Galateo per viaggiatori iperconnessi

3 minuti di lettura

C’è chi usa lo smartphone come fedele compagno di viaggio e chi ne farebbe volentieri a meno. Se anche voi sognate di lanciare il dispositivo nella bocca di un vulcano o vedere il Blackberry inabissarsi tra i flutti (non fatelo, pensate all’ambiente!), ecco una guida semiseria sul bon ton da viaggio con smartphone al seguito.

E voi ce la fate a viaggiare staccandovi dal vostro smartphone? ©nenetus/Shutterstock
E voi ce la fate a viaggiare staccandovi dal vostro smartphone? ©nenetus/Shutterstock
Pubblicità

Siete in partenza. In valigia il minimo indispensabile, quasi tutto ciò che vi serve occupa lo spazio di pochi centimetri cubici: il vostro smartphone. Inseparabile compagno di mille avventure, Sancho Panza multifunzione, un Virgilio personale iperconnesso che vi guiderà nei gironi infernali del viaggiatore: dal check in degli aeroporti al traffico di Città del Messico, vi troverà un Uber nel cuore della notte e vi ricorderà l’indirizzo di quel ristorantino in una caletta in Costa Azzurra, raggiungibile esclusivamente via mare. Il vostro nemicoamico telefonino sarà il ponte tibetano che in viaggio vi collegherà al resto del mondo, ovunque decidiate di andare. 

Essenziale come l’ossigeno in alta quota, non sempre ne avrete un vitale bisogno. Iniziate a dimenticarvelo spento in una tasca interna del bagaglio a mano: anche lui ha bisogno di riposarsi. Dopodiché ecco come farne un uso etico in viaggio, con l’unico nobile scopo di non imporre bip, pin, ding, frrr molesti a chi condivide il viaggio con voi, sconosciuti, parenti, amici, ma soprattutto voi stessi, che già ne siete vittima sacrificale tutto l’anno, inevitabilmente.

C'è chi gusta il momento e chi lo fotografa ©Oleksandra Naumenko/Shutterstock
C'è chi gusta il momento e chi lo fotografa ©Oleksandra Naumenko/Shutterstock

Ode alla modalità aereo, anche sulla terraferma. Vi risparmia notevoli grattacapi, chi vi cerca mentre vi state godendo le meritate vacanze vi troverà momentaneamente irraggiungibile. Se non potete lasciare che le chiamate vengano dirottate nel buco nero della segreteria telefonica, optate per la modalità “non disturbare” che filtrerà per voi solo le chiamate più importanti. Ricordatevi di salvare tra i preferiti i numeri da cui volete essere rintracciati, anche mentre fate trekking sull’Himalaya. Sempre che ci sia campo.

Vibrazione o suoneria? Il galateo vi direbbe di togliere entrambe e lasciare il dispositivo in modalità silenzioso, perlomeno mentre state mangiando. Avete appena adottato, a cuor leggero, questa buona pratica quando un tremolio improvviso scuote il tavolino su cui poggia, sfinito, il vostro smartphone a schermo in giù. Un altro. E poi un altro. Vi siete dimenticati di disattivare le notifiche. Nel caso, tenete il telefonino in tasca: ogni notifica vi procurerà un piacevole massaggio. Di nuovo. E ancora. A questo punto l’accenno di lombalgia che vi eravate procurati lanciando le vostre valigie su un carrettino trainato da un somarello, improvvisamente, scomparirà.

Pubblicità
Fate un favore a voi stessi e mandate in vacanza, per qualche ora, il vostro fidato device ©Maridav/Shutterstock
Fate un favore a voi stessi e mandate in vacanza, per qualche ora, il vostro fidato device ©Maridav/Shutterstock

Dopo aver consultato l’itinerario sulle mappe, aver riagganciato dopo aver telefonato ai vostri figli lasciati in ostaggio ai nonni, aver controllato rapidamente la percentuale di rischio pioggia e le notizie del giorno, vi verrà la tentazione di tenere lo smartphone a portata di mano. La scienza dice che, nel giro di circa 7 minuti, avrete di nuovo gli occhi e i pollici incollati allo schermo, complice una pausa mentre aspettate la navetta per la spiaggia o la bidonvia per arrivare in vetta. Un’abitudine che ha poco a vedere col galateo e molto con la vostra salute mentale: fate un favore a voi stessi e mandate in vacanza, per qualche ora, il vostro fidato device. Bando alla sindrome FOMO (fear of missing out) o rischiate di perdervi qualcosa di molto più interessante che si trova proprio davanti ai vostri occhi. Se proprio dovete indugiare in una sindrome, che sia YOLO (you only live once): per tuffarvi da una scogliera, vedere i lemuri nel loro habitat o assaggiare il sashimi di fugu, ci vuole coraggio, ma spegnere il telefonino per un’intera vacanza ne richiede ancora di più.

Guide e prodotti consigliati:

Libro fotografico

Consigli Lonely Planet per un viaggio perfetto

Pubblicato nel
Condividi questo articolo
Pubblicità