Le esperienze da non perdere tra i templi della Thailandia
In Thailandia vive il secondo gruppo di buddhisti più grande del mondo, quindi non stupisce che le loro tradizioni siano parte integrante della vita del paese. Per avere uno sguardo sul passato e il presente del regno, esplorate i tantissimi templi, alcuni vere gemme architettoniche: sono sempre pieni di devoti e quindi vivaci e interessanti. Ecco i nostri consigli sui templi da vedere durante un viaggio in Thailandia.

Cosa vedere nella Città Vecchia di Chiang Mai
Avventuratevi a piedi lungo questo percorso che consente di vedere tutti i templi più importanti della Città Vecchia di Chiang Mai. Partendo dal Wat Lok Moli, omaggiate il chedi (stupa) del XIV secolo versandovi sopra dell’acqua con un ingegnoso sistema di carrucole. Passando per il recente viharn antistante, attraversate il ponte pedonale e dirigetevi a est per circa 600 m. Al Jok Somphet (il mitico negozio di congee di Chiang Mai) svoltate a destra ed entrate nel Wat Chiang Man, il tempio più antico della città (1296). Dietro il viharn principale sorge un magnifico chedi degli elefanti, mentre all’interno c’è un’immagine di Buddha dello Sri Lanka.
Seguite Ratchapakhinai Rd verso sud. Percorrete Ratvithi Rd fino al Monumento dei Tre Re e ai musei principali della città. Il piccolo e ornato Wat Inthakhin Sadue Muang si estende sulla strada accanto alla piazza. Vicino c’è Kiat Ocha, per il miglior riso e pollo della città. Seguite Th Phra Pokklao verso sud al Wat Phan Tho, un tempio moderno con una sala in stile lanna, costruito nel 1870 con parti di un vecchio palazzo in teak. Accanto sorge il Wat Chedi Luang (40B), con lo spirito della città e il chedi più grande di Chiang Mai, un tempio alto 85 m ma in parte crollato nel terremoto del 1545. Infine prendete Rachadamnoen Rd verso ovest e superate il Wat Si Koet e il 10 Wat Tung Yu: arriverete al maestoso ingresso del 11 Wat Phra Singh (20B), il principale tempio della città e sede di preziosi chedi rivestiti d’oro. Seguite Samlarn Rd verso sud, fermandovi al 12 Wat Muen Ngoen Kong, con il Buddha sdraiato, e il meno noto 13 Wat Phuak Hong, con il suo stupa lanna a gradoni unico nel suo genere

In cima al Wat Arun per gli splendidi panorami del Chao Phraya e del centro storico di Bangkok
Dopo la caduta di Ayuthaya, il re Taksin assunse il controllo dell’allora Siam nel corso di una cerimonia solenne celebrata in un santuario locale, al posto del quale fece poi costruire un palazzo reale e il tempio in cui custodire il Buddha di Smeraldo, battezzando l’edificio sacro con il nome di Aruna, dio indiano dell’alba. Oggi il Wat Arun è uno degli edifici più suggestivi di Bangkok, nonché il luogo di nascita della capitale, anche se poco dopo la costruzione sia il palazzo sia il Buddha di Smeraldo furono spostati dall’altra parte del fiume, a Ko Ratanakosin.
Svettante sul Chao Phraya, l’imponente þrahng, una torre di 81 m in stile khmer, aggiunta molto dopo la fondazione del tempio, si può ammirare anche da lontano. La sua costruzione cominciò nella prima metà del XIX secolo, per volontà di Rama II (le cui ceneri sono sepolte qui), e fu portata a termine da Rama III. Una ripida scalinata porta alla cima, da cui si possono ammirare panorami incredibili del fiume e della zona circostante.
Da vicino, vedrete invece gli elaborati mosaici floreali realizzati con frammenti multicolori di porcellana cinese, un tipo di ornato comune nei templi del primo periodo di Ratanakosin, quando le navi cinesi che facevano scalo nel porto di Bangkok utilizzavano come zavorra tonnellate di vecchia porcellana. La statua principale del Buddha sarebbe stata progettata da Rama II, mentre i notevoli dipinti murali risalgono alla fine del XIX secolo e al regno di Rama V.

