popolarsi del consueto baillamme di impiegati, studenti e turisti. Oltre alle vetrine dei negozi, di tanto in tanto occorre abbassare lo sguardo, per non farsi sfuggire i mosaici per terra. Oppure alzarlo, per ammirare la fantasia equilibrata dell’art decò che caratterizza i suoi portici. Un buon punto di osservazione è il Ponte Monumentale. Prima di salirci, fermatevi dalla Chiesa di Santo Stefano, inaspettato gioiello romanico nel cuore della città moderna. Dalla cima del ponte vedrete via XX Settembre viva e pulsante, sentirete il respiro del traffico, peraltro parecchio alleggerito rispetto a un tempo. Scorgerete, sullo sfondo, la grande fontana di Piazza De Ferrari, che spunta tra le guglie liberty del Palazzo della Borsa. 

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Volti, profumi e sapori al Mercato Orientale

Poi, sarà giunta l’ora di conoscere la gente del posto, scoprirne le abitudini e i gusti. Non c’è luogo migliore del vicino Mercato Orientale per farlo. Da più di centovent’anni sui suoi banchi passano frutti, spezie, carni e pesci di prima qualità. Avventuratevi nella gastronomia locale, fatta di torte salate, canestrelli e tasche di carne dal delizioso ripieno. Stiamo parlando della cima che, con un pizzico di audacia, potrete chiedere di vedere da vicino, scoprendo l’antica arte della sua cucitura, fatta con lunghi aghi e tanta pazienza. Poi, andate in uno dei tanti besagnini (termine genovese per indicare i negozi ortofrutticoli). Noterete che tutti espongono con fierezza piantine dalle foglie verdi, che rilasciano un profumo alla base della salsa più famosa al mondo. Il pesto, a Genova, è orgoglio, tradizione e identità. E per capire meglio il concetto, più tardi, per pranzo, suggeriamo di andare alla vicina Trattoria Il Genovese, dove Roberto sarà felice di spiegarvi il perché. Oltre, ovviamente, a farvi assaggiare uno dei pesti più buoni in città.

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Genova, Palazzo Reale © Luca Schilirò / lonely Planet Italia
Genova, Palazzo Reale © Luca Schilirò / lonely Planet Italia

La Serenissima Repubblica di Genova: splendore e ricchezza a Palazzo Reale

È il momento di scoprire la Genova ricca e dorata che si cela dentro ai suoi palazzi. Se non l’avete fatto prima, valutate il Genova City Pass 72 ore. Si tratta di un passepartout componibile, che prevede l’ingresso alle principali attrazioni della città a prezzi scontati. Il nostro viaggio nel tempo ci porta a Palazzo Reale, nella via Balbi universitaria e sempre in fermento. È sempre un’ottima idea visitare il complesso: nei giorni di brutto tempo ci si perde piacevolmente nella sua pinacoteca, si scoprono le sale fastose, tra cui spicca la sgargiante Galleria degli Specchi e la Sala del Trono. Quando il sole brilla nel cielo - ma nulla vieta di farlo anche nei giorni nuvolosi - si passeggia nel giardino pensile, e si sale fino al terrazzo, scorcio privilegiato sui tetti della città, con le gru del porto che, in lontananza, ci osservano. 

Tra i caruggi © Luca Schilirò / lonely Planet Italia
Tra i caruggi © Luca Schilirò / lonely Planet Italia
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Le botteghe storiche nei caruggi

Dopo pranzo, è giunto il momento di rompere gli indugi. Bisogna toccare con profondità ciò, che fino ad ora, abbiamo solo sfiorato. Uno dei modi migliori per scoprire il centro storico è visitare le sue tante botteghe. A partire dalla storica Pasticceria e Gelateria Profumo, che da più di centocinquant’anni sorprende con le scintillanti vetrine, preludio a un interno ricolmo di leccornie di ogni tipo, dalle pesche con l’amaretto nel periodo estivo a ravioli ripieni di cioccolato durante il Carnevale. Nella Fabbrica di Turaccioli Luico si vendono dal 1855 tappi ma non solo. Gli appassionati di enologia potranno sbizzarrirsi, mentre, tutti gli altri, faranno due chiacchiere con il signor Manlio, pronto a raccontare aneddoti su una Genova di un tempo che rivive nelle sue parole.

Si scende nel cuore della città vecchia, in Vico Casana, per scoprire la Tripperia, punto imprescindibile per acquistarla freschissima, o gustarla in loco, in un ambiente spartano e autentico. Ancora più giù, nei pressi della fermata della metropolitana San Giorgio, ci si fa barba e capelli tra vetri colorati, giochi di specchi e rubinetti d’ottone. È la storica Barberia Giacalone, da tempo tutelata dal FAI e gioiello scintillante dei caruggi. Nel muoversi da un punto all’altro, scoprite la città con il vostro ritmo, prendete tutte le deviazioni che volete ma non trascurate i luoghi imprescindibili, tra cui spicca la Cattedrale di San Lorenzo. Dopo averne osservato la facciata, nel caratteristico paramento a fasce bianche e nere, e averne scoperto gli interni, tra cui noterete anche la "miracolosa" bomba inesplosa dell’ultima guerra, è il momento di puntare più in alto. Da qualche tempo è possibile salire su una delle due torri: vedrete da vicino i tetti di ardesia della città vecchia e potrete ammirare la grande bandiera con il vessillo di San Giorgio della vicina Torre Grimaldina. 

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Boccadasse
Le casette tipiche di Boccadasse © Luca Schilirò / lonely Planet Italia
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Perché, chi da queste parti ci vive, non se ne vuole mai andare?

