Landmannalaugar, le montagne arcobaleno dell'Islanda

Redazione Lonely Planet
4 minuti di lettura

In Islanda basta spostarsi di qualche chilometro per trovare un paesaggio del tutto nuovo: dai campi di lava agli iceberg, dalle pozze di fango ribollenti alle verdi vallate affacciate sui fiordi. Eppure, persino dopo un intero viaggio trascorso ad allenare il senso di meraviglia, il Landmannalaugar resta una sorpresa straordinaria. Distante circa 180 chilometri da Reykjavík e parte della Riserva naturale di Fjallabak, questa regione montuosa è un assaggio del vasto entroterra islandese e una delle mete predilette dai visitatori, affascinati dalle sue montagne arcobaleno.

Ai piedi del Brennisteinsalda c’è un’ampia prateria costellata di fiori bianchi ©  Gabriele Calabrese
Ai piedi del Brennisteinsalda c’è un’ampia prateria costellata di fiori bianchi © Gabriele Calabrese
Pubblicità

Non è un modo di dire: le montagne del Landmannalaugar, 600 metri sul livello del mare, sono davvero multicolore. Sui pendii il marrone, il verde, l’ocra, il grigio, il bianco e il rosso sembrano sfumati dal pennello di un pittore e restituiscono agli escursionisti la curiosa impressione di essere finiti in un dipinto. Il merito è della particolare composizione della roccia: contiene riolite, una lava satura di minerali che, raffreddandosi molto lentamente, ha dato origine alle intense gradazioni cromatiche e all’effetto acquerello. Ci sono altri indizi che ricordano la natura vulcanica di questa regione, che non a caso comprende uno dei più grandi campi geotermici d’Islanda: ci sono depositi di zolfo e fumate calde che escono dal terreno, ad esempio, ma anche un’inconfondibile e massiccia colata di lava solidificata.

La regione del Landmannalaugar include uno dei campi geotermici più grandi d’Islanda ©  Gabriele Calabrese
La regione del Landmannalaugar include uno dei campi geotermici più grandi d’Islanda © Gabriele Calabrese

Autobus o macchina? Come arrivare nel Landmannalaugar

Proprio ai piedi di questo immenso campo di lava c’è il rifugio Landmannalaugar, destinazione prediletta da chiunque voglia esplorare quest’area a piedi. Quando le strade sono aperte (indicativamente da giugno a ottobre, salvo abbondanti nevicate precoci) è possibile raggiungere il rifugio con i robusti autobus di linea che partono regolarmente da varie località, tra cui Reykjavík, Hella e Skaftafell. L’alternativa è muoversi con il proprio mezzo, tenendo conto però che per avventurarsi nell’entroterra islandese bisogna lasciare la confortevole Ring Road asfaltata e percorrere una pista F: servono dunque un’auto 4x4 e una discreta capacità alla guida per affrontare sterrati e piccoli guadi. Una volta arrivati al rifugio, i visitatori si dividono grossomodo in due categorie: chi partirà entro sera e chi si fermerà almeno per una notte. I primi di solito si avventurano subito nei dintorni, cercando di fare buon uso delle poche ore a disposizione. I secondi, invece, non hanno fretta. Sono soprattutto loro a concedersi un lungo bagno nelle piscine naturali collegate al rifugio con una passerella di legno. Sebbene la sorgente sia allo stato naturale e non disinfettata, e dunque non si tratti ufficialmente di una zona balneabile, è sorprendentemente alto il numero di persone che accetta il rischio e si immerge nell’acqua calda - specialmente nel tardo pomeriggio, quando gran parte della folla di passaggio è già ripartita verso la costa.

Pubblicità
Il sentiero sulle creste a nord del rifugio Landmannalaugar porta alla vetta Suðurnámur ©  Gabriele Calabrese
Il sentiero sulle creste a nord del rifugio Landmannalaugar porta alla vetta Suðurnámur © Gabriele Calabrese

Dove dormire: il rifugio Landmannalaugar e il campeggio

Due sono le opzioni per passare la notte nel cuore di questa incantevole regione montuosa: il campeggio – una piana sterrata in cui montare autonomamente tende e attrezzature adeguate al clima islandese – e il rifugio, appunto, che può ospitare al massimo 78 persone. La meta in estate è parecchio frequentata, quindi è fondamentale prenotare il pernottamento (ma anche l’autobus) con largo anticipo. Di costruzione relativamente recente e ben tenuto, il rifugio è una deliziosa casetta in legno che offre agli ospiti un’ampia cucina e due camerate spartane in cui, una volta individuato un posto letto ancora libero, è possibile stendere il proprio sacco a pelo. Bagni e docce sono in comune con il campeggio, che ha a disposizione anche un tendone coperto con alcuni posti a sedere, provvidenziale in caso di maltempo. I campeggiatori non possono accedere alle cucine del rifugio e devono avere con sé tutto il necessario per preparare i pasti. Chi dorme in rifugio, invece, dovrà ricordarsi solo le bevande e i viveri necessari per colazioni, pranzi e cene, perché la cucina in comune è già dotata di posate, pentole e stoviglie varie. Nei pressi c’è inoltre il Mountain Mall, negozietto che vende beni di prima necessità, attrezzature base e spuntini.

Il Landmannalaugar si trova circa a 600 metri sul livello del mare ed è il punto di partenza di numerosi trekking ©  Gabriele Calabrese
Il Landmannalaugar si trova circa a 600 metri sul livello del mare ed è il punto di partenza di numerosi trekking © Gabriele Calabrese
Pubblicità

Iscriviti alla nostra newsletter! Per te ogni settimana consigli di viaggio, offerte speciali, storie dal mondo e il 30% di sconto sul tuo primo ordine.

I migliori trekking su vulcani e montagne multicolore

Il rifugio Landmannalaugar è il punto di partenza del Laugavegurinn, che significa Strada delle sorgenti termali: è uno dei trekking più famosi d’Islanda e dura dai due ai cinque giorni. Nella zona ci sono però anche escursioni più brevi e meno impegnative, ma comunque indimenticabili, perfette per chi si ferma solo uno o due giorni: l’utile carta dei sentieri è acquistabile nel punto informazioni del rifugio. Chi ha poco tempo a disposizione può avviarsi lungo il tracciato che inizia alle spalle del rifugio Landmannalaugar e passa attraverso gli scenografici torrioni neri del campo di lava. Da qui si può proseguire verso Brennisteinsalda, la montagna multicolore costellata da depositi di zolfo e bocche fumanti: sono 6,5 chilometri di cammino tra andata e ritorno. L’escursione è spettacolare, ma dà il meglio solo se le nuvole lasciano spazio a qualche raggio di sole.

Nei mesi estivi le vallate deserte del Landammanalaugar sono attraversate da piccoli fiumi ©  Gabriele Calabrese
Nei mesi estivi le vallate deserte del Landammanalaugar sono attraversate da piccoli fiumi © Gabriele Calabrese

Un trekking più impegnativo corre lungo le creste delle montagne a nord del rifugio, raggiunge la vetta Suðurnámur (920 metri) e torna al punto di partenza con un giro ad anello di 10,5 km e 700 metri di dislivello totale. Dirigendosi a sud del rifugio, invece, vale la pena salire sul vulcano Bláhnjúkur, 940 metri, singolare montagna grigio-bluastra (il nome in islandese significa appunto “picco blu”) che regala una vista straordinaria sui dintorni: nelle giornate lipide si scorgono cinque ghiacciai.

Pubblicità

Leggi anche:

Pubblicato nel e aggiornato nel

Destinazioni in questo articolo:

Islanda
Condividi questo articolo
Pubblicità