Il Parco Storico di Phanom Rung, il complesso di templi khmer in cima a un vulcano estinto
Quasi tutti i viaggiatori vengono a Korat per l’abbondanza di rovine khmer sparse nella zona, testimonianza di un impero passato che si estendeva da Angkor Wat in Cambogia a Nakhon Ratchasima. Tra i complessi di templi abbandonati che si trovano lungo questa ‘autostrada regale’, il più grande e impressionante è il Parco Storico di Phanom Rung nella Provincia di Buriram, costruito tra il X e il XIII secolo, due ore a est di Korat.
Situato ai margini di un vulcano che ha eruttato per l’ultima volta 900.000 anni fa, Phanom Rung era un tempio indù che doveva riprodurre il monte Kailash, la dimora celeste di Shiva. Preceduto da un viale processionale lungo 160 m e delimitato da 70 pilastri di arenaria sormontati da fiori di loto scolpiti, il santuario centrale si raggiunge salendo 52 gradini un tempo sorvegliati da due sculture di leoni. Sul lato destro del complesso, il Padiglione Reale serviva come area di vestizione per i reali prima delle cerimonie religiose e, poco distante, quello che un tempo era il cratere del vulcano è stato trasformato in un bacino idrico.
Nell’area centrale del santuario, le statue di pietra bianca convivono con i pipistrelli sonnecchianti sul soffitto. Verso la parte posteriore del complesso, due santuari in mattoni del X secolo costituiscono gli edifici più antichi. Un sacro lingam, o simbolo fallico, che rappresenta la forza di Shiva, è ancora intatto, così come una conduttura che portava l’acqua santa nel cortile. Le chiare spiegazioni delle scene incise sugli architravi – i pannelli decorativi che sovrastano i portali dei templi – illustrano le origini indù della struttura sacra.
Un’altra destinazione apprezzata dagli intenditori di antichità è Phimai, risalente all’XI secolo, 60 km a nord-est di Korat. Il complesso, simile ad Angkor Wat in miniatura, ospita oggi un ‘museo’ che spiega la costruzione e l’evoluzione di Phimai in uno dei più importanti complessi di templi antichi della Thailandia. Come molte attrazioni del paese, anche questa è accompagnata da una storia: una bellissima regina, segregata dal reale marito, fugge indossando le vesti di un monaco e cercando rifugio a Phimai. Mentre si nasconde, scolpisce per il tempio architravi che descrivono le sue traversie. Alla fine il marito arriva a Phimai e, vedendo gli architravi, si pente e si ricongiunge con la moglie.
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In funivia al Parco Storico di Phra Nakhon Khiri
Per chi è interessato all’architettura o alla storia thailandese una visita al Parco Storico di Phra Nakhon Khiri è d’obbligo. Conosciuto nella zona come Khao Wang (Collina del Palazzo), il parco si estende sulla cima di tre colline e offre bei panorami sulla città di Phetchaburi e la campagna.
Costruito durante il regno di Rama IV e portato a termine nel 1860, il Phra Nakhon Khiri era in origine un palazzo estivo dei re Rama IV e Rama V. L’intero complesso è disseminato di templi, palazzi e padiglioni reali. Partendo dal palazzo principale, seguite i sentieri acciottolati che portano alle tre alture, ognuna sormontata da uno stupa. Il Phra That Chom Phet, alto 40 m, sorge sulla vetta centrale. È possibile risalirlo dall’interno fino a metà. Sulla collina occidentale sorge il Wat Phra Kaew Noi (Piccolo Wat Phra Kaew), costruito nello stile del Tempio del Buddha di Smeraldo nel Grande Palazzo di Bangkok. Sull’ultima cima si trova il Phra Prang Daeng, uno stupa con decorazioni di ispirazione khmer. Qui sorge anche un osservatorio, molto amato da re Rama IV, grande appassionato di astronomia.
Se non volete salire a piedi dall’ingresso orientale, in quello occidentale c’è una funivia che però chiude periodicamente per manutenzione. Tenete presente che il complesso è grande e preparatevi a camminare per raggiungere la pagoda principale e altri punti panoramici.

Il chedi Wat Phra Mahathat Woramahawihaan, il più importante della Thailandia meridionale
Nota anche come ‘Nakhon’, Nakhon Si Thammarat, 85 km a sud di Ao Khanom, è una delle città più antiche della Thailandia e in passato era il cuore di un potente regno che dominava buona parte dell’attuale sud del paese. Le statue dorate dei 12 animali dello zodiaco thailandese sui lampioni lungo Th Ratchadamnoen – la via principale di Nakhon– rappresentano le 12 città-stato tributarie del regno di Nakhon.
La storia continua a vivere nei templi e nei musei disseminati in questa incantevole cittadina ed è presente anche nel mercato notturno: qui il passato di centro mercantile cosmopolita di Nakhon emerge da piatti come kôw mòk gài (pollo biryani) e má·đà·bà (roti indiano ripieno di carne o verdura). Un altro bel mercato notturno è quello vicino alla stazione fer- roviaria in Th Neramit.
Iniziate la vostra visita di Nakhon dal National Museum, che espone manufatti dall’Età della Pietra fino alla nostra era ed è una miniera di informazioni sulla zona. Poco più su si trova il magnifico Wat Phra Mahathat Woramahawihaan, il cui chedi (stupa) bianco di 77 m, sormontato da una guglia dorata, domina il centro di Nakhon. È il tempio buddhista più importante della Thailandia meridionale; non perdetevi la sala che racchiude una splendida scala rossa, verde e dorata e i musei con antiche statue provenienti da tutta la Thailandia.
Vicino al tempio si trovano i resti delle antiche mura cittadine in mattoni rossi. Sempre nelle vicinanze, all’interno di un complesso di case tradizionali in legno, si trova l’interessante Shadow Puppet Museum, il museo delle marionette usate per il teatro delle ombre che mette in scena anche spettacoli.