Fede, poesia e misteri nel cuore delle Marche

Redazione Lonely Planet
5 minuti di lettura

Un itinerario di una settimana che comincia presso uno dei santuari più grandi d’Europa e finisce sulla cima dei Sibillini attraversando panorami mozzafiato, dolci colline solcate dalle vigne e suggestive città, tra letteratura, storia e leggende, nel cuore delle Marche.

Il Santuario della Santa Casa a Loreto Palace © Gimas
Il Santuario della Santa Casa a Loreto Palace © Gimas
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Per esplorare l’entroterra marchigiano Loreto
 è un ottimo punto di partenza. Secondo la leggenda, in una notte del 1296 un gruppo di angeli depositò su questa collina la casa di Nazareth nella quale era nata la Madonna. Intorno al minuscolo edificio in mattoni di fango, a partire dal Quattrocento fu costruito l’enorme santuario che oggi è uno dei più visitati dai pellegrini di tutto il mondo. Da vedere, oltre alla spettacolare basilica che custodisce la Santa Casa dove nacque e visse la Madonna, e al museo del tesoro del santuario, non c’è granché. Ma considerato il tempo che occorre per visitare come si deve il complesso religioso, e a ridestarsi poi da tanta meraviglia, è tutto sommato un bene. 

A Porto Recanati vi aspettano un bel lungomare e le casette colorate che si affacciano sull’Adriatico © poludziber
A Porto Recanati vi aspettano un bel lungomare e le casette colorate che si affacciano sull’Adriatico © poludziber

Dopo aver esplorato ogni angolo della basilica e dei suoi musei, spostatevi di poco e dirigetevi a Recanati. Qui nacque e visse il più grande poeta italiano dell’Ottocento, Giacomo Leopardi. Perdetevi tra le eleganti strade del borgo all’ombra della torre del Passero solitario, indugiate davanti alla siepe che ispirò l’Infinito e curiosate tra le sale della biblioteca dove il poeta trascorse l’infanzia. 

Una volta che avrete finito di fantasticare su versi e paesaggi, potete scivolare fino alla frazione marina del borgo, Porto Recanati: se vi piace il mare ma siete allergici al sovraffollamento delle spiagge, Porto Recanati è il posto che fa al caso vostro. Questa briosa cittadina a due bracciate dallo splendido promontorio del Monte Conero, con un bel lungomare e le casette colorate che si affacciano sull’Adriatico, offre infatti un ottimo mix di divertimento e relax. A parte il duecentesco Castello Svevo, che troneggia al centro del paese e fu costruito per difendere il borgo dagli assalti dei pirati, la Pinacoteca Moroni al primo piano della fortificazione e le rovine romane dell’Area Archeologica di Potentia, da vedere non c’è molto. E allora riempitevi gli occhi del blu profondo del mare, dei sassolini bianchi della spiaggia e degli anziani pescatori che riparano le reti all’ombra dei pini: sono l’essenza più genuina di questo borgo marinaro. E nel caso in cui vogliate fare un bagno di cultura, invece che di sole, Recanati, Loreto e Ancona sono tutte nel raggio di 30 minuti d’auto. 

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Treia vista dall'alto © NewNomads
Treia vista dall'alto © NewNomads

È ora di dirigervi alla volta di Macerata, che oltre a essere una delle più interessanti città della regione è anche un’ottima base per andare alla scoperta del territorio che la circonda. Mettete un piede dentro le mura cinquecentesche, salite così a casaccio lungo le sue stradine e ne capirete subito il fascino. Però ha un problema, o forse due: passa per essere sonnacchiosa al limite della noia e crede di essere ancora, e solo, una cittadina di provincia. E invece è proprio l’opposto. È una città tanto vivace e stimolante da avere tutte le carte in regola per giocarsela con i capoluoghi più battuti e rinomati. I suoi musei sono una gioia, le chiese una continua scoperta, i palazzi nobiliari un tuffo nella storia. Nelle piazze – popolate a ogni ora da sciami di studenti universitari – ci sono decine di locali, i vicoli pullulano di ristoranti e bistrò, ci sono cinema e teatri all’avanguardia. E poi c’è quella meraviglia che è lo Sferisterio, uno stadio neoclassico a forma di arco, trasformato in tempio della lirica. 

Se saprete osservare bene, e se avrete abbastanza faccia tosta da intrufolarvi anche là dove non potreste, troverete angolini nascosti, passaggi segreti e raccolti cortili che vi ricompenseranno con scorci incantevoli. Scivolate tra le piagge (larghe scalinate in origine usate per i cavalli), salite e scendete senza sosta tra Piazza della Libertà e Piazza Mazzini, i due epicentri della città, e, prima ancora di esservene resi conto, Macerata vi avrà stregati. 

Il Lago di Fiastra © SalliAnn
Il Lago di Fiastra © SalliAnn
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Lasciata alle spalle Macerata, immergetevi in un paesaggio collinare dominato dal giallo dei girasoli incontrerete Treia, dove da secoli si gioca al gioco medievale pallone col bracciale. Perciò è abbastanza probabile che durante la vostra visita in città incappiate in due sfidanti intenti ad allenarsi in vista della Disfida, il più importante avvenimento del paese. 

A qualche chilometro ecco Tolentino, cha mantenuto la vivacità e l’operosità che da sempre la contraddistingue e continua a essere una tappa imperdibile per gli amanti di storia e di arte. Fu qui, infatti, che Napoleone firmò la pace con lo Stato Pontificio (nel 1797, quando si prese tutto il Nord Italia) e che Gioacchino Murat perse il trono di Napoli per mano degli austriaci; ed è qui, inoltre, che si trova una strabiliante opera della pittura sacra trecentesca: gli affreschi giotteschi del Cappellone di San Nicola. 

la catena dei Monti Sibillini è un paradiso incontaminato che si sviluppa lungo le province di Macerata, Fermo e Ascoli Piceno © SalliAnn
la catena dei Monti Sibillini è un paradiso incontaminato che si sviluppa lungo le province di Macerata, Fermo e Ascoli Piceno © SalliAnn

Man mano che vi avvicinerete a Fiastra, dove si trova il celestissimo Lago di Fiastra, vedrete il paesaggio cambiare: state entrando nei Sibillini. Confine naturale tra le Marche e l’Umbria, la catena dei Monti Sibillini è un paradiso incontaminato che si sviluppa lungo le province di Macerata, Fermo e Ascoli Piceno. Le sue aspre vette (il Monte Vettore è il più alto e raggiunge i 2476 m), i fitti boschi, i laghi e i ruscelli che l’attraversano sono ammantati di mistero e abitati dai lupi, dalle aquile e dai caprioli. Questo delicato ecosistema è protetto dal 1993 dal Parco Nazionale, all’interno del quale ricadono 16 borghi ricchi di fascino e densi di storia. Esplorateli con calma e, nonostante il terremoto del 2016 abbia devastato Visso e Pievebovigliana, e lasciato dietro di sé una lunga scia di distruzione, scoprirete uno degli angoli più genuini di questa regione. 

Fermatevi a Sarnano se amate le attività all’aria aperta, continuate fino ad Amandola per un altro po’ di atmosfera medievale e dirigetevi a Montefortino, che tra i vicoli acciottolati nasconde un sublime patrimonio d’arte. Infine, tra Montemonaco e Montegallo siate pronti a sentire strane storie che parlano di cavalieri, fate e sibille. Per restare nel mood, salite sulla cima del Monte Vettore, a un passo dal cielo, e specchiatevi nel Lago di Pilato. 

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