Il meglio di Mérida, la capitale dello Yucatán

Redazione Lonely Planet
6 minuti di lettura

Mérida è il centro culturale più importante della penisola dello Yucatán sin dai tempi della conquista spagnola. Si tratta di una città caratterizzata da una deliziosa commistione di provincialismo e muy cosmopolitano. Mérida è tuttora immersa nel suo passato coloniale, come potrete notare dalle sue vie tortuose, dalle ampie piazze centrali e dai musei migliori della regione. A Mérida troverete eccellenti ristoranti, strutture ricettive molto accoglienti, mercati animati e qualche evento interessante tra quelli che si svolgono praticamente ogni sera nelle varie zone della città. Ecco perché è la base perfetta per un viaggio in questa parte di Messico.

Merida Yucatán
Merida, da sempre il centro culturale più importante della penisola dello Yucatán ©Rafael Martin-Gaitero/Shutterstock
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Da molto tempo meta prediletta dagli europei che desiderano sottrarsi al trambusto delle località balneari del Quintana Roo, Mérida è comunque una città turistica, solo che è troppo grande per dare l’impressione di essere solo questo. In quanto capitale dello stato dello Yucatán, Mérida è anche il principale crocevia culturale della regione, un fatto che potrebbe spiegare l’atteggiamento vagamente snob di alcuni suoi abitanti, che sono perfettamente consapevoli di vivere in una città di incredibile bellezza. 

Gran Museo del Mundo 

Lo straordinario Gran Museo dedicato alla cultura maya ospita una collezione permanente comprendente oltre 1100 reperti perfettamente conservati, tra i quali spiccano un chac mool in posizione sdraiata proveniente da Chichén Itzá e una suggestiva statua che rappresenta una figura proveniente dall’oltretomba, rinvenuta a Ek’ Balam (non perdetevi la cintura con i teschi e il copricapo in pelle di serpente del compagno). Se avete intenzione di visitare i siti archeologici di questa zona, vi consigliamo di dare prima un’occhiata a questo museo per farvi un’idea più approfondita sull’argomento e per osservare da vicino alcuni dei reperti più interessanti ritrovati nei vari siti. 

Inaugurato nel 2012, questo museo è ospitato all’interno di un edificio che riproduce la sagoma di una ceiba, l’albero sacro che secondo i maya collegava il cielo, la terra e l’oltretomba.

Il Gran Museo del Mundo dedicato alla cultura maya ©Francisco J Ramos Gallego/Shutterstock
Il Gran Museo del Mundo dedicato alla cultura maya ©Francisco J Ramos Gallego/Shutterstock
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Palacio Cantón 

Questo imponente palazzo fu costruito tra il 1909 e il 1911, ma il suo proprietario, il generale Francisco Cantón Rosado, vi abitò solo per sei anni prima della sua morte. Lo splendore e la pretenziosità di questo edificio lo rendono il simbolo ideale delle grandi aspirazioni nutrite dall’élite di Mérida nell’ultima fase del Porfiriato, il periodo compreso tra il 1876 e il 1911 quando Porfirio Díaz dominò in modo dispotico il Messico. Oggi ospita diverse mostre temporanee.

Casa de Montejo 

Situata nel lato meridionale di Plaza Grande, Casa de Montejo venne costruita nel 1549 e in origine fu adibita a caserma; dopo essere stata trasformata in una villa signorile, fu occupata dalla famiglia Montejo fino al 1800. Oggi è sede di una banca e di un museo, con una mostra permanente di mobili restaurati di epoca vittoriana, neo-rococò e neo-rinascimentale dell’edificio storico. 

All’esterno, non mancate di dare un’occhiata alla facciata, sulla quale sono raffigurati conquistadores trionfanti che, alabarde alla mano, poggiano il piede sulle teste di ‘barbari’ non meglio identificati (anche se non si tratta di maya, l’associazione è inevitabile). Secondo i dettami del simbolismo dell’arte scultorea coloniale, gli sconfitti sono stati raffigurati molto più piccoli rispetto ai vincitori; del resto, in molte chiese di questa regione non è raro vedere immagini di alti sacerdoti che torreggiano di fronte a piccoli nativi.

Il municipio di Merida ©GIBAN/Shutterstock
Il municipio di Merida ©GIBAN/Shutterstock

Parque Santa Lucía 

Delimitato da portici sia sul lato settentrionale sia su quello occidentale, il grazioso Parque Santa Lucía era un tempo il luogo in cui i viaggiatori arrivavano o partivano con le diligenze che collegavano le cittadine e i villaggi della regione al capoluogo. Oggi è una zona piena di ristoranti molto frequentati. 

