A piedi nelle Cinque Terre: un viaggio con il mare negli occhi

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Territorio aspro e a tratti poco ospitale della Liguria, le Cinque Terre rivelano ai viaggiatori le loro anime diverse e apparentemente contrastanti: il mare da una parte, gli inaccessibili pendii rocciosi dall’altra. Due caratteristiche che si amalgamano alla perfezione dando vita a un paesaggio senza eguali: i borghi che si annidano sulle rocce a picco sul mare hanno il sapore di una vita antica legata ai ritmi della pesca e dell’agricoltura.

Manarola, splendidi colori della costa ligure © Minoli / Shutterstock
Manarola, splendidi colori della costa ligure © Minoli / Shutterstock
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Le Cinque Terre: varietà senza eguali

Le caratteristiche case colorate si aggrappano al terreno scosceso con l’equilibrio di abili funamboli: quando il sole si inabissa dietro Punta Mesco, ultimo baluardo verso occidente, i loro colori pastello si infiammano riempiendo gli occhi di varietà cromatiche di una bellezza sorprendente. E appena fuori dai centri abitati, la macchia mediterranea è la padrona incontrastata: solo grazie a un lavoro faticoso e certosino l’uomo è riuscito a sottrarre alla natura selvaggia terra preziosa da coltivare. Sfidando la forza di gravità le vigne crescono sui terrazzamenti restituendo nei loro grappoli il sapore salmastro del mare e gli ulivi con i loro rami contorti e nodosi resistono a condizioni climatiche quasi impossibili. 

Trofie al pesto: meravigliose e buonissime © redpepperfactory / Shutterstock
Trofie al pesto: meravigliose e buonissime © redpepperfactory / Shutterstock

I borghi: per viaggiatori e poeti

Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore: ogni borgo ha una sua personalità ben distinta e nasconde tesori come fortezze, monasteri e chiese dove nei secoli numerosi artisti hanno lasciato il segno ispirati dalla bellezza di questi luoghi, ai quali Montale ha dedicato memorabili versi.

Lungo i caruggi, gli stretti vicoli che si inerpicano tra le case colorate, ormai quasi tutte destinate a ospitare i turisti, troverete locali e ristoranti dove gustare gli ottimi piatti tipici della cucina ligure: trofie al pesto, che qui ha un profumo unico, spaghetti allo scoglio, piatti di pesce accompagnati dalla focaccia e magari da un bicchiere di Sciacchetrà, vino marsalato dai riflessi ambrati. 

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A piedi nel Parco Naturale delle Cinque Terre © Sasha64f / Shutterstock
A piedi nel Parco Naturale delle Cinque Terre © Sasha64f / Shutterstock

I trekking: avventure tra costa e mare

Il ritmo migliore per scoprire il Parco Nazionale delle Cinque Terre è quello lento delle camminate lungo i sentieri che percorrono tutta la costa, prendendosi il tempo di godere di ogni sfumatura che si sprigiona dai vasti pendii che si inabissano nel mare. Nel verde della fitta vegetazione spiccano le tinte sgargianti dei limoni, dei gelsomini, dei fichi d’india, delle bouganville che inondano l’aria di profumi intensi. Nei tratti vicini alla costa, il mare dipinge tonalità cangianti che dal verde smeraldo virano al blu cobalto, mentre sullo sfondo l’orizzonte piatto libera lo sguardo verso spazi infiniti interrotti solo dal cielo che si specchia nelle onde.

Anche se la Via dell’Amore, il sentiero conosciuto in tutto il mondo che collega Riomaggiore a Manarola, è ancora chiusa (si ipotizza la riapertura nel 2023), gli altri tratti del Sentiero Azzurro non hanno nulla da invidiarle, grazie agli scorci spettacolari che si rivelano dietro ogni angolo. 

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Il santuario della Madonna di Montenero © GoneWithTheWind / Shutterstock
Il santuario della Madonna di Montenero © GoneWithTheWind / Shutterstock

Il percorso si divide in diverse tappe (a pagamento, controllare sul sito delle Cinque Terre o su quello del Parco Nazionale Cinque Terre i prezzi aggiornati; è possibile acquistare la Cinque Terre Card che comprende sentieri e trasporti). Potete partire da Monterosso e arrivare fino a Vernazza (4 km, nessuna difficoltà), per poi proseguire per Corniglia (4 km, nessuna difficoltà): da qui si può rientrare a Monterosso in pochi minuti di treno (le corse sono molto frequenti) o proseguire in treno fino a Manarola.

La tappa più impegnativa, ma che ripaga ampiamente della fatica con un sentiero molto vario che arriva a superare i 500 metri di quota sul livello del mare, è quella che da Riomaggiore vi porterà fino a Porto Venere (circa 15 km e 750 metri di dislivello positivo, nessuna difficoltà). Percorrendo le ‘creuze’, le tipiche viuzze liguri, arriverete al santuario della Madonna di Montenero, le cui prime testimonianze risalgono all’VIII secolo, e al Colle del Telegrafo, punto più alto del percorso.

Portovenere, magnifico e poetico approdo © Alberto Loyo / Shutterstock
Portovenere, magnifico e poetico approdo © Alberto Loyo / Shutterstock
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Una volta passato il piccolo borgo di Campiglia, inizia la discesa verso la destinazione finale, dove una visita alla Chiesa di San Lorenzo, che pare sospesa sul mare, al cimitero dove Walter Bonatti ha scelto di essere sepolto e alla grotta di Byron sono d’obbligo, almeno quanto un meritato bagno in mare.

Prima di partire per le escursioni, ricordatevi di rifornirvi di acqua e di cibo: in tutti i paesi non mancano le panetterie dove acquistare tranci dell’immancabile focaccia ligure. 

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