Riscoprire il mondo in handbike: la storia di Danilo e Luca
Dall'Europa al Sud America, passando per l'Africa e l'Asia alla ricerca di nuove avventure, anche estreme, da ricordare e condividere. Luca Paiardi e Danilo Ragona sono gli ideatori di Viaggio Italia, il progetto on the road vuole raccontare il mondo della disabilità e far capire che è possibile fare esperienze incredibili, a volte estreme, anche se si è in sella a una carrozzina. In sei anni di Viaggio Italia around the world, Danilo e Luca hanno toccato 4 continenti: Europa, Asia, Sud America e Africa. Tra le esperienze più significative l'apertura del Carnevale di Rio nel 2018, e poi il Kenia, l'Himalaya, Bali e Singapore fino all'ultimo viaggio, quello che li ha riportati a ripartire questa volta in Italia. Cartina alla mano hanno scoperto se stessi e il mondo che li circonda e noi ci siamo fatti raccontare alcune delle loro avventure.
Il progetto
Luca e Danilo si sono conosciuti oltre vent'anni fa nei corridoi dell'Unità Spinale di Torino. Da quel giorno di cose ne sono successe tante. Luca è diventato un architetto e ha continuato a coltivare la sua passione per la musica come bassista degli Stearica. Danilo è diventato un designer e ad oggi produce la carrozzina da lui ideata con l'azienda Able to Enjoy. Li accomuna la voglia di viaggiare, di mettersi sempre alla prova e l'amore per lo sport. Ed è l'unione di questi tre ingredienti che ha fatto nascere nel 2015 il progetto Viaggio Italia Around the World.
Il loro Viaggio Italia è una storia di coraggio, libertà e autonomia, un inno alla vita e alla forza di non arrendersi di fronte alle difficoltà. Danilo e Luca partono sempre dall’Italia per andare alla scoperta del mondo e la loro storia è un’impresa, dove questo termine si declina sotto tre aspetti.
Un'impresa con loro stessi, perché viaggiare vuol dire conoscere i propri limiti e trovare la strada giusta per superarli. Un'impresa sociale, perché quello di Viaggio Italia passa anche nelle Unità Spinali dove si inizia a capire come riprendere a vivere. In questi luoghi Luca e Danilo portano un messaggio semplice: la vita in autonomia è possibile. I viaggii di Luca e Danilo sostengono inoltre progetti e raccolte fondi come l'ultima per Hackability con cui si doneranno stampanti 3D ad alcune unità spinali. E un’impresa per l’innovazione, perché il progetto è anche un viaggio alla ricerca di aziende che grazie alle loro idee innovative possono creare accessibilità nuove e concrete nate dalle funzionalità e dal design dei loro prodotti o servizi.
Inoltre, con l’associazione B-free Danilo e Luca sostengono numerose iniziative di comunicazione e incontri sul rapporto tra la disabilità e diversi aspetti della società attuale attraverso lo sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative per rimuovere le barriere architettoniche, fisiche e mentali.
Quale è stato il vostro primo viaggio insieme?
Abbiamo cominciato a viaggiare insieme per lo sport, giocavamo assieme a tennis e partecipavamo a campionati Nazionali e Internazionali. Per entrambi uno dei ricordi più belli è legato al viaggio a Düsseldorf che abbiamo fatto nel 2008. Stavamo andando a vedere una delle fiere più importanti in Europa sulla disabilità. In quell'occasione ci siamo stupiti dell’accessibilità della Germania, per la prima volta prendevamo mezzi pubblici da soli, in piena autonomia e trovare un bagno accessibile in un ristorante o altro luogo non era più un problema. Insomma, andare a mangiare il tipico stinco di maiale contornato da patate al forno è diventata all’improvviso un’esperienza più piacevole.
Avete viaggiato in 4 continenti, qual è l’esperienza o il luogo che è rimasto di più con voi?
Be’ sono troppe le esperienze che portiamo nel cuore. Oggi, in questo difficile momento internazionale per via del covid19, vogliamo condividere la bellissima esperienza fatta a Nairobi, in Kenya, dove siamo entrati in una delle baraccopoli più grandi al mondo, per aiutare e contribuire all’iniziativa di un’importante fondazione. Abbiamo servito l’unico piatto caldo della settimana a più di 300 bambini, che nell’attesa di essere serviti cantavano con gioia. Questo ricordo aiuta a comprendere come nonostante le difficoltà siamo dei grandi privilegiati.
Lo sport è una delle attività che preferite in viaggio, c’è qualcosa che non avete fatto e che vorreste fare?
Sono ancora tante le esperienze che vogliamo fare. Ad oggi ne abbiamo totalizzate 36. La prossima magari potrebbe essere un giro sulla moto a tre ruote di Danilo.
Quale è il primo viaggio da fare che consigliereste a chi vuole seguire il vostro esempio ma ancora non l’ha fatto.
Il consiglio che vorremmo dare è legato a una prima domanda: quali sono le tue passioni o desideri? Allora vi consigliamo di andare nel luogo che più li rappresenta, così da stimolare maggiormente creatività, mente e corpo su ciò che amate.
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Nel 2018 avete partecipato alla cerimonia di apertura del Carnevale di Rio, come è stato?
Il ricordo che portiamo nel cuore è stato quando siamo arrivati all’ingresso del Sambodromo, dove partono tutti i carri che partecipano al carnevale di Rio. Lì si apriva una folla di persone con diversità e disabilità di ogni genere e natura. La sensazione d'integrazione, di felicità nel condividere un momento di grande festa indifferentemente dalle diversità è stata la più bella sensazione di libertà.
Come mai avete deciso di improntare il vostro progetto proprio sul viaggio?
Viaggiare è un modo per conoscere se stessi, per scoprire e riconoscere i propri limiti. Ogni luogo che si visita dà emozioni diverse. Ti fa crescere e ti lascia ricordi indelebili con cui cullarti nei momenti di malinconia o sorridere quando le esperienze che hai fatto diventano aneddoti da raccontare. Quando viaggi impari sempre qualcosa, che sia il modo giusto per attaccare la carrozzina all'handbike o come potersi lanciare in sicurezza con il parapendio. Con il viaggio impari ad apprezzare ciò che hai nel momento in cui ritorni a casa, soprattutto quando visiti posti al confine del mondo in cui spesso ti ritrovi circondato di baracche o vedi la gente vivere per strada. Quando ritorni a casa capisci che forse si, la tua vita è stata dura, ma dopo tutto puoi ritenerti fortunato.
Viaggiare è anche un modo per conoscere gli altri, da chi condivide l'esperienza con te, alle persone che incontri lungo la strada. Scopri culture che sono lontane anni luce dal modo che hai di vivere, ma anche quelle ti insegnano qualcosa. Viaggiare ti permette di conoscere persone con storie incredibili, che hanno trasformato le loro vite in imprese straordinarie.