Mostri di ghiaccio, piste da sci e sentieri escursionistici per scoprire la natura del Tohoku
Nel favoloso Tohoku “mostri di neve” e spiritelli dei fiumi stuzzicano l’immaginazione, mentre la natura intrisa di misticismo aiuta a ricaricare le energie. Lungo la costa occidentale si trova la prefettura di Niigata, un vero paradiso per sciatori ed escursionisti; tre parchi nazionali, in cui si alternano fitte foreste montane, imponenti vulcani e paludi costiere consentono di praticare attività all’aperto tutto l’anno, mentre gli spettacolari laghi Tazawa e Towada invitano a piacevoli nuotate estive.
Le sponde verdeggianti del lago Towada
Racchiuso da un litorale roccioso e circondato da fitte foreste, il Towada è il lago vulcanico più grande dell’isola di Honshū (52 km di circonferenza) nonché una favolosa attrazione naturale per i viaggiatori che desiderano rilassarsi in tranquillità e in estate farsi delle magnifiche nuotate. Il Parco Nazionale di Towada-Hachimantai è stato un tempo teatro di violente eruzioni vulcaniche, ma oggi l’unico movimento è il lento scorrere dello Oirase, un keiryū (torrente di montagna) dal corso sinuoso che confluisce nell’Oceano Pacifico. Il principale centro turistico è Yasumiya, una località dove la vita scorre placida e tranquilla.
Questo fiume tortuoso è ricco di cascate, gole rocciose e rapide gorgoglianti. Gli escursionisti alle prime armi possono seguire un sentiero di 14 km che collega Nenokuchi, un piccolo avamposto turistico sulla riva orientale del lago, con Yakeyama, da qui è possibile tornare in autobus a Nenokuchi oppure al principale centro turistico di Yasumiya.
Sciare schivando i “mostri di ”neve di Zaō onsen
Situato in cima a una tortuosa strada di montagna spesso avvolta dalla foschia, Zaō onsen è una graziosa località di villeggiatura adatta tanto all’avventura quanto al relax. Nei mesi più caldi è possibile fare escursioni spettacolari, e nella stagione fredda immergersi in speciali rotenburo (bagni all’aperto) ricchi di zolfo. Durante la stagione sciistica, principianti ed esperti si lanciano a tutta velocità lungo gli ampi pendii innevati evitando gli juhyō (mostri di neve), conifere congelate dai gelidi venti siberiani, un fenomeno unico di questa zona.
Caratterizzata da piste ampie e tortuose (alcune lunghe 10 km!) e dal famoso Juhyō Kōgen (Altopiano dei Mostri di Neve) che registra le temperature più rigide nel mese di febbraio, Zaōha più di 40 funivie e 14 percorsi con numerose diramazioni, tra cui un’ampia scelta di tracciati per sciatori principianti e intermedi.
La funivia di Zaō Sanroku sale rapidamente oltre le conifere fino allo Zaō-san e vicinissimo allo Okama, un lago vulcanico di un’intensa tonalità blu cobalto. La passeggiata fino al lago si snoda tra statue e monumenti buddhisti nascosti tra la vegetazione, per poi sfociare in una distesa di rocce vulcaniche dai colori rossastri.
Sopra il villaggio, ai piedi della montagna, troverete una gigantesca piscina termale all’aperto, lo Zaō Onsen Dai Rotenburo. Qui fra le rocce macchiate dallo zolfo decine di perfetti sconosciuti fanno il bagno nudi in piacevole armonia. Se arrivate alle prime luci dell’alba nei mesi più caldi, avrete il posto tutto per voi.
I pendii innevati di Naeba
Naeba gode di una splendida posizione tra le montagne. La più lunga delle 20 piste (4 km) si snoda tra foreste di betulle e piste da sci freestyle prima di scendere a precipizio per 1000 metri. La neve è asciutta e leggera inoltre, ci sono diverse zone lasciate allo stato naturale dove si può sciare sulla neve fresca.
Contigua a Naeba, Kagura è una montagna imponente che offre altre 20 piste di vari livelli di difficoltà, dai principianti agli esperti. Qui il fuoripista è molto popolare e gli sciatori esperti potranno vivere un’avventura estrema. Chi invece si sente più a suo agio sulle piste non resterà di certo deluso dato che una di queste discese è lunga addirittura 6 km!
Iscriviti alla nostra newsletter! Per te ogni settimana consigli di viaggio, offerte speciali, storie dal mondo e il 30% di sconto sul tuo primo ordine.
