Gerace, il borgo calabrese con l'anima antica e incantata

5 minuti di lettura

Ci sono borghi italiani che non si stancano mai di raccontare la loro storia: lo fanno con vie strette e balconi che parlano tanto sono vicini, con le botteghe tipiche e gli scorci su quello che è stato e che ancora resiste. In Calabria questa voce la si sente forte a Gerace, che ancora adesso affascina con i suoi monumenti e le tradizioni dei locali, coi luoghi suggestivi da visitare in una terra che, oltre al mare e a sole, nasconde ai piedi dei monti delle bellezze dal valore inestimabile, da scoprire non solo in estate ma anche in inverno.

Gerace, in Calabria, nasconde ai piedi dei monti delle bellezze dal valore inestimabile
Gerace, in Calabria, nasconde ai piedi dei monti delle bellezze dal valore inestimabile
Pubblicità

Ai piedi del Parco delle Serre, a una manciata di chilometri dal lungomare di Reggio Calabria e un'ora di distanza da Stilo c'è Gerace, il paese della locride che merita una visita non solo in estate, quando la calura della Calabria invita a cercare l'ombra, ma anche in autunno e in inverno.

Leggende, tradizioni e storia si intrecciano tra le vie strette e i balconi di Gerace: in questo borgo calabrese l'ospitalità proverbiale della regione fa rima con un passato che ha ancora tanto da dire su invasioni e accoglienza.

Gerace, tra storie e leggende

Alta, sulla sua rupe, Gerace sta lì dal VII secolo d.C e guarda verso il mare. La chiamano "la città delle 100 chiese" perché nel periodo normanno cento e più erano i monumenti che mescolavano la cultura ortodossa, bizantina e cattolica in un incrocio religioso che narra ancora adesso di invasioni e attenzioni di chi voleva aggiudicarsi la sua posizione arroccata e strategica.

Pubblicità

Oggi delle cento chiese ne sono rimaste integre 17, anche se in condizioni delicate: le si incontra passeggiando per le vie del borgo fino al Castello che nei secoli ha subito terremoti e distruzioni, furti e angherie. Resiste ancora con le sue mura e la torre che dà sui burroni ed è uno dei monumenti più amati insieme alla Cattedrale, la Chiesa romanica più grande del meridione. La camminata nel borgo di Gerace è un tuffo nel passato: bei palazzi signorili, corti segrete e giardini nascosti, edifici storici che ancora tengono alta la bellezza del tempo che fu. Nell'origine del suo nome hiérax che in greco vuol dire "sparviero" si nasconde la leggenda della sua nascita, in quella posizione che per secoli è stata la sua croce e la sua delizia: si dice che uno sparviero abbia indicato il punto esatto in cui creare il primo nucleo di Gerace e dare il via a una storia di conquiste e invasioni.

Perdersi, tra le vie medioevali di Gerace, più che un obbligo è una necessità. Durante una delle sue manifestazioni estive più importanti ovvero il Borgo Incantato (che quest'anno si terrà anche in versione natalizia) i locali consigliano di abbandonare le vie del centro storico per infilarsi nelle case aperte per l'occasione, assaggiare le bontà della cucina tipica calabrese e l'ospitalità di questa terra. E se è vero che nel cibo si legge la vocazione di una comunità, allora è in inverno e sotto Natale che la Calabria si risveglia e dà il meglio di sé. Nelle zone di Gerace i dolci tradizionali del periodo freddo sono un mix di fichi e vino cotto, frutta secca e calorie che si chiamano Sammartine: chilometro dopo chilometro cambiano nome e accento ma rimangono una delle prelibatezze più diffuse sulle tavole dei locali insieme alle nacatole (da naca, che in dialetto vuol dire culla a richiamare la forma intrecciata del dolce). Ancora oggi il canovaccio per la loro buona riuscita sono le ricette delle nonne, tutte da annaffiare col Greco, il vino dolce e liquoroso che è un vero fiore all'occhiello della locride.

Pubblicità

Iscriviti alla nostra newsletter! Per te ogni settimana consigli di viaggio, offerte speciali, storie dal mondo e il 30% di sconto sul tuo primo ordine.

Di notte il borgo di Gerace si accende e sembra un presepe, non importa che sia estate e inverno. Le forme bizantine dei suoi palazzi e delle mura che ancora reggono agli urti del tempo e non hanno ceduto alla distruzione del passato rimangono ferme sulla rupe e lasciano intravedere le corti e le case costruite sulla pietra.

Pubblicità

Tradizioni di Gerace tra cibo e Giganti, per ogni stagione

Se a Gerace capitate sotto Natale, oltre alla magia del borgo che diventa incantato grazie agli artisti di strada, si aggiunge quella della tradizione con la ninnarella, una strenna che i giovani musicisti del paese intonano come buon augurio, una sorta di ninna nanna a Gesù Bambino. Girano nel paese e intonano la nenia per le persone del posto, che aprono loro le porte tra un assaggio di dolci tipici e l'attesa della Vigilia.

Ma non solo: Gerace è famosa anche per la sua festa patronale che dal 19 al 23 agosto di ogni anno celebra San Antonio del Castello, la Madonna Immacolata e Santa Veneranda. Ed è proprio in questa occasione che la tradizione antica che racconta l'eterna lotta tra bene e male fa capolino tra le strade col suggestivo Ballo del Cavalluccio, uno spettacolo che si muove sul filo del sacro e del profano, della danza e della preghiera, della musica folk (che in Calabria si chiama tarantella) e della mitologia. Sono passi di danza che giocano col potere visivo del fuoco e oggi ancora in pochi sanno ballare, per questo l'evento ha un valore enorme da vedere e vivere nel periodo estivo. E nei giorni di festeggiamenti per i patroni arrivano anche i Giganti, enormi fantocci di cartapesta che trovano la loro origine nella tradizione bizantina.

Nel Parco nazionale dell'Aspromonte in Calabria il cuore di Gerace batte ancora e merita una visita durante un tour delle bellezze della regione: come tutti i paesi la cui storia arriva dal passato vive grazie alla tradizione orale e alle nuove generazioni che non si stancano di ripeterla. Danze, dolci tipici e leggende sono il filo comune che tiene insieme ciò che è stato e proietta verso il futuro le mura di un borgo che, nonostante il tempo che avanza inclemente, le invasioni e i distruttivi fenomeni naturali, ancora sussurra la potenza antica delle cose di una volta.

Pubblicato nel

Destinazioni in questo articolo:

Italia
Condividi questo articolo
Pubblicità