Cosa c'entra la Lonely Planet con un museo dell'aviazione a Charlotte, Carolina

Redazione Lonely Planet
2 minuti di lettura

Era il 2009 quando il volo 1549, partito da New York in direzione Charlotte, è stato costretto ad un ammaraggio sul fiume Hudson, a Manhattan. L’aereo era stato danneggiato dall'impatto con uno stormo di uccelli subito dopo il decollo, ma il pilota Chesley Burnett Sullenberger, meglio noto come Sully Sullenberger, ha magistralmente tratto i 155 passeggeri in salvo.

Il Capt. Chesley "Sully" Sullenberger davanti all’aereo ammarato sul fiume Hudson
Il Capt. Chesley "Sully" Sullenberger davanti all’aereo ammarato sul fiume Hudson
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A bordo c’erano neonati, anziani, membri dell’equipaggio e anche Ric Elias, il CEO di Red Ventures, il gruppo di cui fa parte Lonely Planet. Ecco perché Elias ha personalmente devoluto 1 milione di dollari al Carolinas Aviation Museum, in North Carolina, che nel 2023 cambierà ufficialmente nome in seguito a un importante intervento di ristrutturazione e diventerà il Sullenberger Aviation Museum.

Il nuovo battesimo del museo coinciderà con il quattordicesimo anniversario di quella che tuttora resta l’impresa più straordinaria dell’aviazione. Anche Lonely Planet, come azienda, ha deciso di devolvere $500.000 al progetto.

“Il volo 1549 ha cambiato il corso della mia vita e mi ha dato il regalo incalcolabile di una seconda possibilità,” ha detto Elias. “Il museo è un tributo al coraggio del Capitano Sullenberger e a quello di tutta la sua crew e spero sarà di ispirazione per tutti i giovani innovatori che vogliono cambiare il mondo”.

Il Carolinas Aviation Museum sarà dedicato a Capt. Chesley "Sully" Sullenberger © Indigo Photography
Il Carolinas Aviation Museum sarà dedicato a Capt. Chesley "Sully" Sullenberger © Indigo Photography

Cosa si potrà vedere nel Sullenberger Aviation Museum?

Il rinnovamento coincide con il trentunesimo anno del museo, fondato nel 1992 da Floyd Swinton Wilson e da sua moglie Lois, e che nel 2019 è stato chiuso proprio per i lavori di rinnovamento e per essere migrato in un nuovo luogo.

I nuovi locali sono adiacenti all’aeroporto internazionale Charlotte Douglas e misurano più di 45.000 metri quadrati. All’interno i visitatori potranno immergersi nella storia dell’aviazione del Carolina attraverso mostre, eccitanti esperienze di simulazioni di volo, cabine di comando interattive, narrazioni storiche e programmi educativi.

Anche Lonely Planet sarà presente nel museo, ma vi diremo i dettagli in prossimità dell’inaugurazione.

“L’aviazione – una delle industrie più dinamiche al mondo- non è stata storicamente accessibile a tutti, ma vorremmo che il Sullenberger Aviation Museum sia più che una semplice collezione di aeroplani e che diventi un’opportunità per ispirare ed elevare le prossime generazioni di innovatori ed eroi”, ha detto il Capitan Sullenberger, eroe celebrato anche nel film Sully, di Clint Eastwood.

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Il Capitano Chesley "Sully" Sullenberger nella cabina di comando del volo 1549 al Carolinas Aviation Museum © Tribune News Service via Getty
Il Capitano Chesley "Sully" Sullenberger nella cabina di comando del volo 1549 al Carolinas Aviation Museum © Tribune News Service via Getty

Il Capitano ha proseguito dicendo di sentirsi “privilegiato ad avere il mio nome associato a un’istituzione così rinomata e attivamente coinvolta nell’espansione sociale, culturale ed economica di Charlotte e dei suoi dintorni.”

Il museo continuerà ad ospitare l’aereo del volo 1549 e il museo ha ricevuto molte donazioni legate a quel fatidico evento. La Honeywell, l’azienda che ha prodotto le unità APU 131-9A che hanno giocato un ruolo decisivo nella buona riuscita dell’ammaraggio dell’Airbus, ha donato $1.5 milioni al progetto. La Bank of America, che contava una dozzina di impiegati sul volo, ha contribuito con 1 milione di dollari.

Gli stessi passeggeri del volo 1549 hanno partecipato collettivamente tramite una campagna volta a preservare il velivolo e gli strumenti necessari a mostrarlo al pubblico negli anni a venire.

Il museo punta a raccogliere 31 milioni di dollari per il suo rilancio. Includendo le donazioni di Elias e Lonely Planet si è già avvicinato di 29 milioni all’obiettivo.

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