Le tre isole di Napoleone (prima di Sant'Elena)

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Il destino di Napoleone, personaggio tornato d'attualità in questi giorni con l'uscita nelle sale cinematografiche del colossal anglo-americano di Ridley Scott, è intimamente legato a tre isole europee, oltre alla lontana e fatale Sant'Elena. La vicenda storica e umana dell'uomo che ha sconvolto l'Europa per un ventennio si dipana fra l'isola natale, la Corsica, poi l'Elba - sede del primo esilio concluso con la fuga che diede inizio al periodo dei 100 giorni e alla marcia verso Parigi attraverso la Francia che acclamava il suo ritorno; infine c'è una piccola isola della costa atlantica dove l'Imperatore trascorse gli ultimi tre giorni in terra francese prima del definitivo esilio nell'Oceano Atlantico. Partiamo proprio da qui, dalla minuscola Île d'Aix, - poco raccontata nelle sue biografie - per questo viaggio a ritroso nelle isole che conservano le memorie legate a Napoleone.

Il  Musée Napoléon, sull’Ile d’Aix © Dario Bragaglia
Il Musée Napoléon, sull’Ile d’Aix © Dario Bragaglia
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Île d’Aix

Siamo al largo della costa atlantica della Charente Maritime. Qui Bonaparte arriva da Parigi dopo la sconfitta di Waterloo con l’illusione di potersi sottrarre al blocco navale inglese, intavolare una trattativa e salpare verso gli Stati Uniti. Speranza vana perché il 15 luglio 1815, dopo tre giorni trascorsi sull’isola, deve consegnarsi ai nemici e, imbarcato sulla nave inglese Bellerophon, verrà trasferito prima a Plymouth e poi a Sant’Elena.

L’Île d’Aix è piccola: solo 6 chilometri di lunghezza per 600 metri di larghezza e faceva parte della cosiddetta "cintura di fuoco", la linea di fortificazioni che proteggeva l’Arsenale militare di Rochefort, uno dei più importanti di Francia fin dai tempi di Richelieu. L’isola è totalmente car free, si arriva in traghetto dalla Pointe de la Fumée e durante la traversata si passa accanto al Fort Boyard, uno scoglio fortificato diventato sede di una popolarissima trasmissione televisiva francese.

Sull’Île d’Aix, un vero paradiso naturalistico che si gira a piedi o in bicicletta (in estate si può approfittare delle belle spiagge di sabbia), tutto ricorda l’Imperatore: il busto posto all’ingresso del villaggio inaugurato nel 2015 in occasione del bicentenario della sua definitiva partenza, i nomi delle strade e delle piazze dedicati alle grandi battaglie, da Austerlitz a Marengo, lo storico hotel che si chiama - ma lo avrete già intuito, Napoléon, fino al Museo che troviamo in fondo al borgo. È il palazzo che apparteneva al comandante dell’isola e fu qui che il condottiero sconfitto trovò ospitalità, trascorrendovi le ultime notti prima dell’imbarco. Quadri, busti, documenti, uniformi ricordano quelle drammatiche giornate. Ma la cosa più curiosa è la collezione di 52 orologi collezionati dal Barone Gourgaud, discendente dell’ufficiale che accompagnò Napoleone a Sant’Elena. Le lancette di tutti gli orologi sono fermi alle 17,49, l’ora della morte dell’Imperatore, il 5 maggio 1821.

La spiaggia di Marina di Campo, all’Elba ©travelpeter
La spiaggia di Marina di Campo, all’Elba ©travelpeter

Isola d’Elba

Napoleone ci arriva il 4 maggio 1814 dopo l’abdicazione firmata a Fontainebleau. Vi rimarrà per quasi dieci mesi, fino alla sera del 26 febbraio 1815, quando approfittando dei festeggiamenti per il Carnevale fugge a bordo del brigantino l’Inconstant diretto a Golf Juan presso Antibes, sulla terraferma francese, da dove partirà la risalita verso Parigi (oggi una strada turistica, la Route Napoléon, ripercorre quelle tappe). Pochi mesi che hanno lasciato un segno indelebile sull’isola toscana.

Numerosi i luoghi da visitare, a partire naturalmente dalla Villa dei Mulini, nel cuore di Portoferraio, che il sovrano scelse come sua residenza cittadina riammodernando l’edificio fatto costruire nel 1724 da Gian Gastone de’ Medici. Qui tentò di ricostruire una piccola corte che gli ricordava gli sfarzi del glorioso passato. Cimeli, arredi, mobili d’epoca, la biblioteca che conserva i libri donati alla comunità isolana fanno da scenario al percorso museale. Come residenza estiva scelse invece Villa San Martino, annidata nel verde verso Marina di Campo, acquistandola dalla famiglia Manganaro. Il soggiorno sull’isola venne allietato dall’arrivo della madre Letizia e dalla presenza della sorella Paolina che amava organizzare feste e ricevimenti. Resteranno con lui durante i mesi del soggiorno elbano, segnati anche dalla visita della sua amante, Maria Walewska, sbarcata a Marciana Marina nel 1814.

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Questo viaggio a ritroso nell’avventura napoleonica non può che concludersi nell’amata Corsica, l’isola che - la leggenda vuole - Napoleone riconosceva, ancor prima di avvistarla, dal profumo della macchia mediterranea, in particolare dell’elicriso, l’immortelle, pianta che cresce spontanea lungo tutto il litorale corso.

Ajaccio, la città dove nacque il 15 agosto 1769, giorno dell’Assunta, è naturalmente il cuore dell’itinerario napoleonico. Si può cominciare dalla casa natale, la Maison Bonaparte, oggi trasformata in museo, che si trova nel centro della vecchia Ajaccio. Un targa posta all’esterno ricorda l’evento avvenuto il giorno di Ferragosto in una semplice casa borghese: all’interno c’è il divanetto su cui, si dice, la madre Letizia avrebbe partorito quel bimbo destinato a diventare Imperatore dei Francesi. C’è anche la stanza - ma la casa è stata completamente ri-arredata - dove Napoleone dormì di ritorno dalla campagna d’Egitto e da dove fuggì attraverso una botola per raggiungere il porto e riapprodare in Francia.



 

La Statua di Napoleone in place Foch ad Ajaccio © Dario Bragaglia
La Statua di Napoleone in place Foch ad Ajaccio © Dario Bragaglia
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L’itinerario ci fa poi scoprire le diverse statue che la città ha dedicato all’illustre concittadino. Quella forse più nota è in place Foch e immortala Napoleone Primo Console che veglia sulla fontana dei Quattro Leoni. In place De Gaulle nella statua progettata da Viollet-le-Duc lo ammiriamo in versione imperiale circondato dai quattro fratelli. Ma il monumento più scenografico, in cima a una scalinata che riporta i nomi delle vittorie sui campi di battaglia, è quello di place d’Austerlitz. Qui Napoleone è rappresentato nelle vesti di colonnello della guardia: la statua è una replica inaugurata nel 1938 di quella che si trova a Parigi (Invalides). Il monumento, che ritrae il personaggio nella classica posa con la mano sinistra appoggiata sul petto, è stato costruito sul luogo dove un tempo c’era un antro formato da grandi rocce. In questo anfratto chiamato dai locali la Grotta di U Casone, Bonaparte giovinetto che si appassionato ai grandi personaggi della storia leggendo le Vite degli uomini illustri di Plutarco, si recava sognando di ripeterne le gesta. Quel ragazzo che a soli 16 anni troviamo già di stanza a Valence nella Valle del Rodano come sottotenente era destinato a un grande e tragico avvenire.

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