I Parchi nazionali
Il Tohoku ospita numerosi parchi naturali. A cavallo delle prefetture di Fukushima, Niigata e Yamagata, il Parco Nazionale di Bandai-Asahi è la terza area protetta del Giappone in ordine di grandezza, con una superficie di 1870 kmq. Il Parco Nazionale di Rikuchū-Kaigan si estende per 180 km lungo la costa del Pacifico, da Kuji, nella Prefettura di Iwate, fino a Kesennuma, nella Prefettura di Miyagi, ed è caratterizzato da ripide scogliere battute da onde fragorose e a sud da profonde insenature e spiagge rocciose.
Più a nord, il selvaggio Parco Nazionale di Towada-Hachimantai misura 855 kmq ed è una vasta area di foreste di faggi, cime e laghi vulcanici e altopiani alpini a cavallo delle prefetture di Akita e Aomori.
Shirakami-sanchi è invece una foresta primordiale di faggi, Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, situata anch’essa sul confine fra Akita e Aomori. Una delle ultime aree verdi del suo genere in Asia orientale ospita diverse specie protette come l’orso tibetano e l’aquila reale. Con un trekking tra le foreste di Shirakami vi sembrerà di essere ad anni luce dal Giappone contemporaneo. 130.000 ettari che vi riporteranno a come era il mondo 8000 anni fa, immersi tra lo stesso verde smeraldo che nei secoli ha ispirato gli artisti giapponesi.
In bicicletta nei dintorni di Tōno
La Valle di Tōno si snoda in tutta la sua bellezza quando si percorre un facile e bellissimo itinerario lungo il fiume, adatto per tutti i ciclisti. Noleggiate una bicicletta e non siate timorosi nell’esplorare la zona. Questo mondo mitico è ben indicato da cartelli in inglese, ma non limitatevi a percorrere le strade segnalate: non si sa mai cosa si possa scoprire.
Circa 2,5 km a sud-ovest della stazione di Tōno sorge lo Unedori-sama, il santuario dove si organizzano i matrimoni. Secondo la leggenda, le donne che legano una striscia di stoffa rossa intorno a un pino usando solo la mano sinistra troveranno l’anima gemella. Sulle colline sopra il santuario si trovano i gohyaku rakan, misteriose sculture ricoperte di muschio che raffigurano 500 discepoli del Buddha, scolpite da un monaco per placare gli spiriti di coloro che morirono durante la carestia del 1754. Si tratta di un sito davvero unico: avvicinatevi con rispetto.
Continuando verso Morioka, dopo circa 8 km arriverete alla Tsuzuki-ishi, una roccia dallo strano aspetto che si trova in mezzo a criptomerie aromatiche: potrebbe essere una formazione naturale oppure un dolmen (tomba preistorica). Risalendo un breve e ripido sentiero si arriva a un bel punto panoramico sopra la valle, ma fate attenzione perché pare che da queste parti si aggirino orchi e orsi affamati. Un chilometro oltre la Tsuzuki-ishi si giunge alla magariya della famiglia Chiba, un’imponente fattoria tradizionale costruita due secoli fa nel tipico stile di Tōno.
Proseguendo per 5 km a est del centro città s’incontra la Tōno Denshōen, un’altra fattoria tradizionale che ospita un piccolo museo sulla cultura locale. Qualche centinaio di metri a sud-est si trova il quieto Jōken-ji, un tempio dedicato al dio Obinzuru-sama. Alle spalle del tempio si trova il laghetto kappa-buchi, dove stanno in agguato i celebri folletti acquatici di Tōno. Secondo la tradizione, le donne gravide che pregano al santuario sulla riva del fiume produrranno molto latte, ma solo se prima porteranno un’offerta a forma di seno. Ciò spiega il motivo per cui il minuscolo altare sia pieno di piccole borse in tessuto rosso o bianco, che contengono questi ex-voto.
In alternativa, provate a raggiungere lo Aragami-jinja, un piccolo santuario molto suggestivo in mezzo a un campo di colza di colore giallo acceso o andate al mulino ad acqua di Yamaguchi, un edificio dal tetto di paglia con una ruota idraulica, che un tempo era impiegato per macinare i raccolti e oggi è conservato come simbolo del passato di Tōno.
Il meglio dell’escursionismo
Se una volta raggiunto il Tohoku i piedi fremono e non vedete l’ora di esplorare le tante bellezze naturalistiche, ecco le escursioni che non potete farvi mancare.
Dewa Sanzan
I monti del Dewa Sanzan (Haguro-san, Nascita; Gas-san, Morte e Yudono-san, Rinascita) sono oggetto di venerazione per i seguaci dello shugendō, la religione popolare degli asceti di montagna. Ogni anno, i pellegrini si recano al Dewa Sanzan con abiti bianchi, sandali, cappello di paglia e un bastone di legno, ma accanto a loro vedrete anche salire escursionisti con giacconi, scarponi e bastoni da trekking.
