Cosa c’è da vedere alle Isole Marchesi, Patrimonio Unesco 2024

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Nove gradi di longitudine e centotrentanove di latitudine ovest, sono queste le coordinate di un nuovo sito inserito nella lista dei Patrimonio Unesco del 2024: le Isole Marchesi. Situato nell’Oceano Pacifico meridionale, l’arcipelago formato da dodici isole, di cui solo sei abitate, è parte della Polinesia Francese. Cultura ancestrale, leggende, tradizioni, siti archeologici ed un paesaggio puro e selvaggio - caratterizzato da una biodiversità in cui trovano habitat ecosistemi e una moltitudine di specie marine e terrestri – fanno delle Isole Marchesi una delle destinazioni più desiderate. Non a caso fra le persone che sono rimaste affascinate da questo lembo di terra in mezzo all’oceano c’è il pittore Paul Gauguin, nei cui quadri sono stati spesso raffigurati i paesaggi e le donne di queste isole.

©THOMAS ATHENOL/Shutterstock
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La nomina a Patrimonio Unesco

Ufficialmente inserite nel 2024 nella lista dei Patrimoni mondiali UNESCO, per il loro valore culturale e naturalistico, le Isole Marchesi hanno infatti validissimi motivi per essere visitate. Nella lingua del posto questo arcipelago è chiamato Te Henua ‘Enana, che significa “La terra degli uomini” per fare riferimento all’antica civiltà giunta via mare intorno all’anno mille, che diede impulso allo sviluppo del territorio fra il X e il XIX secolo. Oggi le testimonianze di questa cultura si ritrova in siti archeologici, incisioni litiche e sculture come ad esempio i tiki, ossia emblematiche sculture in pietra vulcanica come quelle di Taaoa sull’isola di Hiva Oa o quelle nella valle di Hatiheu sull’isola di Nuku Hiva. Dal punto di vista naturalistico alle Isole Marchesi è stato riconosciuto un paesaggio unico per la biodiversità, diversi sono i ben conservati ecosistemi marini e terrestri, habitat per flora e fauna, che ospita una delle più grandi concentrazioni di uccelli marini del Sud del Pacifico.

Sculture tiki sull’isola di Nuku Hiva © angela Meier/Shutterstock
Sculture tiki sull’isola di Nuku Hiva © angela Meier/Shutterstock

Immersioni, escursioni, visite a siti archeologici

Al vertice degli elementi che rendono attrattive le Isole Marchesi c’è sicuramente lo straordinario scenario naturalistico che le caratterizza: cime montuose e scogliere a picco sull’Oceano Pacifico, cascate, baie, spiagge di sabbia finissima. Gli appassionati di immersione subacquea trovano qui diversi siti in cui poter organizzare incontri ravvicinati con alcune delle specie marine più affascinanti, come mante, razze, aquile di mare maculate, ma anche squali martello e a pinna bianca. Oltre agli sport d’acqua, fra le esperienze più suggerite da fare ci sono le escursioni a piedi lungo vallate rigogliosissime o sulle pendici delle montagne, le passeggiate a cavallo sulla spiaggia, ma anche la visita ai siti archeologici disseminati sulle diverse isole.

La più grande dell’arcipelago delle Marchesi è Nuku Hiva, emblema del valore culturale e naturalistico che le caratterizza. L’esplorazione può incominciare da Taiohe, il villaggio principale e proseguire con una gita alle cascate di Hakaui e Vaipo, o ai siti archeologici come quello di Hatiheu. In questa valle suggestiva, posta a nord – ovest dell’isola, si possono visitare diversi tiki, così come petroglifi incisi nella roccia, paepae - piattaforme in pietra e altri reperti archeologici. Nel sito di Hikokua si trova un tohua rettangolare, una piazza di pietra, un tempo utilizzata per celebrare le cerimonie. L’isola di Hiva Oa è famosa per essere stata scelta da due noti artisti che vi hanno abitato: il pittore francese Paul Gauguin e il cantautore belga Jacques Brel; nel villaggio di Atuona, dove entrambi sono sepolti, è possibile ripercorrere la loro carriera professionale nel centro culturale dedicato a Gauguin e nel museo Espace Jacques Brel. Definita il “giardino delle Isole Marchesi” l’isola di Hiva Oa vanta una vegetazione molto rigogliosa, valli fertili, montagne, acque turchesi e spiagge di sabbia nera vulcanica. Accessibile soltanto dal mare l’isola di Tahuata è anch’essa un’oasi di benessere dove gli abitanti locali sono impegnati nella produzione del mono’i, il famoso olio tahitiano estratto dai cocchi essiccati e profumato con fiori come il frangipane e nella creazione di sculture in osso o miro (legno di rosa) da vendere ai visitatori. Tra le esperienze da provare c’è anche il viaggio con l’Aranui, una nave cargo e passeggeri che salpa da Tahiti verso le Isole Marchesi per una crociera di dodici giorni che offre tutti i comfort e le comodità.

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L’isola di Hiva Oa © JOHANLETANG/Shutterstock
L’isola di Hiva Oa © JOHANLETANG/Shutterstock

Curiosità sulle Isole Marchesi

Le Isole Marchesi incantano non solo per la natura, ma anche perché sono testimoni di antiche leggende e di una cultura ancestrale che si ritrova nel contatto diretto con ogni persona del luogo. Fra i tratti portanti della tradizione polinesiana e, in maniera particolare, delle Marchesi, c’è il tatuaggio. La parola stessa tattoo deriva dalla tahitiana tatau, un tempo i disegni incisi sulla pelle esprimevano l’identità di ogni persona, individuandone classe sociale, discendenza, età e ruolo all’interno della comunità.

Inoltre su ogni isola si celebrano con orgoglio antiche cerimonie, festività e spettacoli tradizionali di danza o di musica a cui i visitatori sono sempre i benvenuti a partecipare. L’occasione per immergersi nella cultura delle isole Marchesi è il Festival des Marquises, dedicato alle arti e alla cultura dell’arcipelago; un appuntamento imperdibile che ricorre ogni due anni (la prossima edizione si terrà a dicembre 2025). Uno dei tanti e validi motivi per organizzare un viaggio in questo luogo incredibile.


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