Organizzare un viaggio sostenibile in Nuova Zelanda
A meno che non si prenda il mare dall'Australia o da un'isola del Pacifico, è impossibile raggiungere la Nuova Zelanda senza volare, un mezzo a cui decide di rinunciare chi vuole ridurre le emissioni del traffico aereo. La buona notizia è che una volta atterrati in questo meraviglioso paese, troverete molte soluzioni di viaggio sostenibili: le emissioni di CO² saranno basse e i livelli di gradimento alti.
Il tema della diversità e dell'inclusione è uno degli argomenti centrali di Best in Travel 2021, nel quale ci siamo impegnati e divertiti a profilare quelle che saranno le tendenze del turismo nell'anno che verrà, come ciò che fanno in cucina i maori in Nuova Zelanda.
Spostatevi con mezzi a basso impatto: a piedi, in bici o in barca a vela
Usando le proprie energie è possibile spostarsi senza produrre emissioni o quasi, e la Nuova Zelanda è una delle destinazioni migliori per farlo. Scegliendo la bici, i propri piedi, la canoa, il kayak o la vela vi immergerete appieno nell'impressionante natura neozelandese preservando allo stesso tempo la vostra salute fisica e mentale. Scegliete un itinerario da più giorni, caricando in spalla cibo, vestiti e acqua, o se non vi piace l'idea di tutto questo peso sulle spalle, optate per escursioni più corte.
In Nuova Zelanda i tour operator organizzano gite che durano da qualche ora a qualche giorno, così da avanzare nel paese in maniera sostenibile. È possibile percorrere in bici il paese da una costa all'altra lungo gli 87km della Twin Coast Cycle Trail nella regione di Northland.
Noleggiate un camper elettrico
Il camper è uno dei mezzi più popolari per visitare la Nuova Zelanda. Noleggiando un camper si risolve in un colpo solo la questione alloggio+trasporto, risparmiando il tempo usato per disfare e rifare le valigie o per fare il check in/out in alberghi, motel o ostelli. Britz noleggia e-camper dotati di navigatore che vi segnala dove sono le colonnine elettriche. Ci vogliono da 10 a 45 minuti per ricaricare la batteria del camper elettrico (giusto il tempo di sgranchirsi le gambe o di prendere un caffè. Anche Plugshare mostra tutte le stazioni di ricarica ad alta potenza, aiutandovi nella pianificazione dell'on the road. In alcuni villaggi turistici è possibile ricaricare l'e-camper gratis, così mentre voi dormite beati, il mezzo fa il pieno di energia per il giorno seguente! Se decidete di non trattenervi per la notte, potete fermarvi giusto il tempo della ricarica e pagare una piccola somma (circa 6$).
Scegliete un alloggio a impatto zero
YHA, la catena di ostelli neozelandesi, è stata la prima al mondo a ricevere il riconoscimento di alloggio carbon-neutral; grazie ad una serie di interventi effettuati per migliorare l'isolamento e all'installazione di suoi impianti efficienti ma ecosostenibili, ha ultimato la svolta totale verso fonti di energia passive. Attraverso il monitoraggio della struttura, la YHA può indicare agli ospiti quale parte dell'ostello utilizza la maggiore quantità di energia e mostrargli le conseguenze delle loro azioni. Per ulteriori informazioni su alloggi green e tenute ecoturistiche consultate Organic Explorer.
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Scegliete un comportamento responsabile e mete green
Oggigiorno la filosofia Māori della kaitiakitanga (protezione) fa parte anche della quotidianità dei neozelandesi Pākeha (bianchi). La gente del posto collabora in varie missioni green, come rinunciare agli alberi "esotici" per promuovere la riproduzione degli uccelli autoctoni, informare i visitatori del lungo impegno nella derattizzazione (l'obiettivo è liberarsi di opossum, roditori e altri animaletti indesiderati che hanno alterato la fauna locale, come i kiwi), e passare a fonti di energia sostenibili, come quella solare e geotermica.
