I buoni propositi del viaggiatore
Quando si è viaggiatori non c’è nulla che possa renderci più felici di una cosa semplice come un luogo da scoprire e dei chilometri da macinare. Non devono essere tanti, i chilometri, e non deve essere necessariamente sconosciuto il posto. Quel che conta è saperlo guardare nel modo giusto, al momento giusto. Con questa consapevolezza siamo pronti ad affrontare il nuovo anno e a porci i famosi buoni propositi.
Muovere la mente
Iniziamo dalle cose semplici: non è sempre possibile muoversi, né sempre necessario. Il viaggiatore lo sa bene, quel che fa la differenza è avere una mente abbastanza elastica che si sappia muovere al posto suo. Si inizia dai grandi classici, che siano libri, film, mostre. Ma poi ci si arrangia come si può, andando alla ricerca di stimoli ovunque li si possa trovare, dalla lettura del quotidiano, alla lettura degli ingredienti sulle confezioni degli alimenti. Il mondo ci sta parlando e saperlo ascoltare è il primo grande proposito del 2019.
Scoprire il mondo vicino
Un suggerimento così banale eppure ha ben due implicazioni che non sono per nulla scontate.
Ogni occasione è buona per scoprire i luoghi che già pensate di conoscere. Sottovalutati perché troppo vicini, perché già visti in passato, in realtà vi potrebbero sorprendere per come sono cambiati (o per come sono rimasti fedeli a loro stessi) o semplicemente per la bellezza che riservano a chi li avvicina con sguardo curioso.
Il mondo in cui viviamo è felicemente contaminato da numerose culture, basta ascoltarle. Ogni scusa è buona: un piatto mai provato prima, uno scambio di opinioni davanti a un caffè, una proiezione cinematografica. Basta poco per stimolare la fantasia di chi ama viaggiare: è un attimo e si ordinano libri sui paesi da visitare, si impara a cucinarne il piatto tipico e, se si è fortunati, si ha l’occasione di parlare con chi viene da quel paese per preparare il percorso perfetto.
Un viaggio per cento cene
Gli aperitivi con le amiche dopo il lavoro, la pizza gusto pigrizia ordinata perché non si ha voglia di cucinare, così come la formula pranzo che pare più comoda di un pranzetto cucinato a casa. Addio. Tutte spese trascurabili, ma che giorno dopo giorno andranno a riempire quel budget chiamato Islanda, Giappone, Kazakistan: insomma, il viaggio dei sogni. Sarà dura all’inizio, ma fate un rapido calcolo e pensate a quanto vi lascia un viaggio rispetto a queste comodità quotidiane. Il risultato non è affatto matematico, ma è una prova inconfutabile: il vero viaggiatore vedrà nella possibilità di fare il viaggio dei sogni un valore inestimabile e sarà disposto a fare qualche sacrificio perché ciò possa avvenire.