Il meglio del Costa Rica: i posti più belli da vedere in due settimane
È il viaggio che avete sempre sognato in America Centrale: un’avventura emozionante in un paradiso di vulcani irrequieti, parchi tropicali e spettrali foreste nebulari. Ecco l’itinerario perfetto per scoprire i più bei posti del Costa Rica in due settimane.
Prima settimana: da San José a l’Arenal
San José
È probabile che San José non fosse in cima alla lista delle cose da vedere quando avete iniziato a pianificare il viaggio in Costa Rica, ma date una possibilità a questa città e ne rimarrete piacevolmente sorpresi. È vero che Chepe, com’è affettuosamente chiamata San José dai suoi abitanti, sulle prime non impressiona, ma vale la pena di approfondirne la conoscenza per scoprire il suo fascino.
Dedicate un po’ di tempo a esplorare i quartieri storici come il Barrio Amón, dove residenze coloniali sono state trasformate in gallerie d’arte contemporanea, ristoranti e boutique hotel. Visitate il mercato dei contadini del sabato, unitevi alla gente che affolla il Parque La Sabana la domenica, ballate tutta la notte ai ritmi della musica dal vivo negli allegri locali in città o visitate i musei dell’oro, della giada, di arte e di storia naturale: inizierete così a comprendere il fascino multiforme della città più grande del Costa Rica, capitale culturale del paese.
L’Arenal e la parte nord
Da San José puntate a nord verso La Fortuna. Qui i cavalli pascolano nei prati incolti, le iguane si aggirano tra la boscaglia, i pigri occhi dei bradipi vi osservano dalla chioma degli alberi, lungo il fiume; le mattine di primavera portano con sé un lieve alito di umidità e, come sempre, un imponente vulcano si staglia all’orizzonte, celandosi tra le nubi o scintillando al sole nelle giornate di bel tempo.
Per gran parte della sua storia, La Fortuna è stato un tranquillo centro agricolo a sei chilometri dalla base del Cerro Arenal. Poi, dopo quasi quattro secoli di quiescenza, nel 1968 l’Arenal eruttò con violenza seppellendo i paesini di Pueblo Nuevo, San Luís e Tabacón. Ben presto, come falene attirate dalla luce, turisti provenienti da tutto il mondo iniziarono a convergere su La Fortuna per vedere da vicino il cielo notturno illuminato dal vulcano in eruzione e scattare fotografie, inevitabilmente sfocate, delle spettacolari colate laviche. Da allora in poi La Fortuna è diventata il principale punto di accesso al Volcán Arenal ed è tuttora una delle mete turistiche più gettonate della Costa Rica, nonostante l’attività eruttiva della grande montagna sia cessata nel 2010.
Parque Nacional Volcán Arenal
Per buona parte della storia moderna, il Volcán Arenal non è stato che uno dei tanti vulcani inattivi circondati da fertili terreni agricoli. Poi però, per circa 42 anni – dalla violenta esplosione del 1968 e fino al 2010 – il vulcano è diventato uno straordinario spettacolo della natura continuando a produrre quasi quotidianamente minacciose colonne di cenere, forti esplosioni e infuocate colate laviche.
Lo spettacolo delle incandescenti colate laviche è cessato, ma l’Arenal merita che gli si dedichi comunque un po’ di tempo, grazie alle fitte foreste che ammantano le pendici inferiori e le vicine colline. Il Parque Nacional Volcán Arenal fa parte dell’Area de Conservación Arenal, che tutela gran parte della Cordillera de Tilarán. Si tratta di un territorio vario e selvaggio con un alto grado di biodiversità e attraversato da una gimcana di sentieri. Fate un’escursione nella foresta sulle pendici del Volcán Arenal e un bagno nelle sorgenti termali più belle del paese.
Attraversate poi in barca la Laguna de Arenal: questo itinerario è uno dei più interessanti del Costa Rica. La strada è costeggiata da vari esercizi; i forti venti e la quota elevata generano temperature miti, e i panorami delle foreste lungo le rive del lago e del Volcán Arenal sullo sfondo non potrebbero essere più romantici.
