Conegliano e Valdobbiadene: a tu per tu con i segreti del Prosecco DOCG
Quante volte avete stappato una bottiglia per bere un bicchiere di Prosecco? La risposta è quasi scontata: che sia stato per un aperitivo con gli amici o per festeggiare un’occasione particolare, i brindisi con un calice di questo vino non si contano. Quante volte, però, vi siete chiesti da dove viene il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, qual è la sua storia, cosa c’è da vedere sulle colline nelle quali viene prodotto? Il modo migliore per trovare risposta a queste domande è partire per il Veneto, in provincia di Treviso, per un viaggio alla scoperta delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene.

Il sito UNESCO
La prima cosa da sapere è che dal 2019 questo territorio è stato iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO come paesaggio culturale, perché qui l’opera dei viticoltori ha contribuito a creare uno scenario unico. Il sito comprende la fascia collinare che da Valdobbiadene si estende verso est fino a Vittorio Veneto per poi spingersi verso Conegliano e annovera una consistente porzione del paesaggio viticolo della Denominazione di Origine Controllata e Garantita dove si produce il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG.
Per vivere e coltivare su queste colline, l’uomo ha saputo adattarsi, modellando le ripide pendenze e perfezionando la propria tecnica agricola. Espressione di questa capacità adattiva è il ciglione, particolare tipologia di terrazzamento, risalente al XVI e XVII secolo, che utilizza la terra inerbita al posto della pietra e che viene preferita ad altre soluzioni poiché contribuisce alla solidità dei versanti e riduce l’erosione del suolo. Questo lavoro secolare ha permesso la creazione di un “paesaggio a mosaico”, caratterizzato da tanti piccoli appezzamenti vitati intervallati da un’importante presenza di boschi e aree verdi, che permettono di mantenere la biodiversità.

Un territorio in equilibrio
La posizione privilegiata delle colline, tra il Mar Adriatico e le Dolomiti, assicura una combinazione unica dal punto di vista microclimatico: ventilazione costante, perfetta esposizione solare e giusta escursione termica. Vi basterà raggiungere uno dei tanti punti panoramici oppure semplicemente fermarvi lungo la Strada del Prosecco per notare l’equilibrio che sussiste tra i pendii coltivati e le zone boschive, nella quali la natura si riprende il proprio spazio. Il 57% della superficie è infatti ricoperta da boschi, mentre l’area restante reca le tracce del lavoro umano, che ha dato vita a un paesaggio culturale frutto dell’interazione tra natura e uomo. Per la sua conformazione morfologica, questa terra è molto difficile da coltivare e questo territorio è testimone dell’infaticabile lavoro dell’uomo, che nel corso dei secoli ha rimodellato il paesaggio. Ancora oggi, i pendii scoscesi costringono gli agricoltori a praticare una viticoltura eroica, chiamata così perché tutto il lavoro viene eseguito a mano.

Borghi, castelli, boschi, vigne e osterie
Le Colline vi invitano a un viaggio intenso e pieno di bellezza, alla scoperta di un territorio effervescente come le bollicine del Prosecco: ai panorami da sogno si alternano borghi meravigliosi come Rolle, Guia e Santo Stefano, castelli fiabeschi come CastelBrando e quelli di San Salvatore e di Collalto, le Torri di Credazzo, le abbazie che raccontano storie millenarie come quella di Follina e quella di Santa Bona e, ancora, chiese ed eremi come la Pieve di San Pietro di Feletto, l’eremo di San Gallo, la chiesa di San Vigilio e quella di San Lorenzo. E poi ci sono Conegliano, dove la vita scorre tra le piazze e gli antichi palazzi nobiliari con le facciate dipinte, Vittorio Veneto, con i palazzi quattrocenteschi, i portici e le testimonianze della Prima guerra mondiale, Valdobbiadene, con la nuova piazza luminosa, e Pieve di Soligo, immersa tra i vigneti.
E ancora, le osterie, dove abbondano i prodotti del territorio e i piatti della tradizione, dallo spiedo ai formaggi di latteria, dalle castagne ai bigoli con il ragù d’anatra, dal radicchio ai fagioli di Lamon, dalla soppressa alla porchetta, dalla polenta bianca al tiramisù. Nelle osterie, poi, non troverete solo il Prosecco: provate ad assaggiare il vin col fondo (fermentato direttamente in bottiglia), il Raboso del Piave, l’Incrocio Manzoni, il Torchiato di Fregona, il Refrontolo Passito o il Vin del Prete.

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Scoperte a passo lento: il Cammino delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene
Se volete godervi tutto questo con calma, prendendovi il tempo che ci vuole. Nel mese di luglio 2023 è stato inaugurato il Cammino delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, che in poco tempo ha richiamato camminatori da tutto il mondo. Il Cammino è un modo unico per scoprire il fascino di questo territorio abbracciato dalle Prealpi Trevigiane, un’avventura outdoor che unisce in un percorso facile lo sforzo fisico e la calorosa accoglienza delle locande di questa zona. L’itinerario, lungo poco più di 50 chilometri, è diviso in quattro tappe, ma se siete allenati potete anche terminarlo in due o tre. Si parte da Vidor e si arriva a Vittorio Veneto attraversando luoghi ricchi di storia e di cultura: incrocerete chiese, monumenti, castelli e abbazie, trincee, gallerie e postazioni militari della Grande Guerra.

Chiamatelo Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG
Nell’area collinare di Conegliano e Valdobbiadene, da più di tre secoli si coltivano le uve che danno origine al Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, il cui successo inizia con la fondazione della prima Scuola Enologica d’Italia, nel 1876. L’area di produzione si estende su 15 comuni e rappresenta il cuore della zona storica di produzione del Prosecco dove il vitigno Glera ha posto le sue radici trovando le condizioni climatiche e pedologiche ideali per esprimere al meglio la sua qualità.
Il fascino di queste colline è dato dalla loro bellezza: qui l’armonia creata dai vigneti si trasforma in emozioni che coinvolgono tutti i sensi. Nel 1962 un gruppo di 11 produttori ha costituito il Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG (con sede a Villa Brandolini, Pieve di Soligo), proponendo un disciplinare di produzione per garantire la miglior qualità e tutela del proprio vino. Sette anni più tardi, il 2 aprile del 1969, il Ministero dell’Agricoltura ha riconosciuto l’area di Conegliano e Valdobbiadene come zona DOC di produzione del Prosecco e del Valdobbiadene Superiore di Cartizze. Nel 2009, la riorganizzazione delle denominazioni Prosecco ha portato all’assegnazione della Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG), massimo livello qualitativo italiano. A questa si affiancano la DOCG Asolo e la DOC Prosecco, estesa su 9 province di tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, creata per proteggere il patrimonio viticolo del Prosecco e tutelarlo nel mondo.