48 ore nel meglio del mare calabrese
Ottocento chilometri di litorale fanno della Calabria una delle regioni dell’Italia continentale con la più lunga linea di costa. Composto da scenari straordinari, che cambiano volto con lo scorrere delle stagioni, il mare calabrese è ancora poco conosciuto anche se ci sono località celebri che già attirano visitatori dai quattro angoli del mondo. Noi partiremo proprio da queste per presentarvi la fantastica dimensione balneare (e non solo) della regione e per dimostrarvi come anche le star della costa possano essere piccoli grandi gioielli da scoprire, mentre basta spostarsi di pochi chilometri per trovare l’inaspettato.
I tramonti infiniti e infuocati del Tirreno
Atterrando a Lamezia Terme, l’hub aeroportuale della Calabria, i kite surfer potrebbero già cedere al richiamo del vento alla spiaggia della Gizzeria, a 5 minuti dallo scalo. Ma siete alle porte di un tratto di costa ‘divino’ di nome e di fatto. La Costa degli Dei è il nome che ha assunto il meraviglioso litorale che va da Pizzo a nord, sino a Nicotera a sud. Star indiscussa di questa costa frastagliata è Tropea, un borgo di bellezza stupefacente, con vie tortuose lastricate, un corso che richiama turisti da tutto il mondo, una cattedrale che custodisce l’anima spirituale della regione. In questo tratto di Calabria va in scena una delle più spettacolari manifestazioni del litorale tirrenico. In un ambiente naturale che alterna spiagge bianche a scogliere frastagliate come merletti, bagnate da un mare capace di tonalità di colore inimmaginabili, si distendono foreste odorose di pini marittimi e sorgono alcuni fra i più bei borghi del Mediterraneo. Pizzo, Tropea, Nicotera sono località precedute dalla loro fama, ricche di storia, raffinate e schiette al tempo stesso, forti di un rapporto strettissimo con il mare.
Partiamo da Pizzo, la cui unicità risiede nel rapporto peculiare che il paese ha con la sua dimensione balneare che può essere vissuta, oltre che nelle spiagge e stabilimenti fuori del paese, direttamente nel centro storico, stendendo l’asciugamano e calandosi in acque cristalline sulla spiaggia di Bellamana, attorno a ‘a Seggiola, ovvero il vecchio porto. Pizzo lega il suo nome anche a un’altra eccellenza italiana: il tartufo gelato, che ebbe i natali proprio qui negli anni ̓50 del secolo scorso. Un tartufo, un tuffo, un tartufo, un tuffo… in 5 minuti la Calabria ci ha già conquistato.
In circa mezz’ora, con alla nostra destra un mare sul quale pare galleggiare il profilo alieno di Stromboli, ecco che raggiungiamo Tropea. Poco a sud-ovest del centro, in una località oggi nota come Formicoli (Forum Herculis), i romani avevano installato un porto; mentre poco a nord-est, dove oggi sorge Parghelia, estraevano marmo. A metà strada, alto su un promontorio che lo ha sempre difeso dalle mareggiate, prosperò così un abitato, che in età bizantina continuò a crescere. È questa l’origine di una delle località più note e visitate della Calabria che, anche quando è affollata, riesce a mantenere un fascino unico. Il centro è brulicante di vita d’estate e di giorno, quieto e intimo di notte e fuori stagione. Fa ammutolire per la sua bellezza, sia che lo si ammiri dal mare, con le muraglie di case che cadono repentine nell’acqua, sia che lo si apprezzi da ‘dentro’, da vicoli tortuosi e scuri o dal ‘Corso’ signorile, dove il mare è solo un’idea. E poi però appare all’improvviso in una vastità sorprendente.
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Pare impossibile, ma parlando di mare il meglio deve ancora venire. Costituito da uno speciale granito che è anche la ragione della straordinaria bellezza delle acque che lo circondano, Capo Vaticano si eleva a circa 120 m sul mare, spazzato dal vento e tutto esposto al sole. Poche case sparse e piccolissimi centri, agriturismi e campeggi sperduti, vedute, il Capo è la porta di accesso a spiagge spettacolari, fra le più belle dell’intero Mediterraneo. Le spiagge e gli accessi al mare di questo tratto di costa sono talmente belli che possono essere considerati allo stesso tempo luoghi per attività balneari e siti naturalistici da visitare.
