Quattro giorni a Fukuoka, in Giappone
In occasione del mio primo viaggio a Fukuoka da New York ho pensato: “Voglio trasferirmi qui per mangiare e bere in ognuno di questi posti”. A distanza di dieci anni, non solo vivo qui, ma condivido con voi i miei posti preferiti. Avendo scritto The Complete Guide to Japanese Drinks, candidata al James Beard Award, so qualcosa su dove andare a cena. Perché in Giappone cibo e bevande sono inscindibili.

Perché andare a Fukuoka
Fukuoka incarna la dicotomia del Giappone: risolutamente tradizionale, inequivocabilmente moderna. La storia di Fukuoka tocca l’anima stessa del Giappone, con i suoi ramen di Hakata e le uova di merluzzo marinate famose in tutto l’arcipelago. Oggi Fukuoka è un centro di commerci internazionali di vitale importanza, con una solida cultura delle start-up, oltre a essere la città con la crescita più rapida del Giappone. Dopo Tokyo, è la città d’ingresso più comune per chi visita il Giappone per la seconda volta: i turisti asiatici che vengono qui per fare shopping e si fermano per la cucina. Questa destinazione sottovalutata è un luogo a cui finirete per ripensare per diversi anni dopo averla visitata. Potreste persino sperare di trasferirvi qui, come ho fatto io.
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Quando andare
Il periodo migliore per visitare Fukuoka è la stagione intermedia (metà marzo-maggio e fine settembre-novembre):
- La primavera porta la fioritura dei ciliegi e di molte altre piante in un clima ottimale.
- L’autunno è la stagione del foliage, con i colori accesi degli aceri giapponesi, giornate gradevoli e serate fresche.
- Se avete un budget limitato, scegliete l’inverno per trovare alloggi più economici e chioschi stagionali di ostriche alla griglia.

Budget giornaliero
- Camera doppia in un hotel di media categoria: €60-120
- Cena in un ristorante locale: €20-60
- Ingresso ai musei: da gratuito a €7
- Bicchierino di sakè (in un vero sakè bar): €5-10
- Pinta di birra (in un izakaya): €5
Un itinerario di quattro giorni
Dove pernottare: Consiglio il distretto di Chuo (quello centrale) piuttosto che Hakata, che è prevalentemente il quartiere degli affari. A Chuo ci sono molte più cose da fare – e poi si raggiunge facilmente in metropolitana dal Fukuoka International Airport o dalla stazione di Hakata, dove arrivano i treni shinkansen (ad alta velocità). A seconda del vostro budget, ci sono diverse opzioni di hotel di lusso in questa zona. Per la posizione e la quintessenza dell’ospitalità giapponese, consiglio l’Hotel Okura, il Solaria Nishitetsu Hotel, il Nishitetsu Grand Hotel o l’Hotel New Otani. Per i viaggiatori attenti al budget, l’Hotel Monterey La Soeur o il nuovissimo Quintessa Hotel a Tenjin offrono convenienza e sistemazioni confortevoli. Se siete abituati a fare colazione, scegliete il pacchetto con prima colazione inclusa, perché è difficile trovare locali che servono da mangiare al mattino al di fuori degli hotel.
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Primo giorno: shopping fantastico, ottimi ramen ed eccellenti cocktail
Non c’è niente che mi attiri di più di una passeggiata mattutina verso una fantastica caffetteria – in questo caso, il TAGSTÅ, con una galleria interna a rotazione che espone opere di artisti locali. Nelle vicinanze, esplorate l’unico mercato del pesce pubblico di Fukuoka, Yanagibashi (aperto dalle 7.30 alle 17.30, chiuso la domenica).
Passeggiate verso nord fino alla stazione Tenjin Minami. Scendete le scale che portano al centro commerciale sotterraneo Tenjin Chikagai, un’area con due corridoi che si estende per mezzo chilometro sotto il centro di Tenjin, con quasi 150 negozi molto frequentati dagli abitanti locali in cerca di riparo dalle intemperie. Le boutique spaziano dai kimono di Suzunoya a Kura Chika (un avamposto di Yoshida Porter, il famoso produttore di borse da uomo). Da entrambi i corridoi si diramano diversi grandi magazzini (Iwataya è il mio preferito). Esplorate i piani interrati, che sono un vero e proprio tripudio di prelibatezze, con cibi pronti di ogni tipo su un piano e un immenso mercato di ingredienti di prima qualità su un altro. Cercate un’anguria da 200 dollari? Qui la troverete.
