Cosa vedere durante un viaggio in Kazakistan: 8 posti da non perdere

Redazione Lonely Planet
8 minuti di lettura

Almaty, la città più grande, ha un’atmosfera quasi europea, con viali alberati, il Museo Commemorativo Alzhir, scintillanti centri commerciali e un’effervescente vita notturna. Nur-Sultan (che forse conoscerete come Astana) si è ormai trasformata in una capitale del XXI secolo, con una profusione di edifici avveniristici. Ma al di fuori delle città, un viaggio in Kazakistan vi farà vivere le avventure più indimenticabili, come un’escursione sui sentieri che attraversano le alte montagne e le verdi valli del Tian Shan, l’osservazione della fauna selvatica nella steppa costellata di laghi, l’accoglienza calorosa delle guesthouse dei villaggi e la scoperta di sperdute moschee sotterranee nei deserti occidentali. Ecco, quindi, cosa fare e cosa vedere durante un itinerario in Kazakistan.

Kazakistan cosa vedere
Lo skyline di Almaty e delle montagne circostanti, Kazakistan ©Aureliy/Shutterstock
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Cosa fare ad Almaty

Situata sullo sfondo della vetta innevata dello Zailiysky Alatau, la verdeggiante città di Almaty è da sempre una delle più affascinanti creazioni russe in Asia Centrale. Oggi i nuovi ricchi di Almaty vivono in costosi appartamenti in quartieri residenziali, guidano grandi SUV e frequentano scintillanti centri commerciali, caffè in stile occidentale, ristoranti esclusivi, locali notturni dove si balla fino all’alba e nuove stazioni sciistiche dove possono godersi la vita. I meno fortunati abitano invece nei quartieri periferici o nelle zone rurali e si accalcano negli autobus affollati e nelle marshrutky, i traballanti mini-bus che fanno capo al Bazar Zelyony (mercato ortofrutticolo) o alla stazione degli autobus di Sayakhat.

Almaty è il principale snodo dei trasporti del Kazakistan e vi transitano molti viaggiatori stranieri. Se decidete di soggiornarvi per qualche giorno scoprirete una città sofisticata, con parchi verdi, eccellenti musei, negozi, mercati e la migliore offerta di ristoranti, caffè, bar e locali notturni di tutta l’Asia centrale. E a due passi dalla città ci sono splendide montagne, che offrono la possibilità di dedicarsi all’escursionismo e allo sci.

Laghi di Kolsai

Nel vedere questi tre laghi color blu intenso, incastonati tra le ripide colline coperte di abeti rossi ai piedi del Küngey Alatau, potreste pensare di essere stati trasportati quasi per magia in Canada o in Svizzera. Si tratta senza dubbio di una delle zone più scenografiche di tutto il Kazakistan. Questi tre laghi di origine glaciale si trovano appena 110 chilometri a sud-est di Almaty in linea d’aria, ma per raggiungerli su strada bisogna percorrere quasi trecento chilometri, passando da Chilik (Shelek) e Zhalanash. I tre laghi si susseguono lungo il corso del fiume Kolsai, a una quota variabile tra 1800 e 2800 metri, dieci chilometri a sud-ovest del villaggio di Saty.

Vi consigliamo di adottare le dovute precauzioni nei mesi di maggio e giugno, quando sono presenti le zecche portatrici di encefalite.

Il mausoleo di Kozha Akhmed Yasaui a Turkestan, Kazakistan ©Dmitry_Chulov/Getty Images
Il mausoleo di Kozha Akhmed Yasaui a Turkestan, Kazakistan ©Dmitry_Chulov/Getty Images
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Turkestan

A Turkestan sorge il complesso architettonico più famoso del Kazakistan, nonché il suo sito di pellegrinaggi più venerato, vale a dire il mausoleo di Kozha Akhmed Yasaui. Fatto costruire da Tamerlano verso la fine del XIV secolo sulla base di un grandioso progetto degno dei magnifici palazzi di Samarcanda, questo complesso non teme alcun rivale in Kazakistan in termini di bellezza creata dell’uomo. Turkestan è la base ideale per fare un’escursione in giornata a Sauran e a Otrar.

