Cosa vedere in Val d'Orcia

Redazione Lonely Planet
6 minuti di lettura

Cipressi, campi di grano, borghi dall'aria centenaria immersi in scenari bucolici e ondulati, capaci di suggestionare pittori e poeti così come viaggiatori da tutto il mondo, che in quest'angolo di Toscana trovano paesaggi tanto intrisi di “classica italianità” da lasciare quasi sopraffatti: benvenuti in Val d'Orcia, una delle destinazioni più gettonate della regione e patrimonio dell'Umanità UNESCO che anno dopo anno e secolo dopo secolo non smette di ammaliare in tutte le stagioni.  

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Il paesaggio della Val d’Orcia è tra i più iconici d’Italia ©Francesco Riccardo Iacomino/500px
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Val d’Orcia: dove si trova?

Siamo nel cuore della Toscana rurale e medievale, attorno alla città di Siena: luoghi che paiono sospesi fuori dal tempo, tanto suggestivi da sembrare perfetti e immutabili. Castelli, abbazie, ondulazioni agricole, casali biancheggianti ai termine di lunghi viali di cipressi, brume dell’alba che s’elevano dai campi e sorgenti termali punteggiano il paesaggio, rendendolo non solo uno dei più iconici d’Italia, ma anche uno dei più vissuti.

Abitate dagli etruschi prima e dai romani poi, fortificate nel Medioevo e impreziosite d’arte e cultura nel Rinascimento, percorse nei secoli dalle schiere di pellegrini lungo i tracciati della Via Francigena, Siena e le sue valli – val d’Orcia in primis – sono terre magnetiche in cui l’anima aristocratica e quella agricola s’intrecciano come tralci di vite.

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La Val d’Orcia, in particolare, è situata vicino al confine con l’Umbria, alle pendici del Monte Amiata, e prende il nome dal fiume Orcia che ne solca i pendii morbidi. Il suo sistema di insediamenti medievali, castelli e fortezze, si sono sviluppati in prevalenza attorno all’anno Mille, attorno alla Via Francigena che collegava la Francia e l’Italia del nord con Roma.  

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Uno scorcio su Pienza, in Val d’Orcia | Liam Grant / Stocksy United

Tra borghi, cipressi e abbazie: un itinerario alla scoperta della Val d’Orcia

Diciamolo subito: un weekend in Val d’Orcia è l’occasione perfetta per toccare con mano un ambiente che ha fatto dell’incontro armonico tra uomo e natura la propria cifra distintiva. Vale quindi la pena immergercisi a fondo, lasciandosi guidare dalle suggestioni e girovagando tra le mille impressioni che questa terra sa regalare: non soltanto paesaggi così da cartolina che paiono dipinti apposta per essere fotografati, ma anche monumenti, complessi architettonici, monasteri in bilico sullo scorrere del tempo e una scena enogastronomica da leccarsi i baffi.  

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I paesi della Val d’Orcia


In Val d’Orcia si incontrano alcuni dei borghi e dei paesi più iconici della Toscana, famosissimi in Italia così come all’estero e che tuttavia sono stati capaci di mantenere una propria placida tipicità.

Alcuni esempi? C’è Montalcino, piccola città di origine medievale dominata da una fortezza trecentesca, conosciuta a tutte le latitudini come patria di uno dei vini migliori al mondo, il Brunello di Montalcino. Ci sono poi San Quirico d’Orcia, con la sua Collegiata dei Santi Quirico e Giulitta sorta su un’antica pieve del VIII secolo, e l’incantevole Pienza, Patrimonio UNESCO dal 1996, borgo da sogno che vede nelle sue architetture a cavallo tra Medioevo e Rinascimento l’influenza del visionario Enea Silvio Piccolomini, Papa Pio II, il quale volle trasformare il suo paese natale in una città ideale: oggi Pienza è un borgo meraviglioso e un ottimo balcone su tutta la vallata circostante.

Un altro piccolo borgo famosissimo della Val d’Orcia è Bagno Vignoni, pittoresco accrocco di case in pietra che abbracciano l’incredibile Piazza delle Sorgenti, una vasca di 49 m di lunghezza per 29 di larghezza che nelle giornate più fredde avvolge l’intero abitato di vapori.


