Torino in viaggio nella storia: dalle residenze sabaude ai nuovi capolavori della modernità
Colonia romana, cuore del regno dei Savoia, prima capitale d’Italia, città dell’industria: nonostante i cambi d’abito che Torino ha fatto nei secoli, è sempre stata facilmente riconoscibile. Oggi la sua natura è più complessa: città di cultura, di metamorfosi architettoniche e urbanistiche, vive dei tesori del passato, ma ha saputo interpretarli e riproporli al mondo contemporaneo senza perdere il suo carattere unico.
Complici l’abbellimento e la ristrutturazione della città per i XX Giochi Olimpici Invernali del 2006, Torino ha iniziato un percorso di rinascita e oggi può dichiarare archiviata la fama di grigia città industriale del Nord. I turisti sono numerosi anche ad agosto, le vie del centro e dei quartieri della movida sono frequentate a tutte le ore, abbondano gli eventi e i siti da visitare, la riqualificazione degli spazi che raccontano la storia industriale della città amplia il perimetro delle zone ‘da vivere’. Ciononostante, Torino è ancora l’orgogliosa città dei Savoia, con la bellezza sontuosa dei palazzi nobiliari e il fascino rigoroso delle splendide piazze. Il ponte tra passato e futuro e il legame tra industria e cultura sono solo alcuni degli aspetti del capoluogo piemontese, ma sono i più intriganti, e tutti da scoprire.

I grandi classici
Per conoscere il cuore storico della città partite dall’eredità dei Savoia: Torino è disseminata di palazzi dal fascino intramontabile e lungo il fiume Po, sulle colline e nei comuni limitrofi splende la ’Corona di Delizie’, la serie di residenze reali costruite nei secoli come lieux de loisir per la famiglia reale e l’aristocrazia sabauda.
Negli ultimi anni quasi tutte le residenze hanno giovato di lavori di ristrutturazione e hanno ritrovato nuova linfa aprendosi al pubblico e alimentando il fermento culturale. Oggi costituiscono un unico sito seriale, tutelato dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità. Tra le 11 residenze nel centro cittadino (la cosiddetta ‘zona di comando’) spiccano il sontuoso Palazzo Reale, che con l’Armeria Reale, l’Archivio di Stato, la Facciata del Teatro Regio e Palazzo Chiablese rendono Piazza Castello un autentico museo in cui viaggiare attraverso i secoli; Palazzo Madama, al centro della stessa piazza e compendio storico di tutte o quasi le fasi architettoniche della città; e il vicino Palazzo Carignano, con l’inconfondibile movimento sinuoso della facciata di Guarino Guarini.
Altre 11 residenze, eccezion fatta per il Castello del Valentino, adagiato lungo il Po nel parco omonimo, abbelliscono parchi e colline ai confini della città o nei suoi dintorni: come la deliziosa Villa della Regina, circondata da giardini e vigneti e a due passi dal centro, e nella prima cintura torinese il Castello di Rivoli, roccaforte militare nell’XI secolo e oggi sede di una collezione permanente e di mostre temporanee molto prestigiose; la grandiosa Venaria Reale, progettata nel XVII secolo come palazzina di caccia, ampliata nei secoli e attualmente una delle residenze reali più belle d’Europa; e la Palazzina di Caccia di Stupinigi, capolavoro rococò di Filippo Juvarra

Dal vecchio al nuovo
Oggi, finita l’era industriale e passata l’euforia delle Olimpiadi, Torino si è lanciata nell’innovazione architettonica, urbanistica e culturale, infondendo nuova vita a edifici e quartieri. In ambito culturale il processo è iniziato molti anni fa con la nascita di un museo d’arte contemporanea nel già citato Castello di Rivoli e di un museo nazionale del cinema nella bizzarra struttura della Mole Antonelliana.
In anni più recenti, quello delle ristrutturazioni museali ben riuscite è diventato un fortunato trend: la nuova veste del Museo Egizio, dei Musei Reali (il polo costituito da Palazzo Reale, Palazzo Chiablese, Armeria e Biblioteca Reale, Museo Archeologico e Galleria Sabauda), di Palazzo Madama e, più lontano dal centro, del Museo dell’Automobile ne ha decisamente migliorato l’aspetto e la fruibilità da parte dei visitatori. Il quadro si è poi arricchito con l’apertura di altri musei e spazi culturali, come il MAO - Museo d’Arte Orientale, il Polo del ’900 e il suggestivo Museo del Carcere ‘Le Nuove’.
. Il passaggio da una funzione ‘industriale’ a una culturale è stato poi il tratto più caratteristico della metamorfosi torinese. All’origine c’è stata la ristrutturazione del polo industriale del Lingotto, capostipite di una tendenza poi ramificatasi in direzioni diverse. Fabbriche e officine del passato sono diventate i luoghi dell’arte figurativa e performativa contemporanea: la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e la Fondazione Merz, il Parco Arte Vivente, la Lavanderia a Vapore di Collegno e le Fonderie Limone di Moncalieri. Tra tutti spiccano le OGR, le Officine Grandi Riparazioni Ferroviarie, 35.000 mq divenuti oggi una vera e propria ‘fabbrica’ del contemporaneo proiettata verso il futuro.

La Torino del futuro
Tra le orme così fitte del passato, negli spazi ancora liberi, Torino si è spinta oltre. Il futuro è a due passi lungo le nuove ‘Spine’, le quattro arterie che hanno trasformato la viabilità della città. Al confine tra la Spina 1 e la Spina 2 spicca il nuovissimo Grattacielo Intesa San Paolo, vicino all’avveniristica Stazione Porta Susa e a due passi dalle OGR. Sulla Spina 3 si susseguono nuovi parchi e centri commerciali, mentre l’area della Spina 4, nella zona nord della città, è la direzione verso cui spinge il cambiamento: il progetto ambizioso di riqualificazione dei quartieri e di sviluppo urbanistico ha già visto la nascita del Museo d’arte contemporanea Ettore Fico, del Parco Spina 4 e il recupero dell’ex fabbrica Incet.
Il quartiere di Aurora, a nord-est del centro, ospita oggi il nuovo centro direzionale Lavazza, l’immensa Nuvola di Cino Zucchi, sede degli uffici direzionali Lavazza, di un centro congressi, di un ristorante gourmet, del Bistrot (una mensa aziendale aperta anche al pubblico nata in collaborazione con Slow Food) e del Museo Lavazza, nonché di una necropoli paleocristiana, venuta alla luce durante la costruzione dell’edificio e visibile al pubblico da una finestra posta al centro di una nuova piazza verde.
Articolo scritto in collaborazione con Regione Piemonte.