Il Messico sconosciuto: 8 luoghi da scoprire
Spiagge orlate di palme, una cucina piccante, giungle torride, città piene di vita, i fuochi d’artificio delle fiestas, la creatività di Frida Kahlo: il Messico è tutto questo, ma anche molto altro. Accanto ai nomi di località più note, come la città di Oaxaca o lo stato del Chiapas, e accanto ai grandi classici come l'ottimo cibo messicano da provare senza indugio, ecco 8 angoli da non perdere in questo paese dalle mille risorse.
Urique
Coronato di notte da un cielo trapuntato di stelle, questo vecchio villaggio minerario si trova sul fondo del canyon più profondo di tutti, la spettacolare Barranca de Urique (1870 metri dalla sommità al fiume sottostante), e il tragitto per raggiungerlo è assolutamente spettacolare, uno dei migliori paesaggi del Messico. La strada si snoda tra colline ammantate di pinete per poi tuffarsi all’improvviso nella gola vera e propria. Appena oltre la sommità si trova il Mirador Cerro del Gallego, uno dei più spettacolari punti panoramici nel Canyon del Rame, da cui la vista spazia sulla cittadina di Urique e sul fiume che scorre molto più in basso. Da qui, la strada stretta e tortuosa scende lungo le pareti quasi verticali del canyon, un tragitto ripidissimo di 15 chilometri con più tornanti che tratti rettilinei.
Playa Maruata
Con le sue limpide acque turchesi e le distese di sabbia dorata, Playa Maruata (uscita statale 200, Km 150) è la spiaggia più bella di tutto il Michoacán. Il villaggio di pescatori di Nahua è conosciuto per l’atmosfera vagamente hippy e richiama patiti della tintarella da tutto il mondo. Maruata è un luogo tranquillo e accogliente, dove trascorrere qualche giorno in dolce compagnia o con una bella provvista di libri da leggere, ma è anche un importante sito di nidificazione per le tartarughe verdi (tutte le notti da luglio a dicembre).
Maruata in realtà ha tre spiagge, ciascuna dotata di una propria particolarità.
• La spiaggia a sinistra (est) è un’incontaminata mezzaluna di 3 chilometri con sabbia dorata e acque tranquille, perfette per nuotare e fare snorkelling.
• La piccola sezione centrale riparata da una scogliera disseminata di grotte, gallerie e sfiatatoi, è adatta ai nuotatori esperti ed è caratterizzata dalla forma insolita del Dedo de Dios (Dito di Dio), una formazione rocciosa che spunta direttamente dal mare.
• La spiaggia all’estrema destra (ovest) è conosciuta come Playa de los Muertos (Spiaggia dei Morti) per via delle pericolosissime correnti e delle onde violente. Durante la bassa marea è possibile arrampicarsi sulle rocce alla sua estremità destra e raggiungere una baia riparata, dove tra l’altro è consentito praticare il naturismo (se lo si fa con discrezione). Evitate però di farvi sorprendere dall’alta marea. Un crocifisso fissato agli scogli ricorda le persone inghiottite dal mare in questo punto.
Sierra Gorda
La Reserva de la Biosfera Sierra Gorda, nell’aspra catena montuosa della Sierra Madre Oriental, comprende un terzo del Querétaro (precisamente la parte nord-orientale dello stato). Nota come il ‘gioiello verde’ del Messico centrale, con 15 tipi diversi di vegetazione questa riserva è l’area protetta con l’ecosistema più vario di tutto il Messico. Le sue magnifiche distese incontaminate comprendono antiche foreste nebulari, aree semi-desertiche e foreste tropicali; giaguari, orchidee rare e varietà endemiche di cactus sono alcune delle specie di fauna e flora che potreste avere la fortuna di osservare.
Potrete possono fare escursioni nei villaggi accompagnati da guide locali, alloggiare in bungalow e campeggi essenziali e partecipare a tutta una serie di attività, tra cui escursioni a cascate, rafting, discese in corda doppia e kayak. In molte comunità ci sono laboratori dove vengono realizzate ceramiche, medicine naturali, alimenti essiccati, prodotti a base di miele e tessuti ricamati.
Iscriviti alla nostra newsletter! Per te ogni settimana consigli di viaggio, offerte speciali, storie dal mondo e il 30% di sconto sul tuo primo ordine.