Museo Fernando García Ponce-Macay 

Allestito in quello che un tempo era il palazzo arcivescovile, l’affascinante Museo de Arte Contemporáneo ospita un’esposizione temporanea di opere dei pittori e degli scultori più famosi dello Yucatán appartenenti al periodo realista e alla cosiddetta Generación de la Ruptura (Fernando Castro Pacheco, Fernando García Ponce e Gabriel Ramírez Aznar) e mostre temporanee di opere contemporanee realizzate da artisti messicani e stranieri. 

Paseo de Montejo 

Il Paseo de Montejo, che procede parallelo a Calle 56 e a Calle 58, fu un tentativo degli urbanisti ottocenteschi di Mérida di creare un ampio viale simile al Paseo de la Reforma di Città del Messico e agli Champs-Élysées parigini. Per quanto sia molto più modesto dei suoi modelli di riferimento, il Paseo de Montejo è una bella striscia verdeggiante relativamente aperta in un conglomerato urbano di pietra e cemento. Lungo il paseo ogni tanto si tengono mostre di scultura. 

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Lo spettacolo di Plaza Grande ©DouglasDepies/Shutterstock
Lo spettacolo di Plaza Grande ©DouglasDepies/Shutterstock

Plaza Grande 

Con i suoi allori secolari che proiettano ombra sulle panchine del parco e sugli ampi marciapiedi, Plaza Grande è una delle piazze più belle del Messico. In origine centro religioso e sociale dell’antica T’ho, sotto il dominio degli spagnoli fu ridisegnata da Francisco de Montejo il Giovane e trasformata in Plaza de Armas, ossia la piazza d’armi dove si svolgevano le parate militari. 

Catedral de San Ildefonso 

Nel luogo in cui in passato sorgeva un tempio maya oggi si erge l’imponente e austera cattedrale di Mérida, la cui costruzione fu iniziata nel 1561 e portata a termine nel 1598. Per costruirla furono utilizzate alcune pietre del tempio maya. Il maestoso crocifisso collocato dietro l’altare maggiore raffigura il Cristo de la Unidad (Cristo dell’Unità), un simbolo di riconciliazione tra i discendenti dei maya e quelli degli spagnoli. 

Sulla destra, sopra il portale meridionale si può ammirare un dipinto che ritrae Tutul Xiu, il cacique (capo nativo) della città di Maní, intento a porgere i suoi rispetti all’alleato Francisco de Montejo nella città di T’ho (De Montejo e Xiu sconfissero insieme i cocomes; Xiu si convertì al cristianesimo e i suoi discendenti vivono ancora a Mérida). 

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Museo de Arte Popular de Yucatán

Ospitato all’interno di un edificio costruito nel 1906, il Museo de Arte Popular de Yucatán presenta al piano terra una piccola mostra temporanea dedicata all’arte popolare di di- verse regioni del Messico. L’esposizione permanente del primo piano dà un’idea della grande abilità con cui la gente del posto ricama gli huipiles (lunghe tuniche bianche senza maniche, ornate con elaborati ricami a colori vivaci) e delle tecniche tradizionali di lavorazione della ceramica. Non mancate di dare un’occhiata ai giaguari in ceramica che ‘bevono’ dai servizi igienici! 

Le cupole della Cattedrale ©500pxRF_76064169.jpg
Le cupole della Cattedrale ©500pxRF_76064169.jpg

Museo de la Ciudad

Il Museo de la Ciudad è ospitato all’interno dell’edificio dove un tempo si trovava l’ufficio postale e consente di sottrarsi per un attimo alla confusione e al rumore del traffico di questo quartiere in cui si svolge il mercato. Questo museo presenta mostre di grande interesse, che rievocano gli episodi salienti della storia della città, partendo dai tempi antecedenti la conquista spagnola, per arrivare al periodo della belle époque, quando l’henequén (agave) fece arricchire l’élite di questa regione, e al XX secolo. 

Teatro Peón Contreras 

L’imponente Teatro Peón Contreras fu costruito tra il 1900 e il 1908, nel periodo in cui Mérida era un fiorente centro di produzione dell’henequén. L’edificio sfoggia una scalinata in marmo di Carrara, una cupola con affreschi ormai sbiaditi realizzati da artisti italiani e parecchi dipinti e murales in tutti gli ambienti.

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