48 ore in Valle Sabbia e Lago d'Idro, tra borghi, tradizioni e cultura
Se amate i borghi di montagna e gli scenari selvaggi, le tradizioni antiche e le atmosfere garbate, seguiteci. In questo 48 ore vi portiamo alla scoperta della Valle Sabbia, ancora sconosciuta al turismo di massa ma in grado di regalarvi grandi soddisfazioni.

Per immergersi nello spirito della Valle Sabbia conviene partire dalla sua località più iconica: Bagolino. Si tratta di un grazioso borgo di montