Toscana, alla scoperta dell'Arcipelago

Giannutri, Montecristo e l'Elba: un tour nel Mediterraneo tra natura incontaminata, cultura e tradizioni antichissime. Le isole dell'arcipelago toscano sono una sorpresa continua e noi stiamo per scartarle tutte.

A caccia dell'hotel isola d'Elba perfetto per la vacanza nell'arcipelago
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Vicine all’Italia ma non sempre facili da raggiungere, scarsamente collegate tra loro e al loro interno, le isole dell’Arcipelago al largo della Toscana sono dotate di un ricco patrimonio storico e naturale di assoluto rilievo. Dal 1996 tutte e sette le isole sono protette dal Parco Nazionale dell’Arcipelago toscano, il più grande del Mediterraneo. Tutte le isole rappresentano un’ottima occasione per chi è alla ricerca di un viaggio tra mare, cultura, tradizioni e natura incontaminata. Per il secondo anno di fila le abbiamo visitate. Qui trovate il nostro resoconto.

Il meteo all'isola d'Elba è sempre molto clemente per chi cerca l'equilibrio

Isola di Montecristo, come arrivare e consigli per scoprirla

Misteriosa, remota, inaccessibile, archetipo dell’isola da romanzo. Visitare l’isola di Montecristo apre un quesito: che cos’è davvero? Forse un luogo che esiste solo nella nostra fantasia o nei sogni di certi scrittori che hanno plasmato una leggenda fuori da ogni mappa. Per l’Italia è una riserva naturale integrale, luogo riservato all’osservazione e alla ricerca scientifica. Per noi è un’affascinante montagna in mezzo al mare, dominata da un cappello di nuvole bianche, dove l’uomo, una volta tanto, ha fatto un passo indietro per lasciare che la natura tornasse protagonista, assoluta e indisturbata. Luciana e Giorgio sono i guardiani dell’isola di Montecristo, i soli abitanti, insieme a due guardie del Corpo Forestale dello Stato che prestano servizio a turni di quindici giorni. Più numerose sono le capre selvatiche, le vipere e la berta minore, un uccello marino che qui ha ricominciato a riprodursi dopo l’opportuna eliminazione dei topi che ne predavano le uova. La balneazione non è consentita, neppure a Cala Maestra, unico punto di approdo.

Come visitare l’isola di Montecristo

Dovrete arrendervi e accontentarvi di ammirala, questa baia, piccola e maestosa allo stesso tempo: spiaggia bianca, rocce di granito, profonde acque blu cobalto. Alle sue spalle una ricca vegetazione esotica in cui è immersa la Villa Reale, unica costruzione presente. Per scoprire il tesoro che questo luogo custodisce, è possibile fare un’escursione di circa un’ora (in compagnia del Corpo Forestale dello Stato) verso il Monte Fortezza che, con i suoi 645 metri di altitudine, è la seconda vetta dell’intero arcipelago. Sul sentiero si incontrano la cosiddetta Grotta del Santo e i resti del Monastero dove vivevano gli anacoreti.  Per tentare di ottenere il permesso per visitare quest’isola, occorre inoltrare domanda all’Ufficio Territoriale per la Biodiversità del Corpo Forestale dello Stato di Follonica (GR) tel n. 0566 40611 fax n. 0566 44616 entro il 31 gennaio di ogni anno. Le escursioni guidate sono possibili dal 1° aprile al 15 luglio e dal 31 agosto al 31 ottobre per un massimo di 1000 visitatori l’anno di cui 600 studenti e 400 adulti. Le visite sono consentite esclusivamente con l’ausilio del personale del Corpo Forestale dello Stato. Le richieste superano di gran lunga i posti disponibili. Pertanto si devono prevedere tempi di attesa piuttosto lunghi. Ma è un prezzo che ci sembra giusto pagare per proteggere questo luogo magnifico e inospitale, silenzioso e solitario, custode dei nostri sogni e della sua fragile natura. Questa è Montecristo e così vogliamo che rimanga. 

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dove si trova l'arcipelago toscano e altri consigli per visitarlo