La specialità più rinomata di Fukuoka sono i ramen di Hakata, tagliolini serviti in un sostanzioso brodo preparato con ossa di maiale, un piatto davvero irresistibile. Subito a nord di Tenjin Chikagai si trova uno dei locali specializzati in ramen più famosi della città, Shin Shin (aperto dalle 11 fino a tarda sera; se non arrivate prima delle 12, troverete la coda). Se non volete aspettare, andate da Hacchan (dalle 10 alle 18, chiuso la domenica), dove potrete ordinare tramite una biglietteria automatica, trovare un posto a sedere e aspettare la vostra ciotola. Se avete molta fame, ordinate kaidama (con più tagliolini, €0,75). Se volete mangiare come la gente del posto, chiedete che la vostra porzione sia “katamen” (al dente).
Shopping, cultura o un cocktail: qualunque siano le vostre preferenze, nel pomeriggio Tenjin offre qualcosa per tutti i gusti. I grandi magazzini offrono infinite possibilità di fare acquisti. Il vicino quartiere di Daimyo è pieno di boutique, caffè e negozi di curiosità. Per vedere un assortimento incredibile di occhiali giapponesi, andate da Potato Megane (dalle 11 alle 19, chiuso il mercoledì e il giovedì), oppure fermatevi al Manu Coffee per una pausa pomeridiana con wi-fi gratuito. Se siete interessati alla cultura, il Kihinkan, nel Parco centrale di Tenjin, era un palazzo un tempo utilizzato per ospitare gli stranieri in visita, mentre poco più a nord si trova il Museo d’Arte di Fukuoka. Se a mezzogiorno vi viene voglia di un drink, il Nakamura Wine Shop serve vini al calice, mentre al Kakuya Standing Bar, che ha solo posti in piedi, potrete fare l’esperienza di un classico salaryman giapponese.
Fukuoka offre numerose opzioni per la cena. Tenete presente che la maggior parte dei ristoranti consigliati richiede una prenotazione per assicurare la disponibilità di posti a sedere. Chiedete al vostro concierge di telefonare per voi se non riuscite a prenotare online.
Una specialità locale è il motsu-nabe. Non intendo indorare la pillola: è uno stufato di verdure e trippa di bovino cotti a lungo in brodo di miso – ed è assolutamente delizioso. Vi consiglio il Maedaya a Daimyo: questo piccolo izakaya al secondo piano è quanto di più locale possiate trovare. Se non vi sentite di affrontare le interiora di bovino, vi suggerisco il Number Shot, proprio dietro l’angolo. Questo moderno izakaya è specializzato in piatti locali come omelette piccante di uova di merluzzo e panini con sgombro marinato, tutti preparati nella cucina a vista. Entrambi i locali offrono il delizioso goma saba, sashimi di sgombro con condimento al sesamo guarnito con alghe nori.
È ora di andare a bere come uno del posto. Fukuoka è la principale città dell’isola di Kyūshū, il luogo in cui è nato l’Honkaku Shochu, il distillato tradizionale del Giappone (honkaku significa autentico). Non è un’esagerazione affermare che lo Shochu è il segreto meglio custodito del Giappone: si produce più Shochu in Giappone che tequila in Messico, ma quasi niente viene esportato. Per legge, l’Honkaku Shochu deve essere fatto con il koji, la muffa nazionale del Giappone (sì, qui c’è una muffa nazionale), che viene usato per la produzione del saké, della salsa di soia, del miso e di molti altri deliziosi cibi fermentati giapponesi. Fukuoka è rinomata per lo Shochu di orzo (mugi), ma quello di patate dolci (imo) prodotto più a sud è il più popolare. Comunque entrambi si abbinano magnificamente con la cucina locale.
Sull’altro lato della strada rispetto al Maedaya si trova l’Oscar Bar, un esempio emblematico di cocktail bar giapponese di alto livello. Voi scegliete il liquore, al resto penserà il barista. Se invece preferite una birra, il Fukuoka Craft offre birra alla spina, comprese birre artigianali di produzione propria a rotazione. Siete in cerca di whisky? La vostra destinazione sarà allora il Bar Kitchen (che nonostante il nome non ha la cucina). Per assaggiare altro Shochu puntate sull’Otsu, un izakaya specializzato nel distillato tradizionale.