Se desiderate salire su tutte e tre le cime, un’impresa possibile da giugno a settembre, avrete bisogno di due giorni interi, ma consigliamo di calcolare almeno tre giorni per completare l’escursione per godersi il paesaggio. Secondo la tradizione bisogna iniziare dallo Haguro-san e terminare con lo Yudono-san. Il pellegrinaggio si può effettuare anche in senso inverso, ma la salita dallo Yudono-san al Gas-san è ripidissima. Tuttavia molti decidono di salire solo sullo Haguro-san.
Hakkōda-san
Da maggio a ottobre i sentieri della catena vulcanica più settentrionale dello Honshū sono un paradiso per gli escursionisti e nel caso abbiate bisogno di riscaldarvi, a Hakkōda-san si trova uno dei migliori onsen del Tohoku, il Sukayu.
L’escursione alla cima dello Hakkōda-san è un circuito di 12 km che si può completare in una sola giornata e ha inizio nei pressi del Sukayu Ryokan, all’ombra dello Ōdake (1584 m). L’impresa è ardua, ma anche molto gratificante: il sentiero che segue il crinale continua fino allo Ido-dake (1550 m) e allo Akakura-dake (1548 m) prima di ricongiungersi al sentiero per il Tamoyachi-dake (1326 m) e ritornare al Sukaya Ryokan in funivia.
All’inizio il percorso è relativamente pianeggiante attraverso una zona paludosa, ma verso la fine la pendenza aumenta. Si consiglia di affrontare il percorso se si ha un buon allenamento e un certo grado di esperienza escursionistica. Programmando l’escursione tra la metà e la fine di ottobre, avrete l’opportunità di scattare suggestive fotografie con i colori dell’autunno.
Iwaki-san
Sulla città di Hirosaki incombe la mole del sacro Iwaki-san, che da certe prospettive ricorda il monte Fuji e sembra così vicino da poterlo quasi toccare. Ogni giorno partono autobus dalla stazione di Hirosaki per lo Iwaki-san-jinja. La vista dalla cima è fantastica. Si può seguire un itinerario diverso per la discesa, passando per la vetta più bassa del Tori-no-umi-san fino al villaggio di Dake-onsen, da dove alcuni autobus poco frequenti rientrano a Hirosaki. L’intera camminata è lunga 9 km e dovrebbe richiedere circa sette ore. Nel caso ve lo chiedeste, l’ultima eruzione documentata dello Iwaki-san risale al 1863.
Akita Komaga-take
Questa zona montuosa si caratterizza per i fiori selvatici in estate, per lo spettacolo del fogliame che cambia colore in autunno e per la rara prevalenza di piante tipiche sia dei terreni secchi sia di quelli umidi. Se avete un paio di giorni a disposizione, potreste cimentarvi nel percorso di 17 km che sale su tre vette e prevede il pernottamento in un pittoresco rifugio di montagna, per poi concludersi in bellezza con un bagno ristoratore nelle acque curative di Nyūtō-onsen.
Il punto di accesso al sentiero è a Koma-gatake Hachigōme, da qui sono necessarie due ore di cammino per raggiungere la vetta dello Oname-dake, prima di procedere verso il margine orientale del laghetto sottostante e cercare posto nello Amida-ike Hinan Goya, un rifugio di montagna non custodito. Giunti al rifugio, è anche possibile tornare indietro per una ventina di minuti e scalare lo O-dake.
Il secondo giorno in circa sette ore si sale in cima allo Yoko-dake (1583 m) e si ridiscende a Nyūtō-onsen. Il sentiero segue per buona parte il crinale prima di addentrarsi in una vasta zona palustre popolata da molte specie di uccelli. L’itinerario termina alla fermata degli autobus di Nyūtō-onsen, da dove con una breve passeggiata si raggiunge un paradisiaco bagno termale.
Il paesaggio fuori dal finestrino
Se preferite ammirare la natura stando comodamente seduti, ad Akita scegliete la tratta locale lungo lo Akita Nairiku, vi porterà in un viaggio della durata di circa due ore attraverso campagne inesplorate. Partite da Kakunodate, un vero e proprio museo vivente della storia feudale del Giappone, dopodiché spingetevi 100 chilometri a nord tra villaggi rurali e risaie ricamate in estate e coperte di neve in inverno. Concluderete il viaggio a Takanosu, luogo in cui è nata la cultura matagi (cacciatori invernali tradizionali) e dove vi aspettano numerose prelibatezze gastronomiche. Se il viaggio vi affatica un po’ potete sempre fermarvi a Ani-Maeda per un bagno caldo o per una discesa con gli sci.
Durante la primavera vi accoglieranno i ciliegi e i gigli in fiore, in estate saranno fuochi d’artificio e festival, in autunno i colori del foliage e in inverno gli incredibili panorami innevati: insomma, ogni momento è unico.