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Basilicata

Terra, cielo, mare e cultura on the road in Basilicata

Redazione Lonely Planet
6 minuti di lettura

Passeggiando tra i suoi boschi o gustandosela dall'alto, la Basilicata mantiene sempre la sua promessa di natura selvaggia. E se anziché volare (letteralmente sospesi su torrenti e cime) avete voglia di scoprirla a piedi o in bici, gli itinerari on the road come quelli che dalle Dolomiti Lucane vanno fino a Matera e poi giù fino al mare della costa ionica sono praticamente infiniti. In mezzo ci sono tradizioni secolari e cultura, cibo tipico e libertà. Per scoprire a passi lenti (o su due ruote) il patrimonio di questa regione, nel naso l’aria buona e davanti agli occhi i borghi più suggestivi.

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Dalle Dolomiti Lucane a Matera e dintorni, in un itinerario on the road da vivere all'aria aperta. Credits: ©canadastock/Shutterstock
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Avventure lucane en plein air

Da una vacanza outdoor si può avere tutto se lo si chiede a una regione come la Basilicata che in soli 10 chilometri quadrati conta due parchi nazionali e tre regionali. Il 30% del territorio regionale è area protetta. E, pur con un tratto costiero limitato - circa 60 chilometri in totale tra Tirreno e Ionio - vanta cinque Bandiere Blu (confermate nel 2020) che regalano acque cristalline da Maratea a Nova Siri: una proporzione che parla da sola. Tra le altre cose, la Basilicata vi permetterà di arrivare a volo d’angelo da un borgo all’altro sfiorando le vette montane, sfrecciando ai 120 chilometri orari appesi in mezzo al cielo. In bici, il Parco Regionale di Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane è la cristallizzazione perfetta dell’avventura all’aria aperta su due ruote, soprattutto per chi vuole mettersi alla prova con percorsi non troppo lineari. Mentre il Parco del Pollino, con i suoi faggi e i pini loricati millenari, è il paradiso del trekking. Ce n'è anche per chi ama fare birdwatching (il luogo perfetto è la Riserva Naturale Oasi di San Giuliano in provincia di Matera), parapendio (a Maratea vista mare) e arrampicata (sulle Dolomiti Lucane).

E dopo tutta questa fatica e con l'adrenalina ancora in circolo si arriva a Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, con il suo inconfondibile skyline che mescola barocco e passato remoto e i suoi Sassi a raccontare le storie di chi sin dalla notte dei tempi ne ha fatto una dimora; i suoi dintorni archetipici con la suggestiva Craco, il borgo fantasma; le leggende suggestive della Murgia lucana e i suoi paesaggi e poi più giù, fino al mar Ionio e a Policoro, che di nightlife e chiacchiere in piazza fino a notte fonda ne sa qualcosa. Questo è un viaggio nella Basilicata da vivere en plein air, per respirare l’aria di montagna e stupirsi della brezza che arriva dal mare, in famiglia o in solitaria, in bici o con uno zaino sulle spalle, con una macchina fotografica al collo per cercare di carpirne i misteri millenari.

Escursionismo e voli d'angelo sulle Dolomiti Lucane

C'è un luogo che più di tutti vi permetterà di riscoprire l'anima montana e arcaica della Basilicata e si nasconde tra le cime delle Dolomiti Lucane. I borghi di Pietrapertosa e Castelmezzano sono lo scenario che fa da cornice a vette dalle forme incredibili e nomi fiabeschi: incudini e aquile reali levigate dai venti e dalle piogge da guardare col naso all'insù percorrendo sentieri e cammini adatti a tutti gli escursionisti. Quello delle Sette Pietre collega i due borghi e racconta la storia di Vito che ballava con le streghe dell'autore Mimmo Sammartino, in un continuo mescolarsi di ricordi su pietra ed effetti visivi e sonori. Ma se il tragitto tra i borghi non volete farlo sulle vostre gambe, allora c'è il Volo dell'Angelo a trasportavi appesi a un cavo d'acciaio, in coppia o da soli, da un lato all'altro. Un'esperienza unica per godersi il panorama da una prospettiva inedita, a picco su uno strapiombo di 400 metri, a occhi rigorosamente aperti e trattenendo il fiato per un minuto intero (tanto durerà la vostra esperienza da angeli prima di piantare di nuovo i piedi per terra).