Secondo giorno: storia, arte e delizioso street food
Dirigetevi verso il Parco Maizuru e il Castello di Fukuoka (costruito verso il 1600) che, come la maggior parte dei castelli giapponesi, fu in gran parte demolito in un’ottica di modernizzazione nel 1871. Per conoscere la storia precedente, risalente al periodo Heian (794-1185), vale la pena di fare una deviazione al Museo delle Rovine Korokan per esplorare tutti gli angoli del castello. Proseguite verso l’estremità meridionale delle rovine del castello per raggiungere il Santuario Gokoku, un santuario shintoista pieno di pace immerso in una vasta foresta coltivata che lo isola dal rumore della città.
Una delle cose più belle del Giappone è che si possono ancora trovare ristorantini con un unico proprietario che prepara piatti squisiti in un ambiente raccolto. Subito a ovest del santuario, cercate il piccolissimo Moritoneri (aperto tutti i giorni dalle 11.30 alle 15.30), dove il proprietario-chef prepara ogni giorno un curry con un mix di spezie di produzione propria in base a ciò che trova al mercato ogni mattina.
Se c’è molto da aspettare, andate al Royal Garden Cafe al Parco Ōhori, i cui tavoli (all’aperto e all’interno) danno su un lago pieno di tartarughe, carpe koi e uccelli acquatici stagionali. Se avete voglia di alta cucina, al primo piano troverete il classico ristorante francese Hananoki (solo su prenotazione), reso famoso da Marilyn Monroe, che durante la sua luna di miele in Giappone con Joe DiMaggio nel 1954 si entusiasmò per la sua zuppa di cipolle francese. Le finestre a tutta altezza regalano una splendida vista sul parco.
Il Parco Ōhori è molto apprezzato a Fukuoka. L’elemento centrale è l’incantevole lago con un sentiero pedonale di 2 km intorno al perimetro e una serie di ponti in pietra che collegano le isole al centro. In stagione è possibile noleggiare pedalò e barche a remi (€4-11 per mezz’ora) per ammirare questa meraviglia da un’altra prospettiva.
Nell’angolo sud-orientale del parco si trova il Museo d’Arte di Fukuoka, che possiede una collezione permanente d’arte giapponese e occidentale e ospita spesso eventi speciali con manga o anime originali. Immediatamente a ovest del museo è ubicato il magnifico Giardino giapponese Ōhori-kōen, una meta da non perdere per i suoi splendidi elementi in pietra, le cascate, la vegetazione per ogni stagione e la composizione piena di pace.
Uscendo dal giardino trovate il caffè & Locals, dove potrete godervi la vista sul lago dalle grandi vetrate e gustare tè verde e prelibatezze come la granita in estate o le torte al tè verde tutto l’anno. Il suo piccolo negozio vende offre oggetti in legno fatti a mano e altre creazioni artigianali, yuzu kosho (una pasta a base di peperoncino, sale e buccia di yuzu, il miglior condimento del mondo) di produzione locale e altri generi alimentari, oltre a bevande da asporto.
Tornate indietro verso il lato nord del parco fino alla stazione Ōhori Park. Se avete ancora energie, fermatevi da Beerholic per una birra artigianale giapponese e magari uno spuntino scelto dal menu completo (le patatine alle erbe e il pollo fritto sono i miei preferiti).
Stasera non sarà necessario prenotare la cena. In giro per Tenjin ci sono decine di yatai, piccoli chioschi gastronomici che vengono allestiti al tramonto e smontati a fine serata. Di solito gli yatai hanno da otto a 12 sgabelli, e gli ospiti si alternano molto velocemente. Visitate tutti gli yatai che volete: quasi tutti offrono ramen, gyoza o yakitori, ma potete trovare anche altre opzioni (Chez Rémy e Telas&Mico, per esempio, offrono comfort food europeo).
Quando siete sazi, dirigetevi verso Showa Dori Ave dove, di fronte alla Bank of Japan, troverete due insoliti yatai. Il Megane Coffee & Spirits è specializzato in caffè pour over e liquori di alta qualità, mentre lo Yatai Bar Ebichan è un cocktail bar con un menu di drink con codice QR (ma possono prepararvi tutto ciò che chiedete; il mio preferito è il Negroni allo Shochu di patate dolci). Se avete un certo languorino, ordinate la pizza Hakata di Ebichan, una pasta sottile guarnita con mentaiko (uova di merluzzo marinate piccanti) e takana (foglie di senape indiana in salamoia). È il mio spuntino di mezzanotte preferito.

