7 cose da vedere alle Cinque Terre

Redazione Lonely Planet
7 minuti di lettura

Ci sono luoghi dai quali giunge un canto delle sirene ammaliante e irresistibile, luoghi la cui fama influenza l’immagine che ne abbiamo e che, una volta sul posto, scopriamo essere persino meglio di quanto ci aspettassimo. Le Cinque Terre, fiore all'occhiello della Liguria, sono così: una terra promessa di pittoreschi borghi sul mare e silenziosi sentieri, di albe e tramonti struggenti. Certo, questa fama le porta a essere a volte sovraffollate, ma con la prudenza e il coraggio di Ulisse potremo schivare i richiami sbagliati e godere di un posto incredibile.

Manarola, uno dei villaggi delle Cinque Terre ©Yosuke8/Shutterstock
Manarola, uno dei villaggi delle Cinque Terre ©Yosuke8/Shutterstock
Pubblicità

Un’immersione nelle Cinque Terre lungo il tratto Monterosso–Vernazza del Sentiero Verde Azzurro

Il tratto più lungo del Sentiero Verde Azzurro è un’immersione in tutte le caratteristiche, o quasi, delle Cinque Terre: un ambiente naturale incontaminato e un paesaggio antropizzato con estrema grazia, sferzanti tratti esposti al sole e al vento, e quieti passaggi nell’ombra dei boschi. Fra corbezzoli e profili di isole lontane, fate conoscen­za con uno dei più bei sentieri d’Italia.

Il nostro consiglio:

• Il Sentiero Verde Azzurro può essere davvero molto frequentato, tanto da perdere punti in fatto di bellezza e la godibilità. Scegliete di percorrerlo in orari precedenti le 10 del mattino.

Leggi anche:

Il connubio perfetto di arte e paesaggio nel Convento dei Frati Cappuccini

Il piccolo promontorio che separa il borgo storico di Monterosso al Mare dalla frazione di Fegina, dove ferma il treno, è il Colle di San Cristoforo, sulla cui sommità restano, discosti dal passaggio dei visitatori, il Convento dei Cappuccini, la Chiesa di San Francesco e il Cimitero di Monterosso. La posizione è splendida e il complesso è una delle maggiori attrattive storico artistiche dell’intera area; ci sono anche interessanti rovine.

Continuando la salita dal piazzale davanti alla chiesa, si imbocca la scalinata che porta al cimitero, annunciato dai versi dolci e tristi di Eugenio Montale incisi su una lapide. In alto si fanno notare i resti del Castello Obertengo, che un tempo sorvegliava l’orizzonte nel timore dell’arrivo dei pirati.

Come tutti i cimiteri delle Cinque Terre, anche quello di Monterosso occupa una posizione privilegiata nel tessuto urbano: per antica consuetudine, infatti, i campisanti sono collocati in punti panoramici sferzati dai venti e dalla salsedine. Se arriverete nel punto più in alto, oltre ad apprezzare gli imponenti monumenti funebri e la quiete del sito, potrete godere di un’altra splendida vista sul golfo.

Pubblicità
Corniglia vista dai monti ©Lamax/Shutterstock
Corniglia vista dai monti ©Lamax/Shutterstock

Nel fitto del bosco, tra gli affreschi del Santuario di Nostra Signora di Soviore

Preparatevi a un viaggio nel profondo della storia di questo territorio, che si perde nelle vicende del re longobardo Rotari, ma anche a un’incursione nella natura meno stereotipata delle Cinque Terre, di cui si conoscono panorami e coste frastagliate, sentieri a picco sul mare e immersi nella luce del sole, camminamenti fra vigne e muretti a secco, ma ben poco i boschi. Proprio in mezzo a questi ultimi, c’è un grande santuario affrescato.

La chiesa visibile oggi subì importanti modifiche nel Trecento e fu restaurata nel XVIII e XIX secolo. L’interno è quasi completamente affrescato con colori ancora vivi, grazie anche al restauro relativamente recente avvenuto in occasione del Giubileo del 2000, ed è di un certo impatto. Verso nord si allineano gli archi dell’edificio settecentesco della foresteria, ancora adibito all’ospitalità. Prima di rimettervi in marcia, bevete un tè ai tavolini esterni, distribuiti sul terrazzamento che vede il mare in lontananza.

I 1000 gradini per Monesteroli ©a_gin/Shutterstock
I 1000 gradini per Monesteroli ©a_gin/Shutterstock
Pubblicità

Iscriviti alla nostra newsletter! Per te ogni settimana consigli di viaggio, offerte speciali, storie dal mondo e il 30% di sconto sul tuo primo ordine.

Percorrere 1000 gradini per Monesteroli e scoprire la viticoltura estrema presso Schiara

Da Riomaggiore verso Porto Venere, a meno di non percorrere l’Alta Via delle Cinque Terre, il territorio si fa sempre più impervio da attraver­ sare e si assottiglia, diventando niente di più che uno splendido burrone a capofitto sul mare. Qui le case sono aggrappate in stato precario, le vigne sembrano ricevere tutta la luce e l’aria del Medi­ terraneo e i vignaioli sono funamboli nel vento. È un’ubriacatura di estetica al limite del reale.

Partite dalla Chiesa di Sant’Antonio, nei pressi del bar Barlume di Paride, che si raggiunge percorrendo l’Alta Via delle Cinque Terre oppure dal vicino centro abitato di Biassa. Da qui si imbocca il sentiero n. 504, fino a raggiungere il Menhir del Diavolo, misterioso e significativo megalite alto 2,5 m; dopo qualche centinaio di metri, si devia sul sentiero n. 536, da cui ha inizio uno dei passaggi più incredibili di tutta la Liguria: una lunga scalinata verso il basso che all’apparenza non porta in nessun luogo; i gradini si susseguono immergendosi man mano dal blu del cielo a quello del mare, fino a che non appare il piccolo villaggio di Monesteroli. Non ci sono bar né ristoranti: solo il refrigerio di un tuffo in mare e lo stordimento di tanta bellezza. Godeteveli, perché risalire non sarà uno scherzo.

