Cina, il tour dei record
La Cina vanta innumerevoli primati, molti dei quali opera dell'uomo, come la discussa e quasi mostruosa diga delle Tre Gole o il Mid-Levels Escalator di Hong Kong. I più sorprendenti, però, sono i record di Madre Natura. Osservali tutti e arrampicati fino all'Everest, il tetto del mondo.

Cina, il tour dei record
Tempo: da 2 settimane a un mese Inizia l’itinerario con una panoramica dall’alto: a Hong Kong sali sul Mid-Levels Escalator, la scala mobile più lunga del mondo, che trasporta i frenetici abitanti della città da Queen’s Rd Central via SoHo fino a Conduit Rd, a Mid-Level, in 20 minuti di arrembante scalata. Al termine della corsa, forse avrai un po’ di vertigine, ma sappi che è solo l’inizio.
Se Hong Kong è pronta a toglierti il fiato, Shànghǎi, affacciata sulla costa orientale, si distingue per una vera collezione di attrattive da record: la sensazionale Torre Jinmao - il grattacielo più alto della Cina - contiene il canale per i panni sporchi più lungo e l’atrio più alto del mondo, entrambi all’interno del Grand Hyatt, l’albergo che occupa gli ultimi 33 piani della torre. L’interno stesso di questo hotel è da urlo. Le camere sono colme di accessori lussuosi (specchi antiappannamento, televisione via internet, docce a triplo getto e lampade con sensore per la lettura) e i bagni hanno lavandini di vetro molto originali. Attento alle ditate.
I cinesi non si accontentano di realizzare opere colossali nel cuore delle città. Anche nelle regioni più remote dell’immenso paese sfidano la natura con realizzazioni di ingegneria capaci di togliere il fiato (e di scatenare, probabilmente a ragione, l’ira e l’indignazione degli ambientalisti). Scoprilo tu stesso. Con un’escursione in barca da Chóngqíng - che alcuni considerano la città più grande del mondo - attraverso le Tre Gole raggiungi la più grande diga che sia mai stata realizzata. Soprannominata in modo emblematico "La Grande Muraglia" pare che sia una delle poche costruzioni dell’uomo visibili (purtroppo) anche dallo spazio.
In tutto questo sfarzo e sfoggio di muscoli, la grande Pechino non resta a guardare. Nella capitale e nei suoi dintorni trovi altre due opere dell’uomo capaci di imporsi all’attenzione, rispettivamente per estensione e lunghezza: Piazza Tiananmen e la Grande Muraglia. Molto diverse tra loro, sono in qualche modo un simbolo delle condizioni di vita non sempre facile nel grande paese. Piazza Tiananmen sarà sempre ricordata per la protesta degli studenti della primavera del 1989, finita nel noto e tragico massacro. La Muraglia, per quanto opera colossale e ancora oggi impressionante, richiese il lavoro di centinaia di migliaia di operai e una macabra leggenda vuole che tra i vari materiali impiegati ci fossero le ossa degli operai morti sul lavoro.
Lasciata alle spalle la magniloquenza di Pechino, la natura sembra riprendersi a poco a poco lo spazio che merita, se non la rivincita. A Chéngdé , nel Tempio Puning, inizia con l’ammirare la statua di legno più grande del mondo (Guanyin). Si trova nel Padiglione Mahayana ed è dedicata alla dea buddhista della misericordia. Alta oltre 22 metri, è così suggestiva da irradiare un intenso senso del divino.
A proposito di buddhismo: a Lèshān ti aspetta la più grande statua del Buddha. Scolpito nella roccia che domina la confluenza dei fiumi Dadu e Min, è alto 71 metri, ha orecchie di 7 metri e sull’unghia del suo alluce (se la cosa non fosse irriverente) si potrebbe fare un picnic, perché misura più di 8 metri.
Con il favore del Buddha, il tour si conclude decisamente all’insegna della grandiosità della natura e degli spazi aperti. Spingiti fino a Ürümqi, nel cuore dello Xinjiang, terra dell’etnia uighuri nella Cina nord-occidentale: potrai dire di aver raggiunto la città più lontana dal mare. Ancora nulla, in confronto ai record del Tibet, dove si trova la ferrovia più alta sul livello del mare e il lago più alto del mondo, il Lago Nam-tso. Abbiamo dimenticato qualcosa? Certo, sua maestà il Monte Everest, ma siamo sicuri che non passerà inosservato.