Izamal, la città gialla dello Yucatán
Nel cuore dello Yucatan, in Messico, si trova un paesino del colore del mais. Izamal, conosciuta come la "Città Gialla", è un incantevole borgo dove ogni edificio è dipinto di giallo ocra, creando un'atmosfera calda e accogliente, solare come il popolo che lo abita.

Izamal, pueblo magico dorato
Non sempre Izamal è contemplata negli itinerari turistici dello Yucatán, eppure chi viaggia da quelle parti dovrebbe farci un pensierino. Sì, vale la pena sacrificare una giornata di mare e lasciarsi stupire da Izamal. È sufficiente un’ora di auto da Mérida per intravedere le prime case dipinte di giallo, e da qui inizia la magia. Un giallo intenso, che abbaglia alla luce del sole e risplende fino al tramonto. Arrivati nel centro storico, il giallo diventa uniforme, e risalta sul verde della foresta che circonda il paese e l’azzurro del cielo che lo sovrasta.
Il colpo d’occhio che offre Izamal non ha eguali, e gli ha garantito il titolo di pueblo magico, riconoscimento che il Messico assegna ai borghi più caratteristici ed autentici del paese. Dalle mura del convento che troneggia in centro città all’ultima delle case, ovunque c’è il giallo della calce pitturata. Chi è in cerca di esperienze uniche, ad Izamal potrà trascorrere la giornata più autentica del proprio viaggio nello Yucatán.

Perché Izamal è tutta gialla?
Come spesso accade, c’è da perdersi tra storia e leggenda per scoprire perché la città è tutta gialla. I cocchieri delle carrozze che girano per il centro si divertono a raccontare storie mitiche che risalgono indietro di secoli. Secondo alcuni risale dall’usanza di pitturare di giallo le facciate intonacate a calce se in casa c’era un malato di epatite. Per altri fu una scelta deliberata di un capitano di ventura che si trovò a guidare la città, affascinato per aver visto chissà dove un’altra cittadina tutta colorata. C’è chi fa risalire la pittura gialla alla storica visita che nei primi anni Novanta fece qui Giovanni Paolo II, in onore dei colori della bandiera del Vaticano, fingendo di non sapere che Izamal è gialla da secoli.
Quel che è certo, è che il giallo non è un colore casuale. Non è solo un richiamo estetico, ma ha anche radici nella cultura pre-ispanica della zona, per cui il colore è simbolo di luce, forza e pace. E del mais, ovviamente, alimento principe della dieta messicana fin dai tempi dei Maya.

Cosa fare a Izamal
Prendetevi qualche ora per scoprire Izamal con tutta calma. Meglio ancora, fatelo gustando una marquesita, dolce tipico con cioccolato e formaggio, perfetto da mangiare mentre si passeggia. Una delle cose più semplici da fare, a Izamal, è proprio bighellonare senza meta tra i vicoli del centro, immergendosi nel giallo delle facciate. I più comodi potranno girare per il centro a bordo di un calesse, magari dipinto di giallo come le case di Izamal. Che siate a piedi o a cavallo, provate a contare quante case non sono dipinte di ocra, vi basterà una sola mano…
Non è difficile scoprire, anche all’occhio di un profano, che a Izamal la cultura Maya è evidente. All’arrivo degli spagnoli, la città era un crocevia importante tanto quanto Chichen-Itzà, anche se i suoi resti oggi sono meno monumentali. Non dovevano esserlo qualche secolo fa, se è vero che il Convento di San Antonio de Padua è costruito sul basamento di una antica piramide Maya, e le pietre della piramide oggi formano i muri della chiesa. Il convento, risalente al XVI secolo, non è una chiesa qualunque: il suo cortile è per ampiezza il secondo più grande al mondo, dietro solo alla basilica di San Pietro a Roma. O almeno, così raccontano gli abitanti di Izamal!
Se una piramide monumentale è stata sacrificata dagli spagnoli per costruire il convento, altre restano a testimoniare il glorioso passato di Izamal. Delle tre presenti in centro, la più famosa è la piramide di Kinich Kak Moo, una struttura imponente dedicata al dio del sole Maya. Opportunità molto rara tra i siti Maya, è possibile salire fino alla cima della piramide. Scalino dopo scalino, la fatica si fa sentire, ma dall’alto il panorama ripaga della stanchezza: il giallo di Izamal risalta sulla foresta che la circonda, in un colpo d’occhio che rimarrà impresso come uno dei ricordi migliori di un intero viaggio in Messico.
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