Cosa vedere a San Gimignano: guida a torri, vini e sapori della Toscana

Non fatevi ingannare dai cliché sulla ‘Manhattan del Medioevo’: all’epoca tutte le cittadine italiane sfoggiavano torri in ogni dove, simbolo dell’esuberanza dei mercanti che ci vivevano, e che si sfidavano in chi si avvicinasse di più al cielo. In quasi nessuna delle città trecentesche italiane però tali torri, colossi di mattone che facevano dell’altezza l’unità di misura del prestigio individuale, sono rimaste intatte. A San Gimignano nel XIV secolo erano 72; oggi sono 14 e compongono uno degli skyline più emblematici che l’occhio umano possa registrare, e da otto secoli a questa parte. Ne volete una prova (e un selfie)? Raggiungete la Via Vecchia per Poggibonsi, magari al tramonto, e percorretela tutta fino all’ingresso del centro storico. Il vostro sguardo sarà metallo che fonde, il borgo davanti a voi un’enorme calamita che brilla

Lo skyline di San Gimignano © EyesTravelling/Shutterstock
Lo skyline di San Gimignano © EyesTravelling/Shutterstock
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Un viaggio nel tempo tra le torri medievali

Benvenuti nel paese delle 14 torri, che come un mazzo di fiori imbellettano un paesaggio urbano già medievale al punto giusto. Sia la Torre Rognosa (alta 51 m, in Piazza del Duomo, riconoscibile per la loggia campanaria in cima, sormontata da una cupola rossastra) sia la Torre Grossa (la più alta di tutte, 54 m) sono visitabili fino in cima, per il solito panorama incredibile con vista a volo d’uccello sulle colline senesi e naturalmente su San Gimignano e le sue torri.

Eccone altre. In Piazza del Duomo c’è la Torre Chigi, che riconoscerete per i due piani in pietra e l’altezza modesta. Notate che il portone era al primo piano: in una città dilaniata dalle faide tra mercanti, per questioni di sicurezza veniva calata una scala per entrare nell’edificio. Le due torri gemelle che sovrastano Piazza delle Erbe sono le Torri dei Salvucci, una delle quali fu smussata perché superava la Torre Grossa (un decreto del 1255 frenò la trance agonistica dei mercanti, vietando a tutti di superare i 54 m, motivo per cui ne vedrete molte ‘tagliate’, quasi inglobate agli edifici).

Sulla triangolare Piazza della Cisterna affacciano le due Torri degli Ardinghelli (nemici storici dei guelfi Salvucci), una dalle strette monofore, l’altra dalle aperture più ampie, con finestre ad arco; sono tra le torri dimezzate dopo il decreto. Dietro al pozzo della piazza c’è la curiosa Torre del Diavolo, con un alto portale, buche pontaie e mensole. Sul vertice opposto vedrete invece la Torre dei Becci, che sovrasta l’omonimo arco, a base quadrata e con piccole feritoie in cima. La Torre dei Cugnanesi è poco a sud e assomiglia a quella dei Becci nella struttura a base quadrata.

Per farvi un’idea di come fosse San Gimignano prima del crollo delle 58 torri fate un salto a San Gimignano 1300, una ricostruzione in miniatura della città esposta all’interno di un’ex chiesa.

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Il centro storico (senza guardare in alto)

Smaltita la vertigine delle torri, il Duomo di San Gimignano (la Collegiata di Santa Maria Assunta) non aspetterà altro che voi ne varchiate la soglia, avendo ben inglobato la sua torre nel campanile. Oltre la facciata romanica, sobria e priva di ornamenti, nasconde infatti pareti affrescate fra Trecento e Quattrocento con scene della vita di Cristo, un ciclo pittorico particolarmente eloquente (divertitevi a leggere le didascalie di ciascun episodio).

Oltre il Duomo c’è il Palazzo Comunale, dimora del podestà dalla fine del XIII secolo. Al suo interno un’ispirante Sala di Dante (così detta perché il poeta perorò qui la causa guelfa, nel 1299), la Pinacoteca, che ospita dipinti di scuola senese e fiorentina, e la Camera del Podestà, con il ciclo di affreschi sul tema delle passioni di Memmo di Filippuccio.

A nord del centro storico, la Chiesa di Sant’Agostino ha diversi motivi d’interesse: gli affreschi nella Cappella Maggiore, dedicati alla vita di Sant’Agostino, e la Cappella di San Bartolo, con un altare marmoreo in cui sono custoditi i resti del santo. Per una pausa al fresco, schivate gli impersonificatori di Dante che recitano la Divina Commedia e godetevi la vista dalla torre quadrata della Rocca di Montestaffoli.

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Nel centro storico di San Gimignano  © Ivo Antonie de Rooij / Shutterstock
Nel centro storico di San Gimignano © Ivo Antonie de Rooij / Shutterstock

Sapori locali e tradizione vinicola

San Gimignano è anche terra di sapori intensi e tradizioni enogastronomiche. La regina indiscussa è la Vernaccia di San Gimignano, uno dei vini bianchi più rinomati d’Italia e il primo ad aver ottenuto la DOC. Per un’esperienza autentica, partecipate a una delle tante degustazioni di vini organizzate nelle aziende agricole e agriturismi nei dintorni di San Gimignano: qui potrete assaporare anche olio extravergine, zafferano e salumi locali.

A San Gimignano, non mancano osterie e ristoranti tipici per mangiare i piatti della cucina toscana, come la ribollita, la pappa al pomodoro e le carni alla brace. Alcuni indirizzi offrono tavoli con vista sulle colline o terrazze affacciate sulle torri: perfetti per una cena romantica o una pausa gustosa.

Quando e come visitare San Gimignano

Visitate San Gimignano dopo le 17: molti dei negozi saranno chiusi, ma proprio per quello vi godrete un’atmosfera insolita, con la cittadina che pare quasi deserta.

Se viaggiate in auto e l’idea di parcheggiare a San Gimignano vi mette l’ansia, visitate la pagina web che vi aggiornerà in tempo reale su dove parcheggiare e sui posti liberi disponibili in ogni parcheggio.

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Piazza del Duomo © Feel good studio / Shutterstock
Piazza del Duomo © Feel good studio / Shutterstock

Esperienze nei dintorni e relax

Usando San Gimignano come base per gite in giornata, si possono fare tante esperienze interessanti, frugando in auto nell’angolo nord-occidentale della provincia senese. Sarete in piena Via Francigena (con precisione la tappa 32, tra le più suggestive) e incontrerete sul vostro tragitto Monteriggioni, l’incanto medievale da cartolina, dove fermarsi per un aperitivo o un pranzo tra le mura, ma anche Colle di Val d’Elsa, dove indugiare tra botteghe d’artigiani e piacevoli saliscendi. Vi accorgerete presto che l’ospitalità toscana è una garanzia di qualità anche fuori dai centri più battuti dal turismo.

E per chi cerca momenti di benessere, vale la pena informarsi sulle terme nei dintorni di San Gimignano. Alcune si trovano a breve distanza in auto e rappresentano un’opzione ideale per rilassarsi dopo una giornata di visite culturali.

Dove dormire: tra camping e agriturismi

Che preferiate il comfort di un hotel, l’atmosfera rustica di un agriturismo a San Gimignano, o la libertà di un camping, l’offerta è ampia e adatta a tutte le esigenze. I camping nella zona sono immersi nella natura, ideali per famiglie e viaggiatori che amano stare all’aria aperta.

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