Un itinerario per scoprire il meglio di Cuba

Redazione Lonely Planet
7 minuti di lettura

Cuba è l’isola delle dicotomie. Fatiscente e grandiosa. Povera e nobile. Divertente ma a volte anche frustrante. Cuba è come un principe vestito da mendicante che non attende altro di rivelarsi a chi vuole davvero conoscerla. Oltre alle spiagge di sabbia bianca dalla caratteristica forma a mezzaluna, Cuba ha molto altro da offrire. Dalla rustica Viñales alla metropoli dell’Avana, la capitale di Cuba. Dal fascino coloniale di Trinidad allo stile neoclassico di Cienfuegos. Dal dedalo di vicoli di Camagüey ai resort di lusso di Guardalavaca. Ecco qui un itinerario per scoprire il meglio di quest’isola dal fascino travolgente

L’Avana, Cuba ©Bastian Linder/500px
L’Avana, Cuba ©Bastian Linder/500px
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Un viaggio a Cuba è un viaggio nella storia e nella pancia di un popolo. Qui vi proponiamo un itinerario capace di unire il classico a qualcosa di più insolito. Ci vogliono circa tre settimane per completarlo, ma se potete, vi consigliamo di prendervi più tempo per assaporare con calma l’atmosfera unica di questi luoghi.

L’Avana, la capitale

L’Avana è un pezzo di storia fatta città. Audace, contraddittoria e incredibilmente bella nonostante anni di incuria, la capitale di Cuba non può che essere l’inizio della nostra visita all’isola. Ci si possono passare un paio di giorni o settimane intere. In entrambi i casi saprà stupirvi a ogni portone colorato che incontrate. Iniziamo dal centro città e, in particolare, da Habana Vieja, la vecchia Avana. Questa zona della capitale è un vero e proprio museo all’aperto. Qui si può ammirare una delle più belle carrellate di edifici urbani negli stili più diversi di tutte le Americhe. Perdetevi nelle sue vie acciottolate e lasciate libera l’immaginazione

Musicista cubano a L’Avana ©Bim/Getty Images
Musicista cubano a L’Avana ©Bim/Getty Images
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Passeggiare lungo il Malecón è un altro must di una visita a L’Avana. Questo lungomare di circa 7 chilometri è una delle vie più suggestive e più tipicamente cubane della città. Da tempo il Malecón è il luogo di ritrovo di manti, filosofi, poeti, menestrelli girovaghi, pescatori e aspiranti esuli che sognano la Florida. L’ora migliore per andarci è al tramonto, quando la luce dorata del sole rende eterei gli edifici fatiscenti del centro. Da vedere in questa zona ci sono anche il Museo de la Revolución e il Museo Nacional de Bellas Artes. 

La Fábrica de Arte Cubano è un centro culturale nato per volontà del musicista afrocubano X-Alfonso. Musica dal vivo, mostre d’arte, sfilate di moda e stimolanti dibattiti davanti a un caffè o un cocktail fanno di questo ex oleificio a Vedado uno dei migliori tra gli ultimi progetti artistici realizzati all’Avana.

Sempre in tema d’arte contemporanea, a ovest del centro dell’Avana si trova il villaggio di pescatori di Jaimanitas. Qui l’artista cubano José Fuster ha trasformato il quartiere in cui risiede in un surreale progetto di public art noto come Fusterlandia.

Habana Vieja, Cuba ©ferrantraite/Getty Images
Habana Vieja, Cuba ©ferrantraite/Getty Images

Viñales, una cittadina dalle porte aperte

Viñales si trova immersa nell’omonima valle, dichiarata nel 1999 Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO per le sue spettacolari formazioni calcaree dalle pareti scoscese (chiamate mogotes) e per l’architettura tradizionale dei villaggi e delle fattorie che qui trovano casa. Il motivo principale per visitare questa cittadina è immergersi nella natura, esplorando lentamente uno dei più incantevoli paesaggi di Cuba. Prendete esempio dagli abitanti di Viñales che trascorrono le serate seduti su un sillón (cioè una sedia a dondolo) sotto a un portico a scrutare la Via Lattea, conversando amabilmente del più e del meno. Tra le cose da vedere a Viñales ci sono la piantagione di tabacco La Finca Raúl Reyes e El Jardín Botanico de las Hermanas Caridad y Carmen Miranda.

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Varadero ©majaiva/Getty Images
Varadero ©majaiva/Getty Images

Varadero, con la sua spiaggia dorata

Situata sulla Península de Hicacos, Varadero è la più grande località balneare di tutti i Caraibi. La sua spiaggia è lunga circa 20 chilometri ed è famosa per la sua sabbia color dell’oro. 

Cienfuegos, la Perla del Sur

Elegante e dallo spirito francese, nel 2005 questa città marinara è stata dichiarata dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. Tra le cose da vedere qui ci sono: il Tetro Tomás Terry, il Museo Provincial (dove conoscere un po’ di più la storia di questa località), la Catedral de la Purísima Concepción, l’Arco de Triunfo, il Museo Histórico Naval Nacional e il Cementerio la Reina, il più antico cimitero della città, fondato nel 1837.

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Teatro La Caridad a Santa Clara, Cuba © BobNoah / Shutterstock
Teatro La Caridad a Santa Clara, Cuba © BobNoah / Shutterstock

Santa Clara, la rivoluzionaria

Legata intimamente alla figura di Che Guevara, che la liberò nel dicembre del 1958, Santa Clara è una città intrisa di nuove tendenze e insaziabile creatività, con una cultura giovane e all’avanguardia. Tra le sue attrattive culturali più originali ci sono l’unico spettacolo ufficiale di drag queen di tutta Cuba, un collettivo di artisti specializzato nella satira politica e il migliore festival rock del paese, il Ciudad Metal. Qui ha anche sede la seconda università più prestigiosa di tutta Cuba, dopo quella dell’Avana.