La compenetrazione di mare e terra nel Porticciolo di Vernazza

Forse è in assoluto il soggetto più fotografato delle Cinque Terre, e il perché vi sarà presto chiaro. Il porticciolo di Vernazza regala da ogni angolazione uno scorcio straordinario, che pare ideato da uno scenografo cinematografico. Il molo crea uno specchio di acque protette, su cui galleggiano barchette colorate e si riflette la sagoma di un’an­ tica chiesa, mentre persone e pesci si guardano negli occhi e nuotano insieme.

I nostri consigli

• Vernazza è probabilmente il centro più frequentato dai visitatori, che la raggiungono da Genova e da La Spezia. Se non dormite qui, o non viaggiate fuori stagione, organizzatevi per arrivarci la mattina presto.

• La spiaggia è maggiormente godibile

al mattino, quando, nonostante sia rivolta a Ponente, arriva comunque il sole e non c’è troppa gente.

L’iconico porticciolo di Vernazza  ©Nejdet Duzen/Shutterstock
L’iconico porticciolo di Vernazza ©Nejdet Duzen/Shutterstock
Pubblicità

Lontano dalla folla, nella natura, lungo l’Alta Via delle Cinque Terre

Ci sono tante ragioni per mettersi in cammino sull’Alta Via delle Cinque Terre, il sentiero lungo il crinale che segna il confine del Parco Nazionale: la natura, i panorami e il silenzio; ma la più importante è il fatto di poter godere della bellezza di un territorio stupendo, allontanandosi dai paesi spesso presi d’assalto dai turisti.

L’itinerario corre quasi interamente sulla cresta spartiacque che delimita il confine del Parco Nazionale delle Cinque Terre: da una parte il panorama si apre sulle acque scintillanti del mare, dall’altra sulle colline ammantate di boschi e punteggiate dai borghi che si estendono a perdita d’occhio. Se percorrere i sentieri che collegano Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore è un’esperienza indimenticabile per la bellezza dei paesaggi che si attraversano, inerpicandosi su mulattiere tra i vigneti che a volte sembrano tuffarsi nel mare, camminare sull’Alta Via significa conoscere un volto diverso e più selvaggio di questo territorio.

Il percorso vi porterà lontano dal caos dei paesi presi d’assalto dai turisti: sulla strada incontrerete pochi escursionisti e potrete camminare per lunghi tratti immersi nella natura, circondati da arbusti mediterranei e all’ombra di boschi di lecci, carpini, roverelle, castagni, cerri e pini marittimi. Ad accompagnarvi saranno solo il rumore dei vostri passi e gli scorci di paesaggio che si aprono tra gli alberi, lasciandovi intravvedere angoli di natura incorniciati dal blu del mare sullo sfondo e dal cielo sopra la vostra testa.

Surfisti in cerca di onde a Levanto ©PhotoFra/Shutterstock
Surfisti in cerca di onde a Levanto ©PhotoFra/Shutterstock

Cavalcare le onde insieme ai surfisti nella Baia di Levanto

Pigro rifugio di bagnanti per gran parte dell’esta­te, la Baia di Levanto si popola di surfisti pronti a scendere dai loro furgoni alle prima avvisaglie di burrasca. Nel 2011, la sua bella spiaggia è stata una delle tappe del Campionato Mondiale di Surf, e ciò grazie ai diversi spot adatti a cimentarsi con le tavole da onda. Pressoché ogni anno, Levanto ospita una qualche manifestazione a cui parteci­pano intrepide e intrepidi.  

I vari spot prendono il nome dai moli o dagli stabilimenti. I primi due da sud, La Pietra e Casinò, hanno fondali sabbiosi relativamente sicuri; Pipetta, al centro dell’arenile di fronte al bar Piper, ha fondale misto e i resti di una diga; Nadia, di fronte all’omonimo bar sul versante nord della baia, presenta invece numerosi scogli affioranti; infine La Gritta, dirimpetto allo stabilimento che porta lo stesso nome, presenta un fondale roccioso e una problematica secca affiorante. Se non avete mai surfato qui, non accontentatevi delle informazioni di questa guida, ovviamente. I siti specializzati e soprattutto i negozi e i noleggi di Levanto sapranno darvi informazioni fondamentali per la vostra sicurezza. Se le condizioni del mare lo consentono, considerate anche il noleggio di un SUP o di un kayak: a nord e a sud della baia ci sono belle scogliere e piccole calette tutte da esplorare.

Pubblicità

Guide e prodotti consigliati:

Guida di viaggio

Cinque Terre Pocket

Quando andare alla Cinque Terre

Inverno

Tra dicembre e febbraio il clima è relativamente mite sul litorale, ma nelle giornate di tramontana può diventare freddo, sebbene limpidissimo. In quota la temperatura scende repentinamente. Gioverete però di una minore affluenza di turisti.

Primavera

Tra marzo e maggio le giornate sono molto miti e altre più

fredde e piovose. Iniziano ad arrivare i primi appassionati di trekking.

Estate

Da giugno ad agosto le brezze marine mitigano la calura estiva, ma non in modo significativo. L’afflusso turistico è intenso.

Autunno

Tra settembre e novembre potreste sicuramente trovare delle giornate piovose, ma non mancano giorni miti e soleggiate, che allungano la stagione balneare ed escursionistica.

Pubblicato nel

Destinazioni in questo articolo:

Liguria
Condividi questo articolo
Pubblicità