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Il volo dell'Angelo è una delle attrazioni più amate dai turisti e dai locals. Credits: ©Giuseppe Strafaci/Shutterstock

Se l'essere sospesi tra terra e cielo imbragati a un cavo non vi basta c'è sempre il percorso dei ponti tibetani di Sasso di Castalda ad attendervi, in particolare quello del Ponte della Luna, lungo 300 metri e a strapiombo per circa 102, che dal centro storico del villaggio porta ai ruderi del vecchio castello (con ritorno sulle proprie gambe, tranquilli). Dopo la traversata si scende in paese attraverso una gradinata, ma l'esperienza può essere ripetuta più volte in un mix di adrenalina e ricerca dell'equilibrio.

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Matera e dintorni

Della vita nei Sassi, della loro origine nella calcarenite, della loro riscoperta e del panorama che regalano oggi è stato detto tutto, eppure le parole non sono comunque sufficienti a spiegare cosa vedono gli occhi quando si appoggiano sul profilo di questa città. Matera oggi è cultura e turismo, è patrimonio dell'Unesco ma anche memoria. Se fino agli anni '50 le case dei rioni vecchi della città, il Sasso Barisano e il Sasso Caveoso (da cui "i Sassi" prendono il nome) erano il rifugio della popolazione contadina che abitava nel villaggio, oggi sono esempio vivente di come l'uomo possa vivere in equilibrio con l'ambiente senza tuttavia distruggere nulla, o appropriarsene senza diritto. E i quartieri dello sfollamento come La Martella e La Nera, nuove residenze della popolazione dal 1952 in avanti, sono manifesto pulsante (e visitabili a piedi) della rinascita della città. Le Gravine della Murgia lucana, con i canyon naturali - quelli di Matera e Laterza sono considerate tra i più belli d'Europa - sono meta di escursioni guidate di trekker e dei birdwatcher a caccia di rapaci e altri abitanti di questo ecosistema unico nel suo genere.

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Dentro i Sassi di Matera. Credits: ©Blueplace/Getty Images

Dal 1990 c'è il Parco della Murgia Materana e delle Chiese Rupestri a conservare e valorizzare un tratto che affonda le sue origini al Paleolitico e al Neolitico e che oggi regala la possibilità di scoprire reperti risalenti a 10 mila anni prima di Cristo. Chiese e grotte, siti preistorici e un passaggio al Villaggio Saraceno a una manciata di chilometri dal centro abitato, sono testimonianze viventi di come l'uomo abbia sempre convissuto in armonia col territorio aspro della Lucania, che ha sempre accolto tutti sin dalla notte dei tempi.

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Le coste lucane

La Basilicata delle Bandiere Blu e del mare cristallino mette sul piatto il meglio della sua offerta marittima su entrambe le coste. Su quella tirrenica spiagge e calette nascoste si susseguono tracciando il profilo arzigogolato di Maratea, osservate dallo sguardo del suo Cristo Redentore: le più belle sono Calaficarra, quella d'i Vranne e Marizza, con le sue grotte naturali raggiungibili solo via mare. I fondali sono ideali per snorkeling e immersioni, le insenature per scoprire i segreti della Perla del Tirreno.

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Maratea con le sue insenature segrete è chiamata la Perla del Tirreno. Credits ©lauradibi/Shutterstock

Sul tratto ionico 35 chilometri di spiagge pianeggianti mescolano sapienti cultura e relax, archeologia e natura. Le spiagge premiate anche nel 2020 sono Policoro, Pisticci, Metaponto e Nova Siri, tutte in provincia di Matera. Ed è proprio Metaponto con la sua storia incredibile, la buona cucina e lo sbocco al mare che regala la possibilità di organizzare escursioni culturali o naturalistiche tra un tuffo e l'altro. La sua Riserva Naturale è perfetta per il trekking dolce e il cicloturismo, il Museo e l'area archeologica ideale per riscoprire le memorie di un territorio che ha accolto eroi e divinità in un passato che pulsa ancora nell'anima ancestrale e mitica della Basilicata più selvaggia.

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