48 ore in Valle Trompia: l’itinerario perfetto
La Valle Trompia si inoltra nelle Prealpi bresciane fino a che queste non diventano Alpi, seguendo il corso del fiume Mella in un paesaggio che alterna borghi antichi, verdi pendii e tracce profonde di una storia industriale che affonda le radici nell’estrazione e nella lavorazione del ferro. Questa valle, a nord di Brescia, è una terra generosa, dove il patrimonio culturale si intreccia con la spiritualità, l’arte, la natura e i sapori genuini della montagna lombarda. Percorrerla significa scoprire una pluralità di volti: quello della fatica operaia, dell’ingegno artigiano, della fede e dell’ambiente incontaminato.

Cosa vedere in due giorni in Valle Trompia
Primo giorno, mattino
Il nostro itinerario comincia a Concesio, piccolo centro reso celebre per aver dato i natali a Giovanni Battista Montini. Una breve visita alla Collezione Paolo VI - Arte Contemporanea, ospitata in un edificio immerso nel verde, offre uno sguardo d’insieme sulla figura del pontefice e sul contesto artistico del Novecento, mentre la casa natale conserva ancora un’aura discreta e commossa.
Ma qui siamo ancora praticamente in pianura, per conoscere la magia della valle, ci inoltriamo lungo la Greenway delle Valli Resilienti, che collega la città di Brescia all’alta Valle Trompia: un percorso ciclabile che attraversa ponti, boschi e vecchi nuclei industriali, e che restituisce la bellezza più autentica di questo territorio. Giunti a Graticelle di Bovegno, abbandoniamo le biciclette per entrare in una vera miniera, dove non si estrae più nulla, ma si stagiona il Formaggio Nostrano Valtrompia DOP: il profumo pungente e le pareti umide raccontano un sapere antico. Questo luogo è testimone del legame profondo tra questo territorio e la sua storia, e il suo prodotto simbolo. Dopo un assaggio di Nostrano saliamo più in alto, negli anfratti verdi della valle, che si apre improvvisamente su panorami sterminati, con quinte infinite di montagne blu.

Primo giorno, pomeriggio
Ci spingiamo ancora più in quota, fino al Monte Maniva, regno di pascoli, sentieri e laghetti alpini. Le acque dei Laghetti di Ravenola rispecchiano un cielo terso mentre ci immergiamo nella quiete di un paesaggio che invita alla contemplazione e all’escursionismo. Il silenzio della montagna, interrotto solo dal fruscio del vento, è la colonna sonora perfetta di questa esperienza.
Dopo una pausa rigenerante, riprendiamo la valle in senso inverso verso Irma: un piccolo borgo adagiato tra i monti, dove cerchiamo di raggiungere il Sentiero dell’Acqua, affascinante itinerario naturalistico degno di una fiaba con gnomi e folletti. Fra le mura di sasso di una delle strutture che imperlano la valle, fra il profumo dello spiedo bresciano e il confort dei casoncelli (i ravioli locali) chiudiamo una giornata scandita dal ritmo lento della montagna.

Secondo giorno, mattino
Il giorno successivo si apre con una discesa nel sottosuolo, nella Miniera Sant’Aloisio di Collio. Equipaggiati con elmetti e torce, ci lasciamo guidare in un percorso adatto anche alle famiglie e ai più piccoli, raccontando con semplicità e coinvolgimento la storia del duro lavoro minerario. La visita al Museo ORMA di Pezzaze ci riporta in superficie e ci introduce al patrimonio archeologico e culturale della Valle Trompia: un luogo ricco di stimoli visivi e narrativi, dove la memoria si fa esperienza. Dopo il pranzo, la giornata prosegue nelle Fattorie Didattiche, dove il contatto con gli animali e le attività agricole diventano occasione di gioco, scoperta e apprendimento per tutte le età, in un ambiente familiare e rispettoso della natura.

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Secondo giorno, pomeriggio
Il clima caldo e più umido della pianura già comincia a sentirsi, ma ci attardiamo tra memoria industriale e spiritualità. La visita al Museo Il Forno Fusorio di Tavernole sul Mella, con le sue strutture in pietra, le antiche attrezzature e le testimonianze audiovisive, ci restituisce l’immagine di una valle operosa, cuore pulsante della metallurgia prealpina. È un luogo di grande fascino, dove si percepisce ancora il calore delle fucine e il clangore dei martelli. Ultima sorpresa a Nave, dove ci accoglie la Pieve della Mitria, uno scrigno di arte sacra immerso nel silenzio. La sua struttura romanica, sobria e possente, custodisce affreschi preziosi e un’atmosfera sospesa, che invita alla riflessione e chiude il nostro viaggio con una nota di raccoglimento. La Valle Trompia si rivela così in tutta la sua varietà: un territorio capace di raccontarsi con autenticità, fra passato e presente, natura e cultura, fatica e bellezza.