Cosa sapere sulle Isole Tuamotu, in Polinesia Francese

Redazione Lonely Planet
6 minuti di lettura

Paesaggi terrestri e marini mozzafiato, un’atmosfera rilassata e un meraviglioso mondo sottomarino fanno delle Tuamotu la scelta privilegiata per chi intende fare una vacanza da sogno in Polinesia Francese. Questo arcipelago della è unico dal punto di vista geologico, composto da 78 atolli – sottili anelli di corallo che circondano lagune turchesi, simili alle Maldive – sparsi in un immenso tratto di oceano di colore indaco.

Le spiagge e il mare da cartoline delle  Isole Tuamotu ©Maridav/Shutterstock
Le spiagge e il mare da cartoline delle Isole Tuamotu ©Maridav/Shutterstock
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Arrivando dalle Isole della Società si ha l’impressione di scoprire un territorio completamente diverso. Il silenzio, i cieli stellati, le spiagge coralline, l’azzurro delle lagune, i posti idilliaci e il languido ritmo di vita conquistano chiunque si spinga fin qui.

Piuttosto che una destinazione per una vacanza da jet-set, l’arcipelago è sicuramente un rifugio per rientrare in contatto con la natura, dove è possibile trovare un motu (isolotto di corallo) deserto su cui ci si sente come abbandonati in paradiso. I viaggiatori visitano quasi sempre Rangiroa, Tikehau e Fakarava, dove si concentrano le infrastrutture turistiche, ma meritano di essere esplorati anche atolli meravigliosi e meno noti come Ahe, Manihi e Mataiva. Chiunque ama l’acqua adorerà le Tuamotu. Grazie ad alcuni tra i siti di immersione e per lo snorkelling più belli del mondo, le acque limpide dell’arcipelago richiamano chi è interessato alla vita marina, la cui ricchezza e varietà è incredibile: impressionanti pareti di corallo e magnifici banchi di pesci tropicali dai colori vivaci vi attendono quando vi avvicinerete alla barriera corallina. In acque più profonde si aggirano mante, squali e tartarughe.

I fondali di Rangiroa ©Damsea/Shutterstock
I fondali di Rangiroa ©Damsea/Shutterstock

Sott’acqua a Rangiroa

Con la sua laguna rettangolare, vastissima e invitante, punteggiata da barriere coralline, Rangiroa è il più grande e visitato degli atolli delle Tuamotu. Arrivando direttamente da Bora Bora o da Tahiti, Rangi (come viene chiamato dai suoi frequentatori abituali) sembrerà un luogo fin troppo tranquillo e isolato, mentre a chi viene da qualsiasi altra isola dell’arcipelago apparirà come una grande città, con strade asfaltate, negozi, un paio di resort e qualche ristorante. Ma è solo il primo impatto, le vere attrattive si nascondono sotto la superficie del mare: Rangiroa è tra i migliori posti al mondo per vedere squali, mante e delfini, avvistati tutto l’anno sulla barriera esterna e all’interno della Passe de Tiputa, vicino ai bungalow. Per chi invece preferisce rimanere in superficie l’interminabile distesa di isolotti è un richiamo irresistibile, così come le gite in barca sulla laguna verso posti paradisiaci.

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Relax a Tikehau

Tikehau è un paradiso. L’ineguagliabile bellezza, le spiagge sconfinate e le infrastrutture turistiche poco appariscenti ma abbastanza sviluppate lo rendono davvero invitante. Con il tempo l’erosione ha trasformato l’anello di corallo in motu di sabbia bianca e rosa che racchiudono una laguna dall’acqua turchese, piena di angolini idilliaci per un picnic e di spiagge appartate tra le più incantevoli di tutte le Tuamotu, ideali per passare la giornata oziando. L’unico insediamento è Tuherahera, uno dei villaggi più belli e curati dell’arcipelago, situato sulla parte est dell’atollo, vicino all’aeroporto; a differenza di Rangiroa, non dovrete fare grandi viaggi per trovare l’angolo perfetto di sabbia. Sott’acqua, una ricca vita marina attende sub di ogni livello. Insomma, Tikehau è uno degli atolli più piacevoli delle Tuamotu, perfetto per prendersi una pausa da tutto. È sempre più apprezzato, per cui prenotate in anticipo per assicurarvi le opzioni migliori.

La pace vi circonderà alle Tuamotu ©blondewayfarer/Shutterstock
La pace vi circonderà alle Tuamotu ©blondewayfarer/Shutterstock
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La pace di Mataiva

Si fa un viaggio nel tempo in questo minuscolo atollo, che è un sogno per chi vuole rallentare il ritmo. Nonostante, o grazie alle limitate infrastrutture turistiche, Mataiva è un delizioso rifugio e sta diventando una delle isole più apprezzate dell’arcipelago. Per quanto sottile, la spiaggia è stupefacente, una perfetta mezzaluna di sabbia corallina bianca, lambita da acque smeraldo e turchesi, ideale per lo snorkelling, il kayak, un picnic e per prendere il sole e fare il bagno. Con un solo villaggio, meno di 300 abitanti, una strada e due pensioni a conduzione familiare, Mataiva è senz’altro una meta tranquilla e in ciò sta il suo fascino, per non parlare della singolarissima conformazione della sua laguna: gli affioramenti corallini creano muri larghi da 50 m a 300 m che formano vasti bacini profondi al massimo 10 m. Vista dall’aereo appare come un mosaico di sfumature di verde. Indimenticabile.

