In bicicletta nei Monti Sibillini
Partite per una favolosa avventura in bicicletta nel cuore dei Monti Sibillini. Questo itinerario di quattro giorni attraversa alcuni dei più bei borghi arroccati delle Marche, poi vi porta sulle cime brulle del parco nazionale, a più di 1800 m di altitudine. Si tratta di un percorso ad anello che comporta passaggi su piste di alta quota e un grande dislivello positivo. Tanto indimenticabile quanto impegnativo.

Il percorso
Prima tappa: Ascoli Piceno - Amandola 50 KM / 1200 m D+
Ascoli Piceno è una città luminosa. Lasciate Piazza del Popolo e il suo mitico Caffè Meletti e partite per salire in direzione della montagna a nord della città ricoperta di boschi e coronata da antenne. Per arrampicarsi sul Monte Ascensione (che fa onore al suo nome) si percorre una strada dal carattere montano. Procedendo verso Amandola, l’itinerario si muove come sulle montagne russe lungo linee di cresta. Lo sguardo spazia in lontananza fino al massiccio del Gran Sasso, a sud, ai Monti Sibillini, a ovest, e alle rive dell’Adriatico, a est. Sulla cima di numerose colline sorgono diversi paesi, come Castel di Croce oppure Force, caratterizzati da viuzze strette e ripide che è preferibile percorrere a piedi.
Alla fine di una lunga discesa si raggiunge Comunanza, cittadina non particolarmente interessante dal punto di vista turistico, ma che presenta il vantaggio di essere ben fornita di negozi. La tappa si conclude con l’arrivo nella splendida Amandola, borgo costruito in mattoni rossi su un’altura. Piazza Risorgimento, la piazza principale nella parte bassa del centro, è un buon punto di partenza per esplorarne a piedi le stradine, fino a raggiungere il Teatro La Fenice e il giardino che la sovrasta.
Seconda tappa: Amandola - Fiastra 36 KM / 750 m D+
Uscendo da Amandola, l’itinerario lascia la strada principale per andare a cercare, verso nord, la porta d’entrata dei Monti Sibillini. Accompagnati dal frinire dei grilli e dal canto degli uccelli, imboccherete una minuscola strada di montagna bordata da rocce nere agglomerate e poi una buona pista in brecciolino che attraversa il bosco e vi porterà a Sarnano.
Arroccato sul versante scosceso di un colle, questo borgo pittoresco è ancora più irresistibile quando il sole radente illumina le sue facciate di un color rosso mattone. In cima all’abitato, un gruppo scultoreo in bronzo commemora il passaggio qui di san Francesco nel XII secolo.
Lasciando Sarnano, la strada si dirige a ovest ed entra nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini (fate il pieno di acqua, dato che non ci sono fontane tra la frazione di Morichella, ai piedi della salita, e Fiastra, alla fine della tappa). Una decisa salita nel bosco vi farà raggiungere il verde intenso delle acque del lago di Fiastra.
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Terza tappa: Fiastra – Visso 42 KM / 1200 m D+
Questa tappa eccezionale si svolge lungo piste di alta quota del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. I primi 12 chilometri seguono una strada di montagna asfaltata, che vi proietterà da 650 a 1330 m di altitudine. A partire dalla località di Pintura, si passa su una pista in brecciolino bianco che sale gradualmente in direzione del Passo del Fargno, a 1811 m di altitudine.
All’inizio molto scorrevole, la pista diventa rapidamente sassosa. La salita è impegnativa dal punto di vista fisico, ma molto suggestiva. Qui vi trovate nel cuore dei Monti Sibillini: è come se la mano di un gigante avesse ricoperto gli spessi strati di roccia con un sottile velo di vegetazione e la montagna sembra indossare un abito verde.
Sulle vaste praterie in pendenza transitano greggi di pecore sorvegliati da cani pastori. Uno scenario semplicemente bello. Al passo, situato al Km 18 della tappa, il Rifugio del Fargno offre la possibilità di un meritato riposo dopo la lunga salita.
Oltre il passo del Fargno si scopre la Val di Panico, dominata dalla vertiginosa parete rocciosa del Monte Bove Nord, che raggiunge i 2112 m di altezza.
La discesa verso Visso inizia con un falsopiano esposto, che scende in un paesaggio di pendii erbosi. Le cose si complicano poi un po’, con la presenza di rocce mobili sotto le ruote. La pista perde 700 m di dislivello in poche curve, fino a raggiungere la strada asfaltata di Visso. Devastato dal terremoto del 2016, il centro di Visso è ancora un campo di macerie, ma dal 2024 è in corso un progetto di ricostruzione con l’obiettivo di salvare il paese.

Quarta tappa: Visso – Ascoli Piceno 77 KM / 1440 m D+
In questa lunga tappa le difficoltà sono concentrate nella prima metà del percorso, mentre la seconda consiste nel lasciarsi scendere fino alla meta finale. Partendo da Visso, la strada principale risale la valle in direzione del valico di Forca di Gualdo, a 1496 m di altitudine, che dà accesso agli altipiani di alta quota dei Monti Sibillini.
L’abitato di Castelluccio domina la vasta distesa del Pian Grande, che con lo sbocciare dei fiori selvatici si colora di mille sfumature. I turisti arrivano da lontano per ammirare questo paesaggio grandioso, particolarmente suggestivo da maggio all’inizio di luglio: in questo periodo il traffico è piuttosto intenso specialmente nel weekend, ma alcune piste consentono di attraversare l’altopiano al riparo dalle automobili.
Superato il valico di Forca di Presta (1536 m), si parte per una magnifica discesa nel bosco. Fate tuttavia attenzione alle curve strette, alle buche della strada e ai cambiamenti improvvisi di luminosità quando si entra nel fitto del bosco.
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