Smettiamola di pensare che le donne che viaggiano da sole siano "spericolate"

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Sono emozionata all’idea di visitare finalmente l’Egitto. Le piramidi! I templi di Luxor! Il museo del Cairo! Ma ogni volta che ne parlo, le persone non condividono il mio entusiasmo.

Sarah Reid vuole visitare l'Egitto da sola ma i suoi amici sono preoccupati per lei ©Jose Ignacio Soto/Shutterstock
Sarah Reid vuole visitare l'Egitto da sola ma i suoi amici sono preoccupati per lei ©Jose Ignacio Soto/Shutterstock
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Gli amici sgranano gli occhi e dicono frasi banali (“Stai attenta!”). Nonostante viaggi da anni, soprattutto in solitaria, secondo loro andare in Egitto da soli non è da avventurosi, ma da incoscienti. Decido di ignorarli e partire lo stesso, ma il mio entusiasmo è diminuito. Arrivata nel mio hotel al Cairo, chiedo al receptionist di fare una copia del mio passaporto e lui mi risponde “non ne avrai più bisogno”. Quasi svengo. Ho fatto abbastanza ricerche per assicurarmi di dormire in un hotel sicuro, a gestione familiare. Ma l’ansia del momento mi fa mettere in dubbio la mia prudenza.

In passato non ci sono mai state tante donne in viaggio da sole come ce ne sono oggi. Io sono una di loro, un’esperta ormai che ha scritto pure un libro sull’argomento. Ma queste viaggiatrici vengono relativamente ammirate. A parte le seguaci di Mangia, Prega, Ama, le altre donne che scelgono uno stile di viaggio più avventuroso vengono considerate avventate. Dopo una tragedia capitata a qualche viaggiatrice solitaria, ecco una valanga di articoli su quanto sia pericoloso viaggiare da sole per le donne. Ma è vergognoso che questo sia l’atteggiamento più diffuso.

Nessuno ha il diritto di criticare una donna che sceglie di viaggiare da sola © Patrick Tr / Shutterstock
Nessuno ha il diritto di criticare una donna che sceglie di viaggiare da sola © Patrick Tr / Shutterstock

Una decisione rischiosa?

È difficile stabilire se le donne corrano un rischio maggiore, perché scarseggiano le statistiche su quante abbiano subito una violenza mentre viaggiavano da sole. È risaputo però che alcune destinazioni sono più pericolose di altre per le donne, così come sappiamo che molte viaggiatrici incorrono in situazioni spiacevoli anche in paesi o città generalmente tranquilli. Io stessa mi sono sentita a disagio a camminare per le strade del Cairo, con tutti gli uomini che non la smettevano di fissarmi. Mi sono sentita violata quando alcuni uomini mi hanno ripreso con il cellullare in India. E rabbrividisco ancora al ricordo dell’uomo che ha provato a violentarmi in una spiaggia di Tel Aviv, nel bel mezzo del giorno.

Ma gli episodi di violenza di genere accadono ovunque. Quando colpiscono le donne nel proprio paese (e succede statisticamente molto più di frequente che in viaggio) l’attenzione è generalmente rivolta all’autore della violenza. Una volta su un treno a Sydney mi sono ritrovata sola nel vagone con un uomo che mi fissava masturbandosi. Sono andata a sporgere denuncia e il poliziotto (un uomo) non mi ha chiesto cosa ci facessi su un mezzo di trasporto pubblico da sola alle 6 del mattino. Ma quando una donna è vittima di violenza sessuale o viene aggredita mentre viaggia da sola, la gente tende a criticare. Perché viaggiava da sola? Che ci faceva in giro a quell’ora? Perché parlava con degli sconosciuti? Cosa indossava?

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Perché dovrebbe fare la differenza se è una donna o un uomo a viaggiare in solitaria? © alexreynolds / Shutterstock
Perché dovrebbe fare la differenza se è una donna o un uomo a viaggiare in solitaria? © alexreynolds / Shutterstock

Non fraintendetemi, le donne in viaggio da sole possono comportarsi in modo incosciente. Ogni viaggiatore lo è se non compie delle ricerche prima della partenza o se sceglie una destinazione in cui è avvenuto un disastro climatico o dove è in atto un conflitto. È importante essere consapevoli dei rischi e sapere come evitarli. Ma non c'è motivo per giudicare in modo diverso una donna da un uomo che decide di viaggiare in solitaria in una destinazione meno turistica.

Ma mi fa arrabbiare il fatto che le donne sono costrette a fare più attenzione rispetto agli uomini. Sono stufa del bisogno costante di rimarcare i potenziali pericoli del viaggiare sole. Ma io vi assicuro che ne vale la pena. Esplorare gli angoli di questo bizzarro e meraviglioso mondo mi ha reso più indipendente e sicura di me stessa, mi ha insegnato a prendere decisioni in autonomia e a risolvere un problema senza chiedere aiuto. Questi lati positivi dovrebbero incoraggiare le donne a fare un viaggio da sole, e non mettere in dubbio la loro capacità di giudizio.

Sarah Reid crede che le donne siano generalmente ammirate solo quando viaggiano da sole in stile Mangia, Prega, Ama © m-gucci / Getty Images
Sarah Reid crede che le donne siano generalmente ammirate solo quando viaggiano da sole in stile Mangia, Prega, Ama © m-gucci / Getty Images
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Riscriviamo la storia

Il viaggiatore viene tradizionalmente associato all’immagine di un maschio bianco e coraggioso.

Le donne avventurose e altrettanto coraggiose invece, hanno dovuto lottare per essere prese sul serio. La giornalista Nellie Bly ad esempio, nel 1890 è diventata la persona più veloce a circumnavigare il globo, nonostante il suo editore le avesse detto che solo un uomo avrebbe potuto compiere l’impresa. L’americana Amelia Earhart è stata una delle prime aviatrici donne, ma negli anni 20 i giornalisti le rivolgevano domande su vestiti, matrimonio e ricette. E non dimentichiamoci di Gertrude Bell, esploratrice, politica e archeologa inglese: i suoi successi in Medio Oriente all’inizio del 20esimo secolo potrebbero essere considerati più importanti di quelli del collega T. E. Lawrence, ma nel film di successo Lawrence d’Arabia, la Bell è stata appena menzionata. 

Perché le viaggiatrici coraggiose e avventurose devono lottare per farsi prendere sul serio? © Inga Pracute / Shutterstock
Perché le viaggiatrici coraggiose e avventurose devono lottare per farsi prendere sul serio? © Inga Pracute / Shutterstock

Oggi queste donne piene di coraggio sono ricordate non solo per essersi spinte oltre al limite, ma anche per aver messo in discussione la visione della donna che parte per un’avventura. Prima cominceremo a vedere le viaggiatrici in solitaria attraverso la stessa lente con cui vengono visti gli uomini, prima aumenterà il numero di donne che ne godranno i benefici. E con un po’ di fortuna, aumenteranno anche le icone femminili da inserire nella lista delle viaggiatrici celebri. 

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