Se il primo giorno è stato principalmente dedicato alla terra, il mare sarà il protagonista della seconda giornata. I genovesi hanno da sempre un rapporto privilegiato con il loro fratello blu, destinato a intensificarsi nell’immediato futuro. La zona della Fiera, oggi oggetto di un’ampia riqualificazione, sarà pronta, a giugno 2023, per celebrare l’epilogo della Ocean Race. Dopo nove mesi di navigazione e oltre 42.000 miglia nautiche, la celebre competizione velistica internazionale si concluderà nel capoluogo ligure, in un contesto completamente rinnovato.

Per vedere come Genova assuma le fattezze di un borgo di riviera, non occorre invece aspettare altro tempo. Basta andare nell’incantevole borgo di Nervi, ultima propaggine di levante. Camminare lungo la passeggiata a mare alleggerisce i pensieri, specie se lo si fa alla mattina, quando la luce è più tenue, i colori più dolci e si è in compagnia di pochi altri fortunati. Dopo aver sentito il mare gorgogliare tra anfratti di roccia, essersi sporcati le mani con la salsedine depositata sulle ringhiere di vernice azzurra, non ve ne vorrete più andare. Ma sappiate che vale la pena passare sotto la ferrovia e scoprire gli eleganti parchi di Nervi, dove tra prati all’inglese e scoiattoli saltellanti si trovano, anche, raffinati musei di arte moderna e raffigurativa. Nel periodo primaverile, è irrinunciabile spingersi fino al roseto, tra gallerie fiorite di colori sgargianti e penetranti profumi floreali.

Tornando verso il centro, la sosta obbligata è nel posto più fotografato, amato e sospirato. Boccadasse non smette mai di stupire, per capirlo basta guardare i genovesi, innamorati quanto i forestieri davanti alle case a tinta pastello, le barche dei pescatori, il mare che si insinua lento nella spiaggia di ciottoli. Una volta scesi lungo la Via Aurea, spingetevi al di là del promontorio, scoprite le viuzze mattonate di rosso, cercate lo scorcio più bello. Un suggerimento? Lasciate che ci sia sempre un po’ di luccichio di mare sullo sfondo. 

Nervi vista dal mare © Luca Schilirò / lonely Planet Italia
Nervi vista dal mare © Luca Schilirò / lonely Planet Italia

Blu: mare, cielo e Blue Jeans.

Per pranzo si torna nella zona del Porto Antico, il luogo ideato da Renzo Piano e che, per la prima volta nella sua storia millenaria, ha permesso al centro di Genova e ai suoi abitanti di riappropriarsi del mare. Locali a due passi da yacht esclusivi e che, specie d’estate, richiamano l’attenzione di giovani di tutte le età per un aperitivo o qualcosa di più. Ma anche spazi ludici e giochi per i più piccoli: il Porto Antico è il simbolo di una città attenta alle nuove generazioni e alle famiglie. Nel pomeriggio, salpiamo a bordo di un battello per vedere Genova dalla prospettiva più logica. Si scoprono le banchine ricoperte di colorati container, si sente il profumo del mare e ci pare persino di volare, a guardare le capriole di gabbiani roteare nel cielo.

Se il tempo non lo consente, non preoccupatevi. Sarà un’ottima occasione per vedere alcune tra le perle meno conosciute, tra cui il Museo Diocesano. Colpisce, all’ingresso, il suo meraviglioso chiostro, tra i più belli della città, sui cui vetri si specchia la vicina Cattedrale. All’interno, si ammirano alcuni capolavori di arte sacra, ma è una sala, in particolare, a richiamare la nostra attenzione. È quella delle Tele Blu, drappi di lino del XVI secolo, realizzati per offrire sensazionali esperienze tridimensionali sulla Passione di Cristo a increduli fedeli durante il periodo pasquale. È il blu il colore di Genova, del suo mare e dei jeans, che qui furono pure inventati.

Ed è sempre blu il colore del cielo, che nel pomeriggio si fa via via più intenso, mentre ci spostiamo verso l’ultima, imperdibile, attrazione. È l’emblema della città, il simbolo, nonché il faro più alto del Mediterraneo. La Lanterna domina il porto, e salendo a metà della torretta si ammira la lunga grandezza della città, i monti che la stringono a nord, proteggendola da intemperie e, un tempo, dai nemici.

Quando saremo in cima, al cospetto della Superba, o magari una volta scesi, e la Lanterna avrà già iniziato a danzare con il suo fascio di luce, ci verrà in mente quanto si dice di questa città.

A Genova si nasce o ci si ritrova, spesso quasi per caso. Da Genova si parte, addirittura delle volte si fugge. Ma, a Genova, si torna sempre.  

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Un nuovo ostello in un monumento

Oggi c’è una possibilità nuova e molto intrigante per soggiornare a Genova, a costi contenuti ma senza rinunciare alle atmosfere di questa città ricca di storia. È il Marathon Hostel, un ostello realizzato tra le antiche e maestose arcate di una via monumentale, pronto ad accogliere i viaggiatori più curiosi e attenti, quelli sempre in cerca di novità e di punti di vista inconsueti. Ricavata tra le arcate storiche sottostanti Corso Andrea Podestà, a pochi metri dal Ponte Monumentale che abbiamo citato prima e nell’ambito di un recupero urbano più ampio, questa struttura dispone di 150 posti letto distribuiti tra dormitori e camere private anche da 2 o 3 persone, con tutte le comodità che si possono desiderare, aria condizionata compresa (non mancano una palestra e un pub con il bancone monumentale più lungo d’Europa).

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