Il Tirreno è già una scorpacciata di azzurro, se non lo fosse anche di rosso, come ad esempio il rosso delle Cipolle di Tropea, della ‘nduja, che si produce poco alle spalle del Capo, a Spilinga. Nei pressi ci sono anche l’importante sito rupestre di Zungri e il bel Museo Vito Capialbi nel Castello di Vibo Valentia, ottima soluzione anche per dormire un po’ discosti dalla pazza folla. La città capoluogo dispone di alcune buone soluzioni di charme e di trattorie veraci e ci svela che la cultura è a due passi dal mare.
Intermezzo
La ‘traversata’ da un versante all’altro della Calabria può avvenire in molti punti della regione, tutti stupefacenti per l’eccezionale patrimonio di natura e borghi che riserva. L’istmo è certamente il più pratico e soprattutto, in un itinerario che vuole sperimentare i due mari non può che essere la via maestra. Qui si trova infatti Tiriolo ‘il paese dei due mari’. Borgo che affonda le radici in una storia antichissima, fatta risalire persino a Ulisse, Tiriolo è un luogo geograficamente emozionante. Dalla sommità del paese infatti, nelle giornate terse, lo sguardo può spaziare dal Tirreno allo Ionio quasi in un’unica occhiata. Ma siccome non solo di bellezza si nutre lo spirito, non dimenticate di assaggiare qui la struncatura, una pasta speciale, presidio slow food, tradizionalmente fatta con i resti della molitura del grano e dei cereali, un gusto antico e autentico, ancestrale, vivido, come la Calabria.
Dolce e tenue come l’alba: lo Ionio
Quale che sia l’altezza della vostra traversata, comunque, non dimenticate che il mare in Calabria non significa solo tuffi e spiagge, ma è anche lo scenario di luoghi straordinari come il borgo di Badolato, che, annunciato dalla Chiesa dell’Immacolata, in splendido isolamento - come stesse per tuffarsi dagli uliveti nel blu del mare - può essere assunto a uno dei simboli delle potenzialità della regione.
Borgo quasi disabitato negli anni ’70 del Novecento, allo sfumare del secolo ha cominciato a rianimarsi, complici alcune circostanze che hanno reso possibile la sinergia tra l’iniziativa dei locali e l’intervento delle amministrazioni. Oggi Badolato, balcone splendido dal quale ammirare il mare Ionio, è un paese quieto nel quale al suono del gioco dei bambini di Calabria si mischiano le lingue dei tanti stranieri che hanno deciso di vivere qui, sbarcando il lunario con lo smart working oppure vendendo vino in una delle tante cantine. Il paese, che ha conquistato anche artisti e viaggiatori, è una sorta di ‘rampa di lancio’ per gettarsi nella bellezza dolce e garbata dello Ionio.
È questo il versante che, per ovvie ragioni geografiche, ha maggiormente avuto rapporti, in antichità come nelle epoche successive, con l’oriente mediterraneo e il nord Africa. Scolacium, dove abitarono gli antenati dei fondatori di Squillace, ne è una vivida testimonianza. Città della Magna Grecia e poi romana, come testimoniano le rovine dei teatri e del foro, ma anche bizantina - lo confermano i monumentali resti della basilica che incombe sulla statale - ebbe un ruolo, ad esempio, durante le guerre puniche.
Se invece ci rivolgiamo a quel frangente meno conosciuto, ma importantissimo, della storia dell’Italia tardo antica che vede la dominazione degli Ostrogoti sulla penisola, di nuovo la Calabria non ci delude e al contempo non ci costringe ad allontanarci dal nostro amato mare.
Nel VI secolo Cassiodoro, ministro dei re Ostrogoti e grande testimone di quella fase cruciale della storia della penisola, si ritira a vita privata e torna nella natia Squillace. Qui fonda il monastero di Vivarium e ai suoi piedi appronta delle vasche per l’allevamento dei pesci. È possibile così mixare edonismo e cultura andandole a visitare in kayak, partendo dalla baia di Copanello o anche da quella di Caminia.
Quest’ultima è considerata da alcuni la baia più bella della Costa degli Aranci a sua volta ritenuta il più bel tratto del litorale ionico. Lasciamo a voi questo giudizio, certo è che i due versanti del mare calabrese fanno a gara ed è una gara senza esclusione di colpi, fatta di bellezza struggente e ospitalità sincera, di sorrisi discreti e voglia di rivendicare il valore straordinario di una terra ancora in gran parte da scoprire.
A noi viaggiatori il compito di far cessare questa competizione, godendo di entrambe le coste come di un qualcosa di unico, proprio perché composto da infinite sfaccettature, in un continuo brillare, come la superficie in perpetuo movimento di questi splendidi mari.