Kansai, lo spirito del Giappone è qui
Nara, Kyoto, Osaka: i mille volti del Giappone prendono vita in tre città vicine, eppure lontanissime.

Perché il Kansai
Il Giappone è un territorio vulcanico lungo (per farsi un idea, decisamente più lungo della Gran Bretagna) e stretto: uno stato insulare che si protende verso i suoi vicini senza mai toccarli. Questa terra, ricca insieme di tradizioni millenarie e modernità estreme, ispira sogni, filosofie e dà vita a contraddizioni apparentemente irrisolvibili. Ma in fondo chi ha detto che le contraddizioni debbano essere risolte per forza? A volte a un viaggiatore è sufficiente registrarle e, se è il caso, godersele.
Pensa a Kyoto e Osaka: sono due grandi centri del Giappone, due facce sensazionali e lontanissime della stessa medaglia. O a Nara, l'antica capitale in cui i cervi, simboli nazionali, vagano liberi tra i visitatori. Cos'hanno in comune queste tre città? Si trovano nel Kansai, la regione considerata il cuore del Giappone. E in effetti non c'è luogo del paese dove si possa trovare, in un'area tanto ristretta, un tale numero di siti storici e culturali, di attrazioni e stimoli. In breve, se si dovesse scegliere di vistare una sola regione in tutto il Giappone, il Kansai sarebbe la scelta più ovvia.

Nara, l'antica capitale, la patria dei cervi
Nara è stata la prima capitale permanente del Giappone. Molte delle attrazioni più affascinanti di questa città si trovano all'interno del Nara Kōen, un parco poco distante dalla stazione ferroviaria che occupa gran parte della zona orientale della città. La particolarità del Nara Kōen è costituita innanzitutto dai suoi 1200 cervi: è sorprendente vederli aggirarsi liberamente tra la gente a passeggio. Questi animali, un tempo considerati messaggeri degli dei, oggi sono (anche formalmente) patrimonio nazionale. Li puoi osservare mentre riposano tranquilli, ai bordi della strada o sui prati verdissimi del parco. Perfettamente a loro agio, rimangono indifferenti al viavai di uomini, donne e scolaresche. Almeno fin quando percepiscono la presenza del cibo, perché poi tutto cambia. Non è insolito, infatti, vedere gruppetti di cervi inseguire, pacifici ma determinati, un turista con in mano il suo spuntino. La soluzione? Acquistare dai venditori ambulanti gli shinka-senbei, un tipo particolare di biscotti: i cervi ne vanno matti (non pensare di assaggiarli, te ne pentiresti). Funzioneranno sia nel caso tu voglia provare l'emozione di sfamare con le tue mani uno di questi fantastici animali, sia che tu abbia bisogno di un diversivo per darti temporaneamente alla fuga...
A Nara non si può fare a meno di visitare Todai-ji: si tratta un imponente complesso di templi che comprende il Daibutsu-den l'edificio di legno più grande del Giappone. Una struttura tanto grande, serve a ospitare un'opera grandiosa: è il grande Buddha, un'incredibile statua di bronzo realizzata nel 746 e alta circa 15 metri. La visione di questo gigante di 437 tonnellate di bronzo e 130 chili d'oro è davvero impressionante. Alle spalle del Buddha troverai un pilastro di legno con alla base un'apertura larga esattamente quanto la narice della grande statua. Noterai gruppi di giovani studenti giapponesi (e qualche turista coraggioso) provare a infilarsi attraverso quell'apertura per passare dall'altra parte. Secondo un'antica leggenda il passaggio simboleggerebbe la salvezza spirituale. Se sei un adulto non troppo esile, il consiglio è di limitarti a un'offerta: l'impresa non è per niente semplice.
Se non farai rientro immediato nella più grande Kyoto (distante solo venti minuti di treno), potrai concederti una tappa golosa in un ristorante della città e provare il celebre okonomiyaki. È un piatto tipico della zona di Nara, qualcosa a metà tra un pancake agrodolce e una gigantesca omelette. Cucinata con una base di verdure, viene poi completata da una serie di ingredienti a scelta, magari carne o pesce, da aggiungere direttamente sulla piastra di cui ogni tavolo è provvisto.