Volcán Paricutín
Il giovane Volcán Paricutín si è formato meno di 80 anni fa, ma risalire le pendici di pietrisco vulcanico fino alla cima e osservare i neri campi di lava che circondano il villaggio rappresenta uno dei momenti salienti di un viaggio in questa parte del Messico. Che affrontiate l’impresa a piedi o a cavallo (l’ultimo tratto si percorre comunque sempre a piedi), preparatevi a una giornata lunga ma assai gratificante.
La storia di questo vulcano è straordinaria come la vista che si ammira dalla sua sommità. Il 20 febbraio 1943 Dionisio Pulido, un contadino purépecha, stava arando il suo campo di mais situato circa 40 chilometri a ovest di Uruapan, quando la terra iniziò a tremare e a emettere vapori, lapilli e ceneri ardenti. L’uomo cercò di coprire i buchi nel terreno, ma ben presto comprese che i suoi sforzi erano vani e fuggì. Buona idea, dal momento che, come in un film hollywoodiano di serie B, in quel punto aveva cominciato a emergere un vulcano che nel giro di un anno si sarebbe sollevato di 410 metri sopra l’ondulato terreno circostante e avrebbe sommerso di lava i villaggi purépecha di San Salvador Paricutín e San Juan Parangaricutiro. Fortunatamente le colate di lava avanzarono con lentezza, consentendo agli abitanti della zona di mettersi in salvo.
Oggi in alcuni punti il suo grande cono nero emette ancora sbuffi di vapore, ma per il re- sto sembra quiescente. Vicino ai margini del campo di lava solidificata, che si estende per 20 kmq, emerge sinistra da un mare di lava nera la torre campanaria del diroccato Templo de San Juan Parangaricutiro; il campanile e l’altare della chiesa, stracolmo di candele e di fiori variopinti, sono le uniche tracce visibili dei due villaggi sepolti.
Vicino alla chiesa di San Juan troverete alcune bancarelle gastronomiche che servono ottime quesadillas di mais azzurro, cucinate in vecchie padelle su fuochi di legna. Portate con voi una buona scorta d’acqua e indossate scarpe adeguate.
Mineral del Chico
L’incantevole villaggio minerario di Mineral del Chico è uno dei pueblos mágicos più recenti e ‒ nonostante le sue dimensioni ridotte ‒ è di gran lunga più interessante di Pachuca. Questa minuscola località può essere visitata nell’ambito di un’escursione in giornata da Pachuca, oppure trascorrendovi un intero weekend, nel corso del quale potrete esplorare anche il vicino Parque Nacional El Chico, un’area di 3000 ettari dichiarata riserva naturale nel 1898; in ogni caso, si tratterà di un’esperienza molto rilassante.
In questa zona è possibile ammirare panorami di straordinaria bellezza, respirare aria fresca e fare splendide escursioni sulle montagne, tra spettacolari formazioni di roccia e suggestive cascate. La maggior parte dei messicani che trascorrono il weekend a Mineral del Chico si allontana di rado dalla strada principale (che equivale più o meno all’intero villaggio), un fatto che non sorprende, considerando la cordialità e l’accoglienza della gente del posto, a dimostrazione della veridicità del proverbio ‘pueblo chico, gente grande’ (città piccola, gente grande).
Ruta Puuc
La Ruta Puuc (Strada Puuc) si snoda tra dolci colline punteggiate di rovine maya, a loro volta immerse in fitte foreste e poco visitate. Cinque chilometri a sud di Kabah, una strada si dirama verso est, toccando le rovine di Sayil, Xlapak e Labná e terminando presso le Grutas de Loltún. Questi siti archeologici, che conservano alcune magnifiche testimonianze architettoniche del passato preispanico di questa regione, offrono la possibilità di approfondire la conoscenza della civiltà dei maya puuc.
Leggi anche:
Lachatao
I Pueblos Mancomunados (una confederazione di villaggi) sono otto isolati villaggi (Amatlán, Benito Juárez, Cuajimoloyas, La Nevería, Lachatao, Latuvi, Llano Grande e Yavesía) che aderiscono a un progetto di ecoturismo lungimirante e unico nel suo genere. Insieme, offrono magnifiche evasioni nella natura selvaggia e la possibilità di conoscere da vicino la vita di una comunità zapoteca. Oltre 100 chilometri di sentieri di montagna si snodano tra i villaggi, le bellezze e i luoghi d’interesse dalla zona, dove è possibile trascorrere diversi giorni da dedicare all’esplorazione. L’altitudine delle vette va da 2200 metri a oltre 3200 metri e i paesaggi, caratterizzati da gole, grotte, cascate e punti panoramici, sono davvero spettacolari.