In viaggio ad Alonissos, in Grecia, nel Parco Nazionale Marino delle Sporadi Settentrionali
Fra le isole abitate dell’arcipelago delle Sporadi, Alonissos è la più selvaggia, la più lontana e la meno turistica. Emerge dal mare come una montagna verde e rigogliosa, ricoperta di boschi di pini di Aleppo, querce spinose, cespugli di lentisco e corbezzolo, vigneti, ulivi e alberi da frutto, inframmezzati da macchie profumate di erbe selvatiche. La costa occidentale e quella settentrionale sono caratterizzate da alte scogliere, mentre quella orientale è disseminata di incantevoli baie e spiagge di sabbia e ciottoli; tutta la costa è protetta dal Parco Nazionale Marino di Alonissos, che copre 2260 kmq.

In cima a una collina sorge Alonissos Vecchia, il capoluogo originale dell’isola (oggi tutto restaurato); quando nel 1965 venne distrutto da un terremoto, gli abitanti si trasferirono a Patitíri, che è oggi è diventata il centro più sviluppato e il porto principale dell’isola. Il placido villaggio di Stení Vála, 11 km a nord-est di Patitíri, è l’unico altro insediamento di Alonissos. L’isola vede un po’ di animazione nei mesi di luglio e agosto, mentre durante la stagione invernale, incredibilmente fredda, molti abitanti si trasferiscono ad Atene.

Il Parco Nazionale Marino di Alonissos e delle Sporadi Settentrionali
In un paese che non si è distinto in passato per particolare lungimiranza nella tutela del patrimonio naturale, il parco marino più grande d’Europa (2260 kmq) rappresenta una felice eccezione. Il Parco Nazionale Marino di Alonissos e delle Sporadi Settentrionali fu creato nel 1992 con l’obiettivo primario di proteggere la foca monaca del Mediterraneo e diverse specie rare di uccelli marini. Nei mesi estivi potrete esplorare in giornata quest’area incontaminata, i cui fondali sono tappezzati di posidonie (piante preziose per la produzione di ossigeno), con escursioni in barca che partono da Alonissos e da Skópelos. Le probabilità di vedere la schiva foca monaca sono molto poche, ma in compenso potreste avvistare delfini (tre specie), tartarughe, falchi di Eleonora o balene (nel periodo delle migrazioni).
Il parco marino è suddiviso in due zone: A e B. Alónnisos si trova nella Zona B, insieme alle isolette di Peristéra e Dío Adelphí. L’accesso alla Zona A è più limitato e le barche non possono superare i 400 metri di distanza da quasi tutte le isole; un’eccezione è l’isola di Kýra Panagía, dove molte barche approdano per visitare un bellissimo monastero del 1200 restaurato. L’isolotto roccioso di Pipéri è protetto per un raggio di 5 chilometri in quanto zona di riproduzione della foca monaca e di molti uccelli rapaci.
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La foca monaca del Mediterraneo, che un tempo contava centinaia di colonie tra il Mar Nero, il Mediterraneo e la costa atlantica dell’Africa, oggi si è ridotta a circa 500 esemplari. Di questi, la metà vive nelle acque della Grecia, il resto al largo del litorale turco e della costa atlantica del Marocco.
Questa foca, uno dei mammiferi più rari del pianeta, è nella lista delle 20 specie a maggior rischio di estinzione al mondo. Tra le minacce più gravi per la sua sopravvivenza figurano la diminuzione delle risorse alimentari, la distruzione dell’habitat e l’alto tasso di mortalità fra i piccoli (oggi le madri, per evitare le spiagge disturbate dai turisti, li allevano nelle grotte marine, che però espongono i cuccioli a grossi pericoli). Fortunatamente le uccisioni deliberate delle foche da parte dei pescatori (ai quali questi mammiferi strappavano le reti per rubare il pesce) sono diminuite grazie alla consapevolezza che la protezione favorisce anche il ripopolamento della fauna ittica. Al contempo aumentano le misu- re di tutela, tanto che nel 2015 la IUCN (Unione internazionale per la conservazione della natura) ha tolto la foca monaca dalla lista delle specie a grave rischio di estinzione, ma la situazione resta sempre critica e c’è ancora molta strada da fare.
La foca monaca mangia circa 35 chili di pesce ogni giorno e vive circa 40 anni; i maschi pesano dai 400 ai 500 chili e le femmine dai 200 ai 300. Per maggiori informazioni e per vedere un filmato degli adorabili cuccioli realizzato con una telecamera a raggi infrarossi, visitate il il MOM Information Centre a Patitíri.

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Cosa fare ad Alonissos
Attraversata da 14 sentieri segnalati, Alonissos offre moltissime opportunità di escursionismo. Gli itinerari più popolari sono indicati sulle cartine di Alonissos pubblicate da Terrain, Road Cartography e Anavasi e anche in guide escursionistiche locali, come Alonissos on Foot di Bente Keller.
Nei bassi fondali intorno ad Alonissos sono stati scoperti relitti di antichi vascelli e attualmente si sta lavorando per aprire questi siti alle immersioni guidate. In particolare, il relitto del V secolo nelle acque di Peristéra. Durante le immersioni avrete ottime probabilità di vedere delfini, piovre e molte altre creature marine. Le scuole d’immersione Triton Dive Center e Ikion Diving godono di ottima reputazione.

Patitíri
Porto principale e centro più importante di Alonissos, Patitíri (che significa ‘torchio per il vino’) sorge fra due scogliere di arenaria punteggiate di pini all’estremità meridionale della costa orientale. Con un lungomare tappezzato di caffè, negozi, agenzie di viaggi e tavernai, è una cittadina moderna e non particolarmente affascinante, ma è inserita in una bella cornice naturale e ha una piccola spiaggia di ciottoli. Dalla banchina sul lungomare, due strade si dipartono verso l’interno; la principale è quella all’estremità orientale del porto. Le due strade sono prive di nomi e gli abitanti le indicano semplicemente come ‘la strada sulla sinistra’ e ‘la strada sulla destra’.
Alonissos Vecchia
Aggrappata alla punta sud-occidentale dell’isola, Alonissos Vecchia (chiamata anche Paliá Alónnisos o Hóra) è un incantevole borgo di case tradizionali, vigne, fiori e vicoli tortuosi che si diramano dalla piazza della chiesa alternando gradini e acciottolato. Questo insediamento, che regala suggestivi scorci panoramici sulla costa, venne abbandonato nel 1965, quando un terremoto devastante costrinse i residenti a trasferirsi a Patitíri, ma da allora buona parte dell’abitato è stata ricostruita. Le famiglie locali tornano qui per trascorrere la breve stagione estiva, quando alcuni ristoranti, bar, negozi e alberghi conferiscono un po’ di vita a quello che, negli altri periodi dell’anno, sembra quasi un villaggio fantasma.
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Come arrivare ad Alonissos
Patitíri, il porto principale di Alonissos, ha collegamenti per Vólos (sul continente), per le vicine isole di Skópelos e Skiáthos e, da metà giugno a metà settembre, per Skýros e Kými (Eubea). La frequenza dei traghetti viene ridotta da ottobre ad aprile circa. I biglietti si possono acquistare online oppure a Patitíri da Alkyon Travel, Albedo Travel e Alonnisos Travel.