Terzo giorno: escursione a un’isola e una cena memorabile
Andate al Meinohama Ferry Terminal e prendete il traghetto per Nokonoshima (€3,15 andata e ritorno). Quest’isola nella baia di Hakata ospita un incantevole giardino fiorito, il Parco dell’isola di Nokonoshima, con splendide fioriture in ogni stagione, dai vivaci fiori di colza gialli in primavera alle dalie in autunno e ai fiori bianchi del genere Oxalis in inverno. Appena scesi dal traghetto, risparmierete un sacco di tempo prendendo uno dei taxi in attesa nel porto invece dell’autobus dell’isola che sale in cima alla collina. Oltre al magnifico giardino, Nokonoshima offre splendide vedute sulla baia di Hakata, negozi di souvenir e altre amenità. Nel parco si trovano diversi ristoranti e caffè – fate un giro e fermatevi in quello che vi ispira di più.
Se visitate l’isola d’inverno, vi segnaliamo anche i chioschi di ostriche Abe o Masuda, sul lungomare vicino alla stazione Fukuyoshi. Strada facendo, fermatevi al Family Mart per comprare le bevande, perché i chioschi non servono da bere.
Tornate al terminal dei traghetti in taxi, in autobus o a piedi per rientrare a Fukuoka. Poi prendete un taxi per il raggiungere il lungomare di Momochi, che offre una spiaggia e una zona centrale di negozi con bar e caffè sul mare, o la vicina Fukuoka Tower, con vedute della città dall’osservatorio panoramico.
Stasera preparatevi a godervi la cena migliore dell’anno, quindi rinfrescatevi e vestitevi bene. Dovrete prenotare in anticipo per il Restaurant Sola, gestito dallo chef Hiroshi Yoshitake, originario della vicina prefettura di Saga, che si è formato a Parigi e ha ottenuto una stella Michelin per il suo omonimo ristorante parigino prima di avviare il suo locale a Fukuoka. In questo ambiente splendido con cucina a vista, piatti creativi e personale estremamente professionale vivrete una serata memorabile. Il menu cambia regolarmente, ma inizia sempre con il crostino con avocado e uova di salmone, straordinaria introduzione al genio culinario dello chef (solo a digitare queste parole mi è venuta l’acquolina in bocca). La carne, invece, è sempre cotta alla griglia su legno di provenienza locale.
Se l’alta cucina non fa per voi, optate per Casime, un elegante gastropub mediterraneo che propone di tutto, dalla frutta di stagione sul formaggio halloumi grigliato alla kofta di agnello, il tutto accompagnato dalla birra prodotta dal vicino birrificio Fukuoka Craft. Di solito in Giappone non si pensa alle cucine europee, ma in realtà gli chef giapponesi sono in grado di padroneggiare uno stile di cucina ed elevarlo oltre ogni aspettativa. Per esempio, il vicino Il Sol Levante è autorizzato a fare la pizza dall’Associazione Verace Pizza Napoletana.
Cenare al Sola è più che sufficiente per trascorrere la serata, ma se dopo cena volete bere qualcosa, andate allo Yorozu (è consigliabile prenotare). In questa splendida casa da tè potrete assaporare tè pregiati (a noi piace moltissimo il matcha, preparato con estrema cura), cocktail o altri drink, oltre a dessert di stagione e stuzzichini salati. Se preferite un posto più vicino a Tenjin, il Bar Leichardt è uno dei migliori whisky bar di tutto il Giappone. Il proprietario Yu Sumiyoshi, che parla inglese ed è un grande esperto di liquori, ha selezionato una collezione enciclopedica di whisky giapponesi.

Quarto giorno: un santuario shintoista, la classica cultura del caffè e un giro dei bar
Volete già trasferirvi qui? Oggi è una giornata di spostamenti, ma speriamo che non sia troppo faticosa. Dalla stazione Nishitetsu Tenjin prendete un treno per la stazione Dazaifu (€2,80 per ciascuna tratta), dove andrete a visitare il vasto Dazaifu Tenmangu-gū, uno dei santuari shintoisti storicamente più importanti del Giappone (il nome dell’attuale epoca storica giapponese, Reiwa, deriva da un antico poema scritto a Dazaifu). La strada che porta dalla stazione al santuario è piena di negozi di souvenir, bancarelle di dolciumi e caffè, oltre a uno Starbucks che forse è tra i più belli che abbiate mai visto. Fermatevi per rifocillarvi e fare un po’ di shopping. Il vicino Museo Nazionale del Kyushu ospita una collezione permanente di cimeli storici e splendidi esempi di arte tradizionale giapponese.