La riserva Naturale di Aksu-Zhabagly

Valli verdeggianti, fiumi impetuosi, vette innevate e imponenti ghiacciai caratterizzano il bellissimo paesaggio di questa riserva naturale estesa su una superficie di 1319 chilometri quadrati, la prima istituita nel paese, nonché una delle più interessanti di tutto il Kazakistan. Il principale punto di accesso a questa riserva è il villaggio di Zhabagly, situato in linea d’aria settanta chilometri a est di Shymkent.

Questa zona, dove le montagne incontrano le steppe e la flora e la fauna sono molto varie, è un vero paradiso per gli amanti della natura. Alcune delle migliori guide naturalistiche del Kazakistan vivono in questa zona, che costituisce quindi un’ottima base da cui partire per visitare le altre attrattive naturali della regione, come i Monti del Karatau, i laghi di steppa, i deserti e alcuni siti d’interesse storico e culturale come Turkestan e Otrar.

All’interno di questo parco avrete la possibilità di avvistare diversi animali selvatici, tra cui stambecchi della Nubia, pecore argali, marmotte dalla coda lunga, pigliamosche del paradiso, aquile reali, orsi bruni himalayani e gli sfuggenti leopardi delle nevi.

Lago d’Aral

Preparatevi all’inquietante visione dei relitti di navi sovietiche nell’arida gola sulle sponde del lago che sta ritornando.

Quarant’anni fa, Aral era un importante porto peschereccio affacciato sulle sponde del Lago d’Aral e abitato da una popolazione doppia rispetto a quella attuale. Il grande mosaico custodito all’interno della stazione ferroviaria illustra una scena del 1921, quando gli abitanti di Aral rifornivano di pesce i compagni che morivano di fame in Russia. Questo però avveniva prima del disastro ambientale del Lago d’Aral, vittima dei programmi di irrigazione sovietici che sottraevano l’acqua ai suoi immissari, i fiumi Syr-Darya e Amu-Darya, spostando la linea costiera a sessanta chilometro da Aral.

Se volete vedere con i vostri occhi il disastro ambientale del Lago d’Aral, la cupa e fatiscente cittadina di Aral, i cui abitanti ostentano una spiccata diffidenza nei confronti degli stranieri, può costituire una valida base per una tappa di un paio di giorni. Aral è più facile e meno deprimente da visitare rispetto ai porti in disuso dell’Uzbekistan, perché gli sforzi compiuti per salvare la parte settentrionale del Lago d’Aral sembrano avere dato buoni risultati e l’industria ittica è nuovamente in crescita. 

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I deserti pietrosi della regione del Mangistau ©Yerbolat Shadrakhov/Getty Images
I deserti pietrosi della regione del Mangistau ©Yerbolat Shadrakhov/Getty Images

Mangistau

I deserti pietrosi della regione del Mangistau si estendono per quattrocento chilometri in direzione est da Aktau fino al confine con l’Uzbekistan. Questo labirinto fatto di suggestive gole scolpite in forme bizzarre dagli elementi atmosferici, variopinte formazioni rocciose, misteriose moschee sotterranee e antiche necropoli è poco noto persino agli archeologi, che hanno iniziato a esplorarlo solo di recente. In passato in queste terre inospitali si snodava una diramazione secondaria della Via della Seta e nei luoghi dove si seppellivano i morti o vivevano uomini venerabili sorsero siti sacri, alcuni dei quali fortemente legati al sufismo. Le moschee sotterranee potrebbero essere nate proprio come eremi degli asceti che si ritiravano nel deserto.

Per visitare i siti del Mangistau bisogna portarsi dietro tutte le provviste di cui si potrebbe avere bisogno, perché la maggior parte di essi si trova nel bel mezzo del nulla. È buona norma portare cibo da condividere con gli altri pellegrini a Beket-Ata e a Shopan-Ata.