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Trinidad, una memoria coloniale

Dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1988, Trinidad è un luogo unico. Si tratta di un insediamento coloniale spagnolo perfettamente conservato, risalente al 1850. Qui si possono ammirare splendidi palazzi ornati da affreschi di memoria italiana, porcellane di Wedgwood e lampadari francesi. Oggi le vie acciottolate di Trinidad sono percorse dai volti rugosi dei guajiros (contadini) e dalle voci dei trovadores (cantastorie). La vita a Trinidad si concentra intorno a Plaza Mayor, nel cuore del casco histórico (Città Vecchia). Nelle vicinanze di Trinidad si trova una delle spiagge più belle della costa meridionale, Playa Ancón. A nord, invece, la Sierra del Escambray permette di fare escursioni tra cascate e un paesaggio ricco di sfumature di verde.

Trinidad ©Konstantin Aksenov/Shutterstock
Trinidad ©Konstantin Aksenov/Shutterstock

Camagüey, emblema dell’indipendenza

Si tratta della terza città dell’isola per dimensioni. È un luogo ricco d’arte, roccaforte cattolica del paese ed emblema di un profondo senso di indipendenza. I suoi abitanti sono noti con il nome di ‘agramontinos’, in onore dell’eroe locale della prima guerra d’indipendenza, Ignacio Agramonte. Nel 2008 il suo centro storico è diventato il nono sito cubano dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. È proprio tra queste viuzze labirintiche dalle tinte pastello che vi consigliamo di perdervi, alla scoperta di piazzette nascoste, chiese barocche, affascinanti gallerie d’arte, e bar e ristoranti dall’atmosfera conviviale.

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Guardalavaca, dove le acque sono turchesi

Località di villeggiatura frequentata da cubani, Guardalavaca è nota per le sue acque turchesi protette da una barriera corallina brulicante di vita acquatica. Nei primi anni del XX secolo, qui si allevava bestiame, ecco il motivo di questo nome che letteralmente significa ‘custodisci la vacca’. Il boom turistico è nato negli anni ’70 grazie anche all’impulso di Fidel Castro che, con un veloce bagno in piscina, inaugurò il primo resort di Guardalavaca. 

Un musicista cammina davanti a un graffito con la bandiera di Cuba © Jeremy Woodhouse / Getty Images
Un musicista cammina davanti a un graffito con la bandiera di Cuba © Jeremy Woodhouse / Getty Images
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Santiago de Cuba, dalle influenze afrocaraibiche

L’identità di questa città, geograficamente più vicina ad Haiti e alla Repubblica Dominicana che all’Avana, è stata plasmata da influenze afrocaraibiche, imprenditoriali e ribelli. Fidel Castro si servì di Santiago de Cuba per promuovere la rivoluzione nazionalista ancora in nuce e Don Facundo Bacardí la scelse per fondarvi quella che fu la prima distilleria al mondo di rum. Inoltre, quasi tutti i generi musicali cubani sono nati in queste vie polverose dall’atmosfera pulsante e sensuale. Non può mancare una visita al coloniale Casco Histórico (centro storico), stretto tra la Sierra Maestra e le acque turchesi del Mar dei Caraibi, al Cuartel Moncada, al Cemeterio Ifigenia e al Castillo del Morro.

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Baracoa, la città delle leggende

Si tratta della città più antica e remota di Cuba, caratterizzata da un’atmosfera ammaliante, eccentrica e surreale che vi rimarrà nel cuore. Qui potrete conoscere i personaggi che popolano le leggende locali, tra cui Cayamba, il sedicente ‘trovador della guerrilla’; La Rusa, un’aristocratica russa esule che ispirò un romanzo dell’esponente del realismo magico Alejo Carpentier ed Enriqueta Faber, una donna francese che si fece passare per un uomo per poter fare il medico e nel 1819 sposò un’ereditiera cubana nella cattedrale di Baracoa, in quello che probabilmente è stato il primo matrimonio omosessuale del paese.

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Baracoa è famosa anche per la sua cucina, diversa da quella del resto del paese. Tra le specialità locali ci sono il cucurucho (una miscela dolce a base di miele, cocco, guava e noci), il bacán (banane da legume schiacciate, con polpa di granchio e cocco), il teti (un pesciolino che si pesca nel Río Toa) e la lechita (salsa di latte di cocco arricchita da spezie).

Uno dei piatti tradizionali di Cuba: la ropa vieja ©Foodio/Shutterstock
Uno dei piatti tradizionali di Cuba: la ropa vieja ©Foodio/Shutterstock

Cosa si mangia a Cuba

Fino al 2011 la scena culinaria di Cuba era limitata dai razionamenti imposti negli anni ’90. Oggi gli chef cubani stanno progressivamente riprendendosi la scena, sperimentando accostamenti audaci e recuperando piatti della tradizione. Tra i piatti nazionali cubani troviamo: la ropa vieja (sfilaccetti di manzo speziato), il maiale intero allo spiedo con una varietà di contorni, il picadillo (carne di manzo macinata con olive e capperi), i tostones (banane da legume fritte due volte) e il moros y cristianos (riso con fagioli neri e carne di maiale). E poi, immancabile, c’è il rum, l’emblema nazionale.

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