È il momento di conoscere i kissaten, classiche caffetterie che servono anche da mangiare. In genere si pensa al Giappone come alla terra del tè verde – e in effetti lo è – ma nella corsa alla modernizzazione durante l’era Meiji (1868-1912), la cultura del caffè prese piede con l’apertura di caffè all’europea. I kissaten nacquero all’inizio del XX secolo come alternativa tranquilla a questi vivaci caffè e divennero presto punti di ritrovo frequenti per gli intellettuali. Oggi questi ristoranti tradizionali giapponesi sono un luogo dove gustare una tazza di caffè preparato a regola d’arte in un ambiente rilassante. Il più antico del Kyushu si trova a Fukuoka (il Cafe Brasileiro, in attività dal 1934), ma dato che siamo a Dazaifu, la destinazione naturale è il Rankan Kissaten (chiuso il mercoledì). Distante dalle vie più trafficate, questo kissaten d’epoca serve una ricchissima scelta di caffè e proposte per il pranzo come i sandwich di uova.
Tornate in treno a Fukuoka e scendete alla stazione Yakuin, pronti per l’happy hour. A sud della stazione si trova il Todoroki Saketen Yakuin Stand, un esempio di quello che a Fukuoka si chiama kaku-uchi. Si tratta di un bar in piedi all’interno di un negozio di liquori, però rialzato: mentre molti kaku-uchi hanno tavoli improvvisati fatti di casse di birra con vassoi di legno come piani d’appoggio, il Todoroki ha realizzato un delizioso bar con una cantina di vini chiusa da vetrate. Eccellente anche il menu delle proposte culinarie, che spazia dalla charcuterie al karasumi (bottarga giapponese) – una bella differenza dal formaggio affumicato preconfezionato e dai calamari essiccati che si trovano in molti kaku-uchi. A pochi isolati di distanza c’è il Beersonic (aperto dalle 16 alle 20 nei giorni feriali, dalle 13 alle 17 nei weekend), un negozio di birre artigianali che consente il consumo sul posto.
Dirigetevi a nord-ovest verso Kego, dove troverete il leggendario kaku-uchi Koba Saketen. Se trovate prima il negozio di liquori, girate intorno al retro dell’edificio e cercate la porta con la maniglia a forma di grande cavatappi. All’interno troverete sakè, shochu, vino e altri alcolici di alta qualità a prezzi accessibili, oltre a spuntini e a molti simpatici clienti abituali.
Sull’altro lato della strada si trova il Torikawa Suikyo. Mentre per i tavoli al primo piano si può prenotare, al piano terra in genere bisogna aspettare per sedersi al bancone e osservare gli chef che cuociono sulla griglia gli yakitori (spiedini di pollo) alla Fukuoka. La specialità della casa è la pelle di pollo grigliata, che viene avvolta strettamente intorno allo spiedino tanto da assumere la consistenza di una polpetta compatta. Nelle serate più affollate è previsto un massimo di otto o dieci spiedini per cliente, che molti avventori, come voi, raggiungeranno facilmente. Se avete voglia di cucina occidentale, The Basket offre deliziosi hamburger e birra artigianale. Infine, un’alternativa per chi è curioso di conoscere il vino giapponese (spesso prodotto con uve autoctone o ibridi coltivati per prosperare nel clima del Giappone) è lo Yukusu, dove la proprietaria serve vini prodotti esclusivamente in Giappone e cucina tutto da sola.
Se avete fatto il giro dei bar a ritmo sostenuto, vi meritate di sedervi e bere un drink con calma. Il Bar Ugle ha un interno che offre il meglio del moderno interior design giapponese, minimalista ma lussuoso. Se preferite qualcosa di più eclettico, il Bar Note è gestito da un simpatico giapponese attempato che suona dischi in vinile su un impianto stereo di epoca prebellica. Oppure visitate il mio speakeasy preferito, il Bar White Space, che occupa il retro di una galleria d’arte vuota.