Kyoto, la tappa irrinunciabile
Arrivare a Kyoto significa prepararsi a visitare una città da un milione e mezzo di abitanti che conta ben diciassette siti Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco, 1660 templi buddisti e oltre 400 santuari shintoisti. Un vero tesoro, uno dei centri più ricchi al mondo dal punto di vista culturale, una tappa irrinunciabile se si viaggia fino in Giappone.
Fushimi Inari Taisha è uno dei più suggestivi e importanti santuari scintoisti del paese. È consacrato alle divinità Inari, che tutelano la prosperità dei commerci. È questo il santuario più visitato del Giappone tra gli oltre 30.000 sparsi in tutto il paese. Il complesso ha al suo interno un sentiero di quattro chilometri che si inoltra lungo la montagna ed è racchiuso per tutta la sua lunghezza da centinaia di Torii (colonne con una trave in cima che compongono delle porte) rossi. I Torii vengono aggiunti ad ogni donazione (piuttosto consistente, s'intende) dei fedeli.
Gion è il celebre quartiere dei divertimenti e delle geishe di Kyoto, sulla sponda orientale del Kamo-gawa. Qui troverai scorci meravigliosi e sarà facile abbandonarsi a un'incantevole passeggiata. All'interno di Gion noterai in particolare Shimbashi, una delle vie più belle di tutta la città e tra le più affascinanti dell'Asia intera. Valuta anche l'opportunità di partecipare ad un'autentica cerimonia del tè giapponese. Il Cha no yu (cerimonia del tè) è un rito sociale e spirituale praticato in tutto il Giappone; indicato anche come Chadō è una delle arti tradizionali zen più conosciute. Verrai accolto da un maestro del tè e potrai scoprire tutti i segreti di un rito millenario, fatto di gesti e silenzi, di ospitalità e lunghe attese, di gusti decisi.
A Kyoto potrai anche visitare i migliori ristoranti del paese: un esempio? Il Kikunoi di Yoshihiro Murata, uno dei più celebri chef di tutta l'Asia che sarà anche ospite del prossimo Expo di Milano. Un altro suggerimento dopo il pranzo? Visita una delle fabbriche dell'area di sake, ad esempio quella davvero suggestiva di Tsukino Katsura. Il sake è una bevanda alcolica tipicamente giapponese ottenuta dall'unione di alcol etilico con il liquido derivato dalla fermentazione del riso. Nessun dubbio: se ancora non lo conosci imparerei ad apprezzarlo durante il tuo soggiorno.

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Osaka, il Giappone che ti aspetti
Questo è in fondo il Giappone che in molti si aspettano: grattacieli ipermoderni, luci al neon e gadget elettronici che sembrano arrivare dritti dal futuro. Osaka è la forza motrice del Kansai, l'altra faccia della medaglia se si arriva da Kyoto. Con quasi tre milioni di abitanti, la città si presenta come una sconfinata distesa di edifici dominata da alcuni gioielli architettonici e incredibili sopraelevate.
Per cominciare, una tappa al quartiere di Namba è inevitabile. Il suo nome deriva da una variazione del vecchio nome di Osaka, Naniwa. Rientra nel distretto di Minami ed è a sua volta collegato alla zona di Shinsaibashi (un'altra delle aree più vitali e colorate di Osaka) grazie ad una strada pedonale che procede per circa un chilometro nel cuore della città.
Da queste parti si trova il Namba Parks, un complesso edilizio progettato dall'architetto americano Jon Jerde, che ricrea un ambiente naturale artificiale. Namba Parks ospita anche un anfiteatro per concerti, un centro commerciale (dal 2° al 5° piano) e ristoranti (al 6° piano). Sul tetto si nota invece un giardino che si sviluppa lungo l'intera superficie della struttura: un gradevole intermezzo verde bel mezzo di una città.
Proprio a metà tra Namba e Shinsaibashi vive il Giappone moderno, per l'esattezza a Dōtonbori, una delle mete turistiche più popolari della città. Celebre per la vita notturna e per i numerosi bar e ristoranti presenti in zona, il quartiere è composto essenzialmente da una lunga strada parallela all'adiacente e omonimo canale. Qui si passeggia, illuminati dalle gigantesche insegne pubblicitarie, si incontrano cosplay che sembrano usciti da un manga, ci si imbatte in visitatori, impiegati ubriachi, artisti di strada, donne bellissime: un campionario di umanità tipico delle grandi metropoli. Si ha la sensazione che se qualcosa deve accadere, accadrà esattamente lì, sotto quelle stesse luci. Tu, magari dopo una gustosa cena (Osaka è celebre per la buona cucina), spingiti fino al ponte Ebisu-bashi e fermati ad ammirare lo straordinario panorama notturno: c'è da giurarci, ti sentirai un vero viaggiatore.
Un consiglio per le passeggiate diurne? Dirigiti verso il Kuromon Market, a pochi metri dalla metropolitana di Nipponbashi: troverai un paio di vie pedonali coperte e piene di piccoli e fornitissimi negozi. Alcune pescherie mettono a disposizione anche uno spazio con tavoli per mangiare direttamente sul posto ciò che è si è acquistato.