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Il centro di Montalcino | Shutterstock

Val d’Orcia e le sue terme


Tra le cose da fare in Val d’Orcia, non possono che essere citate le terme: già, perché la regione è particolarmente ricca di sorgenti, grazie alla presenza del Monte Amiata che, geologicamente parlando, era un vulcano estintosi svariate centinaia di migliaia di anni fa e ha lasciato in eredità al territorio un’intensa e interessante attività termale. Alcune aree termali – come quella nei pressi del mulino di Saturnia o di Petriolo – sono libere e gratuite; per altre zone, invece, conviene rivolgersi agli stabilimenti che offrono pacchetti e possibilità curative e di relax. Nella già citata Bagno Vignoni, ad esempio, ci si può rilassare in diverse strutture oppure andare a cercare la “gora”, la vasca di raccolta d’acqua termale sotto il Parco dei Mulini, dove la rupe su cui sorge il borgo digrada verso il fiume Orcia, ad accesso libero. 

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La Val d’Orcia è ricca di cascate termali gratuite | Getty Images/iStockphoto

Terra di fede e di abbazie


La Val d’Orcia è punteggiata di abbazie e monasteri che paiono aver resistito pressoché indenni allo scorrere dei secoli, espressioni imperiture di una terra che da sempre è stata solcata da pellegrini, plasmata dai papi, contesa tra le varie potenze del passato. Complessi come l’Abbazia di Sant’Antimo, a Castelnuovo dell’Abate: leggenda vuole che essa fu fondata nel 781 da Carlo Magno di ritorno da Roma, ma edificata nella forma attuale tra l’XI e il XII secolo dai monaci benedettini. Oppure come il complesso monumentale di Sant’Anna in Camprena, ex monastero benedettino olivetano, poco distante da Pienza (oggi è stato in parte mutato in agriturismo con un restauro conservativo). 

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L’Abbazia di Sant’Antimo | Foto di Makalu da Pixabay
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Informazioni per il vostro giro in Val d’Orcia

Come muoversi in Val d’Orcia


Il territorio della Val d’Orcia pare naturalmente predisposto a un turismo lento e rispettoso e a un modo di viaggiare che segua i ritmi della natura. È perfetta per essere visitata in bicicletta così come a piedi, lungo i numerosi tracciati connessi alla Via Francigena che collegano i borghi, gli agriturismi, le cantine e le abbazie del territorio. In alternativa, se preferite i viaggi on the road, concedetevi di assaporare ogni luogo con la dovuta lentezza: anziché segnare spunte su un itinerario, conviene lasciarsi suggestionare dai sapori e dai paesaggi che vi circonderanno.

Un’opzione interessante è quella del Treno Natura della Val d’Orcia, che in occasione di fiere, feste o mercati percorre la storica linea tra Siena e il Monte Amiata, oggi dismessa, consentendo così ai viaggiatori di immergersi nel paesaggio da una prospettiva nuova (tutte le informazioni sono reperibili sul sito delle Ferrovie Turistiche).  

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La Val d’Orcia si assapora meglio se la si vive lentamente ©ronnybas/Shutterstock

Dove dormire in Val d’Orcia


Quando si parla di Val d’Orcia e si pensa a dove mangiare e dove dormire, viene in mente soltanto una parola: agriturismi. La zona è infatti punteggiata di agriturismi di tutti i livelli, che permettono non solo di gustare gli indimenticabili sapori della cucina senese ma anche di immergersi nella dimensione agricola e rurale propria del territorio.

Non mancano tuttavia anche altre possibilità di alloggio: se state viaggiando a piedi o cercate sistemazioni più spartane, cercate tra l’ospitalità pellegrina messa a disposizione dalle tante strutture religiose lungo i tracciati della Via Francigena.  


Quando andare?


Una delle peculiarità della Val d’Orcia è il suo essere magica in qualunque stagione. Primavera e autunno sono forse i periodi migliori, quando la luce si fa ancora più soffusa e inonda d’oro le ondulazioni delle colline: inoltre, le temperature sono più confortevoli.

In inverno, c’è meno offerta culturale rispetto ad altri periodi dell’anno, ma di contro si ha la possibilità di godere in solitudine luoghi altrimenti molto affollati. L’estate è la stagione che attira il maggior numero di visitatori e questo può rendere alcune esperienze un po’ scomode: tuttavia è il periodo in cui le proposte culturali e gli eventi strabordano in tutti i paesi del territorio.  

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