Laghi sui monti Tien Shan, Kazakistan
©humancode/Getty Images
Laghi sui monti Tien Shan, Kazakistan ©humancode/Getty Images
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Tian Shan

Le montagne più alte e spettacolari del Kazakistan si innalzano al confine con il Kirghizistan e la Cina. Situato in prossimità del confine kirghiso, il Khan Tengri (7.010 metri) è considerato da molti la vetta più bella e impegnativa del Tian Shan. È circondato da molte altre montagne che superano i 5mila metri, tra cui il Mramornaya Stena (Muro di Marmo, 6.400 metri).

Ai lati del Khan Tengri si estendono in direzione ovest due lunghi ghiacciai: l’Inylchek settentrionale dalla parte del Kazakistan e l’Inylchek meridionale sul lato kirghiso.

È possibile cimentarsi in trekking della durata compresa tra una e tre settimane e vere e proprie spedizioni alpinistiche, utilizzando i campi base sui ghiacciai Inylchek situati a circa 4mila metri di altitudine. Spesso questa zona viene raggiunta in elicottero, partendo dal campo base situato nella Valle del Karkara, dove si organizza l’escursione. Molti trekking comprendono anche un volo in elicottero intorno alle vette più elevate ed escursioni sui ghiacciai ai piedi del Khan Tengri e/o del Pik Pobedy, al confine tra il Kirghizistan e la Cina.

Astana al tramonto ©alpinrage/Shutterstock
Astana al tramonto ©alpinrage/Shutterstock

Nur-Sultan, la capitale

Tra le praterie infinite del Kazakistan sulle steppe ventose del nord è sorta la moderna e futuristica città di Nur-Sultan. Con uno skyline punteggiato da brillanti nuovi grattacieli che sembrano sfidare le leggi della fisica, la capitale è un’appariscente vetrina di architettura internazionale del 21esimo secolo e uno sguardo verso la città del futuro.

Il suo skyline si fa di anno in anno più attraente, grazie a una serie di originali edifici costruiti lungo gli ampi viali da architetti di fama internazionale in vari stili: asiatico, occidentale, sovietico e futuristico. Diverse di queste spettacolari strutture sono aperte ai visitatori, che rimangono sempre affascinati da questa ‘Singapore della steppa’.

Pur essendo caratterizzata da inverni rigidi e ventosi e da estati calde e polverose, Nur-Sultan è una città che guarda al futuro, come dimostra la sua atmosfera giovane e piacevole. Sono sempre più numerosi i giovani kazaki ambiziosi e di talento che si trasferiscono qui; se vi trascorrerete qualche giorno, la capitale del Kazakistan saprà coinvolgere anche voi.

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Quando andare

Aprile – giugno Steppe e colline si riempiono di fiori e di uccelli migratori: un paradiso per chi ama la natura.

Maggio – settembre Grazie al clima ideale, nel mese di luglio inizia la stagione dei trekking.

Novembre – aprile Fa freddo e gli sciatori si ritrovano nell’importante stazione sciistica di Chimbulak.

Un discorso a parte va fatto per la riserva Naturale di Aksu-Zhabagly. Sebbene il parco possa essere visitato in qualsiasi periodo dell’anno, i mesi migliori sono quelli compresi tra aprile e settembre. Per gli appassionati di botanica e di birdwatching i mesi migliori sono aprile e maggio. Il famoso tulipano di Greig è una delle 1300 piante da fiore che si possono ammirare nella riserva. Questi fiori punteggiano i prati alpini e crescono persino nei villaggi, dalla metà di aprile all’inizio di maggio. La primavera è anche il periodo migliore per avvistare l’orso bruno himalayano.

Documenti

I documenti necessari per un viaggio in Kazakistan sono due: visto e passaporto.

Visto d’ingresso È preferibile richiederlo prima della partenza ma in casi particolari può essere rilasciato all’aeroporto o alla frontiera terrestre (solo con l’autorizzazione del Ministero degli Affari Esteri della Repubblica del Kazakistan). Il visto può consentire soggiorni che vanno da trenta giorni a un anno.

Passaporto Il passaporto dovrà avere una validità residua che superi di almeno sei mesi la durata del visto.

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