Una settimana alla scoperta della Sicilia meridionale
Eclettica e nobile, teatrale e delicata, estrema e intima, la Sicilia orientale ha un’anima complessa e multiculturale. Figlia di una storia che le ha lasciato in eredità il fascino ineguagliabile dei luoghi di frontiera, questa zona dell’isola declina le diverse anime del Mediterraneo. Dai templi greci ai monumenti romani, da città come Scicli, Modica e Ragusa che sembrano fondersi con le rocce alle quali si aggrappano alle prodigiose architetture barocche, dalle spiagge caraibiche alle prelibatezze culinarie, qui potrete vivere un’esperienza trasversale che da un lato alimenterà la vostra voglia di viaggiare, dall’altro insinuerà in voi quel sentimento di nostalgia che vi costringerà a tornarci ancora. Oggi vi raccontiamo cosa vedere nella Sicilia meridionale.
Il fascino di Ortigia
Iniziate il vostro tour della Sicilia del sud da Siracusa. Arrivando, all’ingresso della città, troverete il sorprendente Parco Archeologico Neapolis, che racchiude in pochi metri quadrati migliaia di anni di storia: il Teatro Greco, l’Anfiteatro Romano, l’Ara di Jerone, maestoso altare lungo quasi duecento metri sul quali venivano sacrificati fino a quattrocento capi di bestiame, e l’incredibile Orecchio di Dionisio, grotta artificiale la cui forma sinuosa, che ricorda la coclea, amplifica i suoni con la potenza di un moderno apparecchio digitale. Addentratevi quindi nel centro di Siracusa fino a raggiungere il ponte che la collega a Ortigia. Una volta raggiunta la piccola isola impregnata di fascino decadente, lasciatevi incantare dai profumi mediterranei, dai colori sgargianti e dalle voci affabulatrici del mercato, perdetevi tra gli stretti vicoli del quartiere ebraico, sedetevi al tavolo di uno dei tanti ristoranti per gustare un piatto di ottimo pesce prima di abbandonarvi alla contemplazione della bellezza del Duomo, une delle migliori espressioni del barocco siciliano. La vostra visita di Ortigia non termina qui: da vedere ci sono ancora la Fontana di Diana, la Fonte Aretusa e il Castello Maniace, risalente al periodo svevo, che spesso ospita interessanti mostre.
Se durante la vostra settimana in Sicilia volete fare anche un po’ di mare, le piagge non mancano lungo la costa: ci sono diversi bagni attrezzati sul lato occidentale dell’isola, mentre in alcuni punti di quello orientale potrete tuffarvi direttamente dagli scogli. Bastano però pochi minuti di macchina per arrivare al Plemmirio, promontorio dove vi attendono spiagge di sabbia bianca e mare turchese, oltre all’affascinante Faro di Murro di Porco, affacciato su scogliere selvagge che si gettano a picco sul mare.
La Riserva di Vendicari e Noto
Proseguendo lungo la costa meridionale, una tappa a Fontane Bianche è d’obbligo: la lingua di sabbia immacolata incorniciata dalle palme e lambita dalle acque trasparenti del mare vi faranno sentire ai Caraibi, ma non appena vi siederete al ristorante il menù vi farà tornare nella meravigliosa realtà sicula, condita da arancini, pasta alla norma, pesce in tutte le salse e gli immancabili cannoli. Immersi in questa estasi marina, attendete quindi la fine del pomeriggio, momento ideale per scoprire Noto, piccola bomboniera barocca che sprigiona tutto il suo fascino al tramonto, quando la luce dorata dipinge di riflessi caldi le decorazioni barocche dei suoi edifici, delle sue chiese e del Duomo.
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Tappa successiva sarà la Riserva naturale orientata Oasi Faunistica di Vendicari. Arrivati al parcheggio di Calamosche, fermatevi all’agriturismo per fare rifornimento di acqua, arancini e pane cunzato perché vi attende una camminata di un’ora circa che, lungo un sentiero a fil di mare, vi porterà alla zona delle paludi, dove non è raro incrociare fenicotteri e aironi, e fino ai resti dell’antica tonnara, di origini arabe, e della Torre sveva di Vendicari del 1400. Da qui si apre una baia dalla bellezza sfrontata, dove potrete recuperare le forze tra un bagno in mare e una pennichella sulla sabbia dorata, prima di prepararvi per la serata a Marzamemi, piccolo borgo di pescatori la cui suggestiva piazzetta vi ammalierà.
Scicli, Modica e Ragusa
L’itinerario prosegue con una sosta all’Isola delle Correnti, il punto più a sud della Sicilia, luogo dal fascino misterioso dove il Mar Mediterraneo e lo Ionio si sfiorano e dove si racconta sia approdato Ulisse tornando da Troia. Abbandonate quindi il mare per qualche giorno: addentrandovi nelle valli dei Monti Iblei sarete abbagliati dallo splendore di Scicli, Modica e Ragusa. Iniziate ad abituare i vostri occhi a una nuova bellezza partendo da Scicli. Le case di questa piccola città sono la prosecuzione naturale delle rocce alle quali sono addossate e sembrano quasi inchinarsi alla superbia degli edifici in stile barocco che svettano sopra i tetti. Proseguite il vostro viaggio fino a Modica, che vi incanterà con una serie di vicoli, scalinate e chiese e dove sarà inevitabile cedere alla tentazione di deliziare il palato con qualche assaggio della cioccolata famosa in tutto il mondo. Ultima tappa di questo tris barocco è Ragusa Ibla, la parte vecchia della città. Dopo una passeggiata tra le vie del centro nel tardo pomeriggio, vi aspetta un’impresa tanto faticosa quanto appagante: affrontate la scalinata che sale verso la città nuova e, una volta arrivati in cima, troverete il bar Al Gradino 284, un piccolo locale che ha fatto delle scale il proprio dehors. Seduti sui gradini, gustatevi un aperitivo accompagnato dalla poesia del sole che tramonta avvolgendo le case del centro storico di una luce calda e magica.
Le perle di Agrigento: Favara, la Valle dei Templi e la Scala dei Turchi
Un paio d’ore di macchina in direzione di Agrigento e sarete all’ultima tappa di questo viaggio alla scoperta della Sicilia meridionale. Prima di lasciarvi trasportare nella storia dai monumenti della Valle dei Templi, fate un salto a Favara per visitare il Farm Cultural Park, un progetto che ha permesso di recuperare il quartiere del centro storico, anche detto dei Sette Cortili, grazie all’arte contemporanea. Centro culturale e turistico nel quale vengono allestite mostre pittoriche temporanee e dove trovano spazio installazioni permanenti e opere di street art, questo progetto è un grande esempio di come l’arte possa rivitalizzare un intero paese. Aspettate il tramonto per andare alla Scala dei Turchi, l’ultima perla di questo viaggio: un anfiteatro di roccia bianca, chiamata marna, che si tuffa a picco nel mare, regalando uno spettacolo che rimarrà impresso nei vostri occhi per sempre.