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Il turismo in barca è slow come il vento

Una barca a vela, un golfo in cui scorrazzare tra acqua cristallina, isole selvagge, coste da cui la storia, letteralmente si affaccia sotto forma di forti, ville e fari, alcuni dei porti più evocativi al mondo in cui riparare la notte, in cui svegliarsi con le prime luci dell’alba: potrebbe sembrare un sogno irrealizzabile, invece è uno dei regali più belli che potreste farvi.

Un viaggio in barca a vela è uno dei regali più belli che potreste farvi
Un viaggio in barca a vela è uno dei regali più belli che potreste farvi
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Ma andiamo con ordine. Spesso si pensa che per fare un viaggio in barca sia necessario avere amici pirati o un accesso illimitato ai fondi di qualche parente. Il weekend che abbiamo fatto insieme a Globesailor nel golfo di Napoli ci ha dimostrato che il glamour della barca a vela sta nelle emozioni che si vivono, nei tramonti che sorprendono mentre ci si gode il viaggio leggendo un libro a prua o in un inaspettato incontro con i delfini. È possibile, infatti, noleggiare vari tipi di imbarcazione, a vela o a motore, catamarani, caicchi/golette (certo, anche gli yacht), con o senza equipaggio e potrete anche decidere di noleggiare soltanto una delle cabine su un’imbarcazione già pronta a salpare. Non resta che scegliere quella che più si addice al vostro budget e al vostro modo di viaggiare e mettere in valigia costume e giacca antivento.

L’ingresso al porto di Procida ©  Giulia Grimaldi / Lonely Planet Italia
L’ingresso al porto di Procida © Giulia Grimaldi / Lonely Planet Italia

Noi abbiamo incontrato direttamente sulla barca, al porto di Capri, il nostro comandante. Con sorriso, abbronzatura, infinite ore di navigazione dalla sua parte e cambusa strapiena, Marco ci ha iniziato alla navigazione con un giro dell’isola. Ammirare i faraglioni di Capri dal livello dell’acqua, salutare Gennarino, la Statua dello Scugnizzo a Punta del Capo, e poter riconoscere le varie ville e i forti attraversati a piedi poco prima dà un senso di completezza all’esperienza isolana, come se, in effetti, non la si potesse capire del tutto se non osservandola dall’elemento che la definisce: il mare. La piazzetta, il centro storico, così come tutte le imponenti e ricche costruzioni, diventano così precarie e selvagge che sembrano aggrappate a questo scoglio che spunta dall’acqua.

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I Faraglioni di Capri visti dalla barca ©  Giulia Grimaldi / Lonely Planet Italia
I Faraglioni di Capri visti dalla barca © Giulia Grimaldi / Lonely Planet Italia

Un aspetto fondamentale della vita in barca è, ovviamente, la compagnia. Che decidiate di regalarvi quest’esperienza insieme agli amici, in famiglia o prenotando una cabina insieme a degli sconosciuti, ricordate di portare poco bagaglio e molta voglia di vivere il mare. Potrete scegliere tra numerosi livelli di confort e resterete impressionati dai dettagli e dall’eleganza di alcune imbarcazioni. Eppure, come dice il nostro comandante, quello che fa davvero la differenza è che il gruppo sia interessato a essere qui. E non appena sale un po’ il vento e ci dà la possibilità di “giocare” con le vele, capiamo che non solo ha ragione, ma anche quanto siamo fortunati a divertirci così tanto. “Cazzare la randa”, “mollare genoa”, “sentire il vento”: ognuno prova a dare il meglio e a capire gli elementi che ci stanno sospingendo. Ovviamente senza il nostro capitano non arriveremmo da nessuna parte, ma quando, a forza di eseguire ordini che fino a poco prima non avremmo mai saputo neppure decifrare, vediamo sfrecciare la costiera Amalfitana alla nostra sinistra, sentiamo un senso di soddisfazione difficile da definire. 

Il comandante Marco dà ordini all’equipaggio ©  Giulia Grimaldi / Lonely Planet Italia
Il comandante Marco dà ordini all’equipaggio © Giulia Grimaldi / Lonely Planet Italia
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È una questione legata al recupero di un’abilità antica, alla soddisfazione di dominare gli elementi, ma anche del farlo in modo del tutto naturale e slow. Perché un altro aspetto bellissimo del viaggio in vela è che la volontà umana deve mettersi il cuore in pace e accettare di venire dopo le impellenze della natura. Carenza di vento, mare troppo mosso: a volte tutto quel che si può fare è imparare a non fare nulla. E il comandate Marco sa riempire i vuoti di vento con gli aneddoti delle traversate passate, mentre ogni insenatura e ogni anfratto diventa l’attacco perfetto per raccontare un aneddoto storico. 

Il comandante Marco ci spiega la cartografia nautica ©  Giulia Grimaldi / Lonely Planet Italia
Il comandante Marco ci spiega la cartografia nautica © Giulia Grimaldi / Lonely Planet Italia

Non mancano i tuffi in mare, verso la sabbia rovente della Baia di Sorgeto a Ischia o nel blu assoluto (e gelido) della costiera e le cene con chitarra ad aspettare le stelle per ritirarsi stremati e cullati dal movimento constante della barca (spoiler alert: il mal di terra è reale e vi farà sentire, per qualche ora, dei veri lupi di mare incapaci di riadattarsi alla vita terrena). E come si può descrivere un incontro inaspettato con un banco di delfini che, incuriositi, decidono di giocare con noi per una mezz’ora abbondante? A dispetto dell’aurea VIP che circonda le barche, ci è bastato un weekend di navigazione per pregustare quanto la vera ricchezza di un viaggio di questo tipo sia la completa immersione con la natura, la necessità di vivere in relazione con gli altri componenti dell’equipaggio così come con gli elementi che ci circondano e ci sospingono. 

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Veleggiando lungo la costiera amalfitana scorgiamo dettagli che altrimenti resterebbero nascosti ©  Giulia Grimaldi / Lonely Planet Italia
Veleggiando lungo la costiera amalfitana scorgiamo dettagli che altrimenti resterebbero nascosti © Giulia Grimaldi / Lonely Planet Italia

Un vantaggio davvero esclusivo in effetti c’è: quello di accedere a luoghi magnifici da una prospettiva privilegiata, perché svegliarsi all’alba a Procida e vedere i suoi muri dai toni pastello animarsi con l’arrivo del giorno, mangiando scalzi sul ponte una “lingua” appena sfornata è un’esperienza difficile da battere. 

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