Un bungalow di legno a Fakarava ©O’KHAEN/Shutterstock
Un bungalow di legno a Fakarava ©O’KHAEN/Shutterstock

Le spiagge di Fakarava

Fakarava, uno degli atolli più grandi e belli della Polinesia Francese, è il classico luogo da sogno dei Mari del Sud: spiagge idilliache di sabbia bianca e rosa, palme da cocco mosse dalla brezza e l’indescrivibile tavolozza di tonalità azzurre della laguna. L’atmosfera è meravigliosamente rilassata e le infrastrutture sono ottime, con una buona scelta di pensioni (con terrazza d’obbligo affacciata sulla laguna). Fakarava è un posto fantastico per distendersi, ma chi cerca qualcosa di più dinamico troverà anche numerose attività e un mucchio di tentazioni (per gli standard delle Tuamotu). Le immersioni e lo snorkelling sono leggendari tra i sub che scelgono questo atollo per vivere esperienze sottomarine emozionanti nelle due passes. Un gioiello con una varietà di vita marina tale che l’UNESCO l’ha designato Riserva della Biosfera. Relax o attività, una cosa è certa: dopo aver trascorso qualche giorno qui fare i bagagli e ripartire sarà davvero difficile.

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La piccola Ahe

Questo anello di corallo lungo 20 km e largo 10 è un incanto, una meta ideale per chiunque sia in cerca di un’esperienza autenticamente paumotu, con le sue spettacolari barriere coralline, gli incontaminati isolotti e un ritmo di vita pacato. Le infinite tonalità delle sue limpide acque azzurre, la bianca spuma delle onde che s’infrangono sulla barriera e le sottili strisce di sabbia corallina che orlano i numerosi motu deserti dipingono un quadro da sogno. Tra maggio e agosto la bellezza dell’atollo richiama molti yacht. Ci sono soltanto un villaggio e due strutture ricettive, il che garantisce isolamento e intimità. Ad Ahe la principale attività è il relax, ma se non vi dispiace sentire il sangue scorrere un po’ più velocemente nelle vene, non mancano le opportunità di fare movimento.

Manihi è uno degli atolli più affascinanti delle Tuamotu ©Achim Baque/Shutterstock
Manihi è uno degli atolli più affascinanti delle Tuamotu ©Achim Baque/Shutterstock

Il paradiso segreto di Manihi

Dopo aver esplorato le Isole della Società, esservi immersi e aver praticato snorkelling a Rangiroa e Fakarava, sperime tato il brivido della Passe de Garuae e della Passe de Tiputa, perché non provare qualcosa di diverso? Manihi è uno degli atolli più affascinanti delle Tuamotu, eppure è ancora un rifugio segreto per pochi ben informati che vengono a spassarsela in un incontaminato parco giochi tropicale, sparendo per un po’ in una pensione pittoresca, dove è possibile ammirare la vista fantastica sulla laguna scintillante senza nemmeno alzarsi dal letto. L’atollo viene spesso ignorato perché non è molto pubblicizzato e, come Ahe, è fuori dai circuiti turistici. Manihi è un paradiso per i sub in cerca di siti speciali e di immersioni personalizzate in posti dove c’è soltanto la barca con cui sono arrivati. Veniteci prima che la folla lo scopra.

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Come arrivare alle Isole Tuamotu

L’ereo è di gran lunga il mezzo più veloce e semplice per spostarsi all’interno dell’arcipelago. Quasi tutto il traffico passa per Pape’ete, ma esistono collegamenti trasversali tra i principali atolli.

C’è anche una rete di navi mercantili che salpano da Pape’ete e navigano tra gli atolli. Oltre alle merci, imbarcano anche un numero limitato di passeggeri, ma non sono affidabili e il comfort è molto scarso.

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Quando andare

Il periodo migliore per visitare le Isole Tuamotu vari a seconda delle vostre priorità. A gennaio tempeste e piogge sono molto probabili, ma la laguna sembra spesso uno specchio turchese, ideale per le escursioni in barca. A maggio è bassa stagione, il che significa che troverete pochi viaggiatori e maggiore scelta di alloggi, oltre che buona visibilità sott’acqua e poco vento (cosa ottima per i tour sulla laguna). A luglio il mare è agitato perché soffiano gli alisei (ideali per il kitesurf). È anche il mese delle feste, con danze e competizioni sportive in ogni villaggio. Ad ottobre vi troverete nella stagione intermedia: un buon periodo in cui c’è meno vento e il mare di solito è calmo – il momento perfetto per le attività in acqua.

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