Alcune destinazioni fuori dai radar dei viaggiatori, non come Queenstown o Rotorua, puntano di riscattarsi come destinazioni green. L'isola della Grande Barriera (Aotea) ad esempio, a sole quattro ore di traghetto da Auckland, è stata la prima isola al mondo a ricevere l'accreditamento di Dark Sky Sanctuary nel 2017; una tappa imperdibile per gli amanti dei cieli stellati. Da quel momento sono fioccati i tour e le iniziative green, come la realtà di Aotea Brewing, che ha bandito qualsiasi contenitore usa e getta a favore di bottiglie riciclabili (in vendita oltre alla birra) da riempire nei birrifici a nord e a sud delle isole. Motu Bikes noleggia moto elettriche per andare alla scoperta delle foreste e delle incantevoli spiagge di quest'isola paradisiaca, senza inquinare l'atmosfera.
Preferite il camping attrezzato al campeggio libero
Il campeggio libero, altrimenti detto accamparsi dovunque si voglia, ha il sapore, beh, della LIBERTÀ! È una scelta comune tra i viaggiatori con un budget limitato, ma la NZ ha risentito del suo impatto, e poi, non si è così liberi come si pensa, esistono delle regole. A meno che non montiate la tenda in un parco nazionale o in una proprietà privata (con il permesso del proprietario), dovete viaggiare con un camper autosufficiente, ovvero munito di doccia e bagno e dovete sapere come smaltire i rifiuti nel modo corretto. In Nuova Zelanda, alcuni parcheggi e piazzole segnalano mediante cartello il divieto di sosta per la notte, pena multa immediata di 200$. In altre città è possibile sostare per un massimo di due notti.
Il campeggio libero vi fa risparmiare quei 15$ che spendereste per una notte in un campeggio del Department of Conservation (DOC), ma c'è sempre un costo, come lamentano i neozelandesi schierati contro la moda del "campeggio in libertà". La maggior parte dei campeggi DOC si affaccia su spiagge, fiumi e foreste, quindi accamparsi in libertà non assicura sempre la migliore location.
Per ascoltare il parere di un local, abbiamo parlato con Nick Blake, proprietario della Top 10 Holiday Park a Whāngarei, città tropicale a nord dell'isola. "Il campeggio libero non è così ecosostenibile e neanche così sicuro. Qualcuno paga il prezzo di chi opta per questa soluzione e di solito sono i contribuenti neozelandesi. Per non parlare dell'impatto negativo lasciato da chi non si cura dei rifiuti, lasciando la regione sporca a chi arriva dopo di loro."
I campeggi offrono invece tutti servizi, dalle docce con acqua calda e le cucine all'aperto, allo smaltimento rifiuti differenziati: costano un po' di più rispetto ad un camping DOC senza servizi igienici moderni e acqua corrente ma, come spiega Nick: "La mia azienda spende dai 30 ai 35 mila dollari in più ogni anno per recuperare i rifiuti e farli riciclare, invece di spedirli in una discarica." Quindi scegliere una struttura può essere una scelta più ecologica rispetto al free camping.
Fate come i Kiwi
Fare la spesa senza ricorrere a buste di plastica è di norma in quasi tutto il paese, i motel usano bottiglie di vetro riutilizzabili per il latte della colazione, e il caffè e i pasti take away sono scoraggiati. Se proprio avete necessità di portar via, richiedete dei contenitori biodegradabili o portatevi i vostri. Ma, ad ogni modo, avete davvero tutta questa fretta? Sedetevi un attimo nel bar affollato di local e gustatevi quel caffellatte.
Compensate le emissioni di CO²
Infine, se volete fare qualcosa di più e compensare le emissioni prodotte con il vostro viaggio in NZ, sappiate che esiste una miriade di modi per calcolare la CO² prodotta e per rimediare ai danni. Alcuni aderiscono ai programmi che piantano alberi (la Nuova Zelanda ha un piano ambizioso in mente, piantare un miliardo di alberi entro il 2028), altri supportano compagnie, come Gold Standard, che si occupano della produzione di energia alternativa, come fornelli ecologici o pannelli solari, nei paesi in via di sviluppo.
Tuttavia, l'efficacia di alcune soluzioni è attualmente messa in dubbio, e ridurre le emissioni degli spostamenti rimane l'intervento più concreto che si possa fare. Effettuate sempre una ricerca accurata prima di fare la vostra donazione.