Itinerario di un giorno a Giannutri

Tra le isole dell’Arcipelago toscano più affascinanti c’è Giannutri. Non ci sono auto né strade, non ci sono spiagge, ombrelloni, negozi di souvenir, gelaterie, pizzerie, passeggiate sul lungomare. E neppure abitanti stabili, fatta eccezione per pochi eroici resistenti, personaggi non convenzionali come questo stravagante e assolato rifugio nel Mediterraneo. C’è, invece, la villa romana meglio conservata dell’Arcipelago Toscano, che rappresenta la principale ragione per un’escursione in giornata alla più meridionale delle isole toscane (partenze da Porto Santo Stefano: www.maregiglio.it/ita/le-rotte.html). Costruita nel II secolo dopo Cristo dai Domizi Enobarbi, a lungo dimenticata e saccheggiata, è tornata visitabile solo dal luglio del 2015 dopo decenni di abbandono (visita guidata: ingresso 8 euro. Prenotazioni: InfoPark – mail: info@parcoarcipelago.info telefono: 0565/908231 - 3771842628).  Gli scavi hanno riportato alla luce solo il 30% dei 4 ettari della superficie complessiva. Tanto basta ai visitatori per ammirare le sei colonne del peristilio (complete di capitelli), i magnifici mosaici della pavimentazione e la straordinaria posizione che consente di dominare con un solo sguardo il Giglio e Montecristo, la Corsica (nei giorni più fortunati) e l’Argentario.  Ma è solo pernottando almeno una notte che si può apprezzare tutto ciò che questo luogo appartato ha da offrire a chi desidera fuggire dal mondo moderno, senza andare lontano.

Giannutri, spiagge e consigli

Giannutri non ha strutture alberghiere e il campeggio non è consentito. Pernottare qui significa affittare una delle abitazioni private nascoste dalla vegetazione. Ma solo di notte scoprirete i piccoli piaceri che l’isola nasconde. Come passeggiare al tramonto per raggiungere il faro, ristrutturato di recente, camminando letteralmente sulle mura romane che, a tratti, emergono sul sentiero in località vigna vecchia. O ammirando la più fitta, profumata e impenetrabile macchia mediterranea che ci sia, rimasta intatta grazie alla plurisecolare assenza di abitanti stabili. Oppure, ancora, dare un’occhiata ai vertiginosi grottoni, cercando qualcuno che vi indichi il sentiero che porta a Cala Volo di Notte o Cala Brigantina dove concedersi finalmente un tuffo solitario. A proposito: evitate Cala Spalmatoio e Cala Maestra fino a quando il traghetto non sarà ripartito. A sera, tappa nella semplice piazzetta di Cala Spalmatoio, fermandosi nell’unico ristorante dell’isola e poi, dopo il tramonto, ascoltare il canto straziante della berta minore e ammirare le stelle grazie alla totale assenza di inquinamento luminoso. Bisogna vederla Giannutri, almeno una volta, almeno per un giorno.

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Tour dell'Arcipelago toscano

Isola d’Elba, cosa vedere e come scoprire la sua insolita natura

La più grande e la più famosa, la più frequentata e la più abitata di tutto l’Arcipelago Toscano. Terza isola italiana per grandezza, vanta addirittura un piccolo aeroporto con voli da e per Milano, Pisa e Firenze (e diverse città svizzere) a prezzi accettabili, rientra anch’essa all’interno del Parco dell’Arcipelago Toscano, che protegge il 50% del suo territorio. A ben guardare, a dispetto di questi suoi “record”, stiamo parlando di un’isola che si sviluppa su una lunghezza massima di circa 30 chilometri (e una ventina da nord a sud).  Ma sono chilometri che “incutono lentezza”, strade tortuose che chiedono di essere percorse con sguardo attento per ammirare tanto il mare quanto l’aspro entroterra che custodisce borghi antichi e vecchie miniere all’ombra di piante secolari. Isola ricca, capace di declinare il concetto di spiaggia da sogno in una dozzina di modi diversi, a cui si deve la meritata fama di luogo prediletto per le vacanze estive, l’Elba ha miracolosamente protetto la bellezza di tanta parte del suo territorio che ancora oggi appare a tratti selvaggio e vario.

Cosa vedere all’Isola d’Elba

Spesso trascurata dai vacanzieri ansiosi di dolce far niente, Portoferraio è di gran lunga, la località che ha più da offrire a chi vuole conoscere l’isola: Forte Stella, Forte Falcone, Fortezza della Linguella e poi ancora Forte Inglese, Forte del Volterraio, le due residenze napoleoniche sono tutte testimonianze che raccontano di una città strategica, ieri come oggi, che merita di essere visitata con calma. A sorprendere non è solo il suo patrimonio storico e architettonico ma anche la vivace scena gastronomica. Portoferraio conta diversi ristoranti che hanno il merito di valorizzare i prodotti enogastronomici locali, esaltati dal notevole estro creativo degli chef e dalla cura degli ambienti. È il caso di Molo G (www.molog.it), ristorante ricavato all’interno del cantiere navale affacciato sul porto turistico dove, un’atmosfera di “ricercata semplicità”, ricorda i locali di tendenza delle grandi metropoli internazionali.  Si cambia scena spostandosi nei vicoli del centro storico, nell’evocativa Via dell’Amore (al civico 48). Si trova qui l’Osteria Pepenero: ambiente informale, cucina di alta qualità e materie prime rigorosamente “made in Elba”, provenienti direttamente da piccoli pescherecci, vigneti e orti e locali. Altro indirizzo che fa di Portoferraio una meta eccellente per chi pensa che sedersi a tavola sia (anche) nutrimento per lo spirito è Teatro Bistrò (www.teatrobistro.com) dove, prima ancora della cucina, si rimane incantati dalla silenziosa piazzetta del Teatro dei Vigilanti che domina il golfo dall’alto della Salita del Falcone.

