Cosa vedere a Volterra

Sfida il mare da lontano Volterra. Con sguardo austero fende la campagna dalla sua prua di roccia, sempre sferzata dal vento con cui sembra aver stretto un patto arcano. Città di pietra ruvida e di alabastri diafani, Volterra saprà catturarvi nella bolla di spazio-tempo dove resiste allo scoccare dei secoli, immutabile e un po’ scontrosa. Perché la magia si compia è necessario fermarsi un po’ più del previsto, lasciando che i suoi segreti vi si svelino poco a poco: come l’alabastro lavorato dai suoi artigiani, la scoperta di Volterra richiede una rifinitura paziente. Scemata la folla, camminate a zonzo per i vicoli finalmente silenziosi e aspettate che il primo frammento di orizzonte sbuchi all’improvviso tra le case. Storditi dall’irruzione del tramonto, avrete la prova definitiva di essere in un posto unico.

Una giornata di sole a Volterra ©Marek Darnikowski  /Shutterstock
Una giornata di sole a Volterra ©Marek Darnikowski /Shutterstock
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Il passato etrusco di Volterra

Tre teste di pietra informi e misteriose sono le guardiane della Porta dell’Arco, che ammette i visitatori a Volterra sin dall’epoca etrusca. Il varco è la più iconica architettura etrusca della città e garantisce il punto di accesso più suggestivo al centro storico. Non cedete subito al suo richiamo, attraversate prima Borgo San Giusto e raggiungete Le Balze, dove sono ancora visibili diversi tratti di mura etrusche, superstiti di quegli stessi fenomeni erosivi che hanno modellato il paesaggio volterrano. Dal belvedere catturerete l’essenza austera e tormentata di Volterra, città sfuggita ai baratri, alle voragini e agli squarci che hanno scolpito la sua fragile roccia.

Finalmente in centro, salite verso il Parco Archeologico ‘Enrico Fiumi’ che preserva i resti dell’acropoli etrusca. Dagli scavi è riemersa anche la grande cisterna romana del I secolo d.C che è possibile esplorare in una discesa ‘misterica’. Sotto lo sguardo della fortezza medicea gustatevi le amenità del parco, prima di reimmergervi nella storia al Museo Guarnacci, una delle più antiche e importanti collezioni dedicate alla civiltà etrusca. Tra le migliaia di testimonianze, la più leggendaria è l’enigmatica Ombra della Sera, una scultura votiva in bronzo che potrebbe aver ispirato il grande Arturo Giacometti. Chiudete i conti con la Volterra antica andando a far visita allo scenografico Teatro Romano di Vallebuona (compreso nell’ingresso al Parco Archeologico) che potete anche ‘sorvolare’ a volo d’uccello percorrendo Via Lungo le Mura del Mandorlo

Tra i vicoli del centro storico di Volterra ©Maurizio Bersanelli  /Shutterstock
Tra i vicoli del centro storico di Volterra ©Maurizio Bersanelli /Shutterstock

Cosa vedere nel centro storico medievale

Il baricentro medievale di Piazza dei Priori è il film di pietra della storia cittadina che qui si proietta ogni giorno. Dall’istituzione del ‘libero comune’ vi sorge il severo Palazzo dei Priori del XIII secolo, uno dei più antichi della Toscana, con la svettante Torre dell’Orologio. Ammirate il portico a tre archi di Palazzo Pretorio (sede del Podestà) e cercate la statua suina che spunta dalla torre detta ‘del Porcellino’, che ricorda quale sia da sempre la divinità della cucina locale.

Bastano pochi passi per raggiungere Piazza San Giovanni, l’altro baricentro medievale di Volterra. Lo spazio è conteso dalle sagome della Cattedrale di Santa Maria Assunta del XII secolo e del Battistero di San Giovanni, le cui forme attuali datano al XIII secolo. Nel complesso dell’antico Ospedale Civile di Santa Maria Maddalena, magnificamente recuperato, potete acquistare il pass per accedere ai monumenti del sito. Non perdete la magnifica deposizione, una scultura in legno dipinto del XIII secolo, nella cattedrale.

Fatevi risucchiare di nuovo dai vicoli per dissotterrare come un tartufo il segreto storico-artistico meglio custodito di Volterra: è la gemma gotica della Cappella della Croce di Giorno nella Chiesa di San Francesco, palcoscenico su cui andava in scena il dramma della Deposizione di Rosso Fiorentino. Fuori dalle mura, in Borgo San Giusto, la Badia Camaldolese è un magnetico ‘relitto medievale’ la cui storia è tutta da scoprire.

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Gli affreschi della Cappella della Croce di Giorno nella Chiesa di San Francesco ©imagoDens   /Shutterstock
Gli affreschi della Cappella della Croce di Giorno nella Chiesa di San Francesco ©imagoDens /Shutterstock

L’alabastro di Volterra

A usare la spoglia esattezza della formula chimica, l’alabastro altro non è che solfato di calcio, banale gesso. Eppure quella che si estrae a Castellina Marittima e che si lavora a in città è una materia che sfugge a facili definizioni. La sua magia sta tutta in quel nome esotico e nelle trame della geologia che l’ha generata, conferendole qualità degne dello scalpello dei migliori artisti. Per inseguire l’epopea dell’alabastro e ammirare mirabili esempi del suo uso non c’è posto migliore dell’Ecomuseo dell’Alabastro (biglietto compreso nella Pinacoteca Comunale). Vetrine da cui occhieggiano oggetti in alabastro sono sparse per tutto il centro storico, ma i veri laboratori artigiani giocano in un altro campionato. Un paio di riferimenti notevoli sono Alab’Arte e Rossi.

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Dove mangiare a Volterra: le migliori trattorie

Una delle cose belle della Toscana è il cibo, e allora ecco i nostri consigli su dove mangiare bene a Volterra:

  • Trattoria da Badò Sprigiona tutto il calore di un ricordo d’autunno, con un menu di primi gustosi, verdure profumate, carni e cacciagione.
  • La Carabaccia Allegro locale tutto al femminile e con le suggestioni di una casa di campagna. Ottima la pasta fresca con gli irrinunciabili sughi toscani.
  • Trattoria Albana A Mazzolla, nel cuore della campagna volterrana, da oltre 50 anni questa trattoria celebra al meglio il rito gastronomico della tradizione locale. E fa sentire a casa.
  • La Vecchia Lira In pieno centro, questa trattoria propone ricette che spaziano dalla costa all’entroterra, esaltando i prodotti del territorio, anche nella carta dei vini.

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