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Reserva Biológica Bosque Nuboso Monteverde
Ora prendete l’autobus per Monteverde, un luogo in cui l’utopia di un mondo basato sull’agricoltura biologica e sulle fonti energetiche alternative sembra possibile. Da qui accedete alla Reserva Biológica Bosque Nuboso Monteverde, la più famosa foresta nebulare del Costa Rica. Questa riserva è costituita da una foresta vergine avvolta dalla foschia con rampicanti coperti di muschio, dove prosperano felci e bromeliacee, i torrenti scorrono impetuosi e la vita è in pieno rigoglio. Il paesaggio è talmente suggestivo che quando i quaccheri arrivarono per la prima volta nella regione concordarono sulla necessità di destinare circa un terzo delle loro proprietà alla protezione di questo bacino idrografico. Qui potrete scegliere tra tredici chilometri di sentieri, avvistamenti di quetzal e scimmie urlatrici.
Seconda settimana: il mare più bello
Playa Tamarindo
È ora di andare in spiaggia: dirigetevi a ovest verso la cittadina più vivace del Guanacaste, Playa Tamarindo: non a caso soprannominata ‘Tamagringo’, è la più nota spiaggia del Costa Rica per il surf e per la consolidata fama di località festaiola che la rende una destinazione prescelta da legioni di turisti. Ecco il motivo per cui lo sviluppo edilizio e le strutture turistiche su questa spiaggia sono tra i più estesi della penisola, con numerosi alberghi, bar e ristoranti. Eppure Tamarindo ha altro da offrire oltre a bar e surf. Fa parte, infatti, del Parque Nacional Marino Las Baulas de Guanacaste, inoltre, grazie alla sua posizione centrale, Tamarindo è una base ideale per esplorare la penisola settentrionale.
Montezuma
Proseguendo verso sud, visitate le cascate e fermatevi un po’ nella tranquilla Montezuma: sarete talmente conquistati da questa cittadina balneare che vi verrà voglia di lasciare l’auto e trascorrere il vostro tempo passeggiando, nuotando e (se vorrete spingervi più lontano) facendo surf. Le acque tiepide e agitate dell’oceano e i sopravvissuti tratti di giungla, i cui suoni costantemente riecheggiano nella zona, hanno contribuito a plasmare l’invitante atmosfera bohémienne di questo roccioso angolino sulla costa.
Parque Nacional Manuel Antonio
Preparatevi a un lungo viaggio sull’autobus diretto a Quepos, porta di accesso al Parque Nacional Manuel Antonio. La visita, che dura una giornata, inizia con qualche escursione nella giungla per osservare la natura e la fauna selvatica e termina con un picnic e un tuffo nelle acque cristalline del parco.
Con le sue palme ondeggianti e scimmie giocherellone, scintillanti acque azzurre e un tripudio di uccelli tropicali, il parco è il più piccolo del Costa Rica ma anche il più popolare. La rete di sentieri ben segnalati si snoda nella foresta pluviale, alle spalle delle spiagge di sabbia bianca e dei promontori rocciosi, tra iguane, bradipi, scimmie e la vista della baia fino alle isolette intatte al largo della costa è fantastica.
Quanti giorni in Costa Rica?
Il tempo ideale da impiegare per visitare il Costa Rica come si deve è, come suggerito, due settimane. Ma non sempre si hanno quindici giorni a disposizione. Anche una settimana può andare bene, scegliendo quindi la costa pacifica e il mare più bello oppure San José E l’Arenal.
L’abbigliamento giusto
Il viaggio in Costa Rica ha, per così dire, due facce. Ognuna delle quali richiede un abbigliamento specifico.
• La prima è rappresentata dalle escursioni da fare nella natura. Questo significa che occorrono scarpe da trekking e abiti lunghi e comodi ma non eccessivamente pesanti: ricordate che, in questo paese, il caldo sa essere afoso.
• La seconda è rappresentata dalle spiagge. E quindi largo a infradito e costumi da bagno.
Completano il nécessaire da mettere in valigia: un repellente per le zanzare, una crema solare, un paio di occhiali da sole, un cappello.