Vacanze all’Elba

Ma la “nouvelle vague” gastronomica dell’isola non è solo a Portoferraio. Consultando il sito www.elbataste.com si trovano molti indirizzi preziosi: ristoranti e produttori che promuovono la cultura del cibo, per chi desidera conoscere l’Elba attraverso i suoi prodotti. Vino e birra, olio e aceto, miele e conserve: c’è un’altra isola che aspetta di essere scoperta, magari facendo trekking tra le vigne (www.arrighivigneolivi.it/trekking-wine), a Porto Azzurro, o  raggiungendo l’Eremo di Santa Caterina per ammirare l’orto dei semplici (www.islepark.it/visitare-il-parco/elba/l-orto-dei-semplici) e il suggestivo panorama che si ammira mentre si è immersi in un ambiente quasi mistico. Qui siamo in località Rio nell’Elba (a proposito: non perdetevi l’antico lavatoio) dove minore è l’impatto dell’industria del turismo e dove è più facile toccare con mano l’Elba contadina e mineraria che per tanto tempo ha dato da vivere ai suoi abitanti. Oggi, quel che resta dei cantieri minerari è a disposizione dei viaggiatori interessati a conoscere questa parte importante della storia dell’isola e lasciarsi suggestionare dalle strutture di archeologia industriale, come la miniera di Calamita (www.minieredicalamita.it) in località Capoliveri.


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Ma il nostro suggerimento è visitare l’ex cantiere minerario (oggi protetto dal Parco) dove sorge il lunare Lago Rosso (oggi protetto dal Parco), situato in località Le Conche. Percorrete la litoranea tra Rio Marina e Cavo. Superate la spiaggia dei Topinetti e, prima di raggiungere quella di Cala Seregola, un breve tratto rettilineo conduce su una sterrata (è indicato anche il Relais Il Termine, esclusivo ritiro suggerito a chi non ha problemi di budget: www.iltermineelba.com). Dopo averla percorsa per circa 1 km, tenendosi sulla sinistra, una sbarra obbliga a proseguire a piedi. Da questo punto in avanti, l’accesso "sarebbe" consentito solo con le guide (rivolgetevi a: www.geniodelbosco.it). Ciò che vi attende, alla fine del percorso, è un insolito spettacolo, totalmente inaspettato in un’isola del Mediterraneo. Questo piccolo lago, incastonato tra le colline ricoperte di vegetazione selvaggia, sfoggia acque dai cangianti (e sgargianti) colori. Visto dall’alto del sentiero, sprigiona una forza magnetica che vi obbligherà a scendere fin sulla riva. Portate con voi scarpe adatte ai percorsi fangosi. 

Escursioni sull’isola d’Elba

L’isola d’Elba è da tempo entrata a far parte dei circuiti internazionali degli appassionati di escursionismo. La Grande Traversata Elbana è l’itinerario principale, che taglia tutta l’isola, da un capo all’altro. Le difficoltà del percorso sono prevalentemente di ordine logistico. Un valido aiuto è costituito dall’Ente Parco Arcipelago Toscano, che fornisce informazioni su questo come su altri sentieri (www.islepark.it/visitare-il-parco/sentieri-pi%C3%B9-belli). L’Hotel Belmare (www.hotelbelmare.it), che sorge in una posizione che obbliga a contemplare l’orizzonte e meditare, nella remota località di Patresi, è gestito da un appassionato di escursionismo che sarà lieto di offrire servizio di trasporto a camminatori e ciclisti ospiti della sua struttura. Che si segnala per prezzi abbordabili e una cucina speciale: lasciatevi elencare i sedici modi in cui possono essere servite le impepate di cozze. Sarà il miglior modo per godervi il calare del sole, guardando la Corsica e l’isola di Capraia, proprio di fronte a voi. La ricarica per la tappa successiva è garantita. A proposito di camminare: prima di partire, verificate le attività del Festival del Camminare (www.tuscanywalkingfestival.it). È facile trovare un pretesto per partire.


Angelo ha viaggiato nell’Arcipelago Toscano con Radio Capital (capital.it) su invito dell’Ente Parco (islepark.it). I collaboratori di Lonely Planet non accettano gratuità in cambio di recensioni positive

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