Lord Howe Island: un paradiso eco-sostenibile tutto da esplorare
Pochi australiani sono a conoscenza del fatto che la Nuova Caledonia, un territorio francese d’oltremare a tutti gli effetti, è più vicino a Sydney di Auckland in Nuova Zelanda. In maniera altrettanto interessante a 741 km da Brisbane e 779 da Sydney, di nuovo circa la metà rispetto a Auckland, lo sperone vulcanico isolato di Lord Howe Island è una parte dell’Australia di cui molti australiani non hanno nemmeno mai sentito parlare, figurati visitato. Nel bel mezzo del nulla, emergendo come un set cinematografico di King Kong sull’increspato Sud Pacifico, l'isola di Lord Howe è un’eccezione unica, originale ed ecologica, nella terra dei canguri.
Una storia di isolamento
Dal punto di vista storico, Lord Howe ha in qualche modo schivato le grandi ondate di esplorazioni in canoa polinesiane, melanesiane e micronesiane, che si sono intrecciate nel Sud del Pacifico dal 3000 a.C. Allo stesso modo, gli aborigeni australiani, che occupavano la terraferma dell’Australia da circa 60.000 anni, non hanno mai raggiunto i lidi di Lord Howe. L’isola venne lasciata alla sua evoluzione naturale priva della presenza umana fino al 1788, quando il tenente Henry Ball, a bordo della nave inglese HMS Supply, scorse le alte vette dell’isola mentre si dirigeva verso l’altrettanto remota Norfolk Island. In puro stile marina britannica, Ball chiamò l’isola come il conte Richard Howe, allora lord dell’Ammiragliato britannico.
Una base per la caccia alle balene fu stabilita permanentemente a Lord Howe nel 1834. Quando il numero di balene si ridusse, nacque un’industria di esportazione di piante: l’endemica palma Kentia (Howea forsteriana) si rivelò la pianta per interni preferita dalla borghesia occidentale per gran parte del XX secolo. Ma la popolazione è rimasta fissa poco sotto i 400 abitanti da tempo immemore.
Un focus sulla sostenibilità
Oggi, il turismo è l’industria principale con un numero ristretto di 400 persone alla volta (i turisti non possono mica superare gli abitanti locali, vero?). L’ambiente qui è così inestimabile da essersi guadagnato il titolo di patrimonio mondiale dell’UNESCO nel 1982. L’isola viene classificata come sub-tropicale (31.5° S) ma ospita le barriere coralline più meridionali del pianeta: meravigliosi labirinti dai colori accesi che circondano l’ipnotica laguna dell’isola, popolati da pesci grandi e colorati e tartarughe. Vi aspettano snorkeling, immersioni, kayak e SUP fantastici. Gli uccelli prosperano, incluso il rallo di Lord Howe (Gallirallus sylvestris), un uccello che non vola, cammina lento e che, a differenza del dodo mauriziano o del moa neozelandese, è in pericolo ma non estinto.
La minaccia principale per il rallo e i suoi amici pennuti sono i ratti neri selvatico, introdotti in seguito al naufragio della SS Makambo a Ned’s Beach nel 1918. I ratti hanno sterminato nell’ultimo secolo altre tre specie endemiche di uccelli a Lord Howe e qualche pianta, ma adesso sono soggetti a un’azione di derattizzazione. Quasi 20 anni di pianificazione e (talvolta controverse) discussioni sono culminate in un programma di esche che è cominciato a metà del 2019. Si spera che per la fine dell’anno, Lord Howe sia priva di ratti.
Iscriviti alla nostra newsletter! Per te ogni settimana consigli di viaggio, offerte speciali, storie dal mondo e il 30% di sconto sul tuo primo ordine.
Si credeva che altre specie fossero state sterminate dai ratti come il dodo, tra cui l’insetto stecco di 20 cm dell’isola di Lord Howe (Dryococelus australis). Poi nel 2002, un gruppo superstite di 24 esemplari è stato trovato a Ball’s Pyramid, uno degli atolli rocciosi in mare aperto di Lord Howe, che prende il nome dal tenente Henry Ball, sempre secondo le tradizioni britanniche). Il numero degli insetti stecco ha registrato un rialzo da allora attraverso programmi specifici per l’allevamento in giro per il mondo, ma ci si riferisce comunque a questi animaletti neri spessi come chiamandoli gli insetti più rari del mondo.
Rilassarsi a Lord Howe
L’isola risulta piacevolmente poco popolata, tranquilla e semplice grazie al fatto che il prezzo delle tariffe aeree, degli alloggi e del cibo rimane piuttosto elevato. Anche nella bassa stagione, tra giugno e agosto volare costa circa 600 AUD (370 euro) a tratta; 250 (150 euro circa) per una notte in un albergo in stile motel e 5 AUD (3 euro) per un litro di latte.
La copertura della rete cellulare è scarsa e c’è pochissimo accesso ad internet e, ad eccezione dell’elegante Pinetrees Lodge, il suo stile rimane sospeso nel tempo. Questo è il posto perfetto per rallentare i ritmi e rilassarsi, il luogo dove mettere via il telefono e prendere un libro.
Scoprire le alture dell’isola
Potrebbero volerci un paio di giorni per abituarsi allo splendore delle alture, le spiagge e la stupenda laguna di Lord Howe. Questa è la natura all’estrema potenza ma una volta che vi sarete abituati allo scorrere del tempo sull’isola, regalatevi un’escursione di un giorno sulla cima del monte Gower, il punto più alto dell’isola a 875m. Spesso avvolta nelle nuvole, la vetta ha un suo microclima, un’ombra pluviometrica e le vedute dall’alto sono indimenticabili.
Come arrivare e muoversi: piccoli aeroplani e biciclette
Arrivare a Lord Howe fa parte dell’avventura: è un volo di due ore dalla costa est dell’Australia su un aereo a elica Dash 8 attraverso il mare aperto e con atterraggio su una stretta pista accanto all’oceano in uno dei pochi punti non montuosi dell’isola. Successivamente dopo che un bus navetta vi avrà portato al vostro alloggio, Lord Howe diventerà meravigliosamente priva di auto. Seguite la “folla” verso il negozio di noleggio bici e montate in sella: potete attraversare gran parte dei 14.55 km2 dell’isola su strade asfaltate (superare il limite di 25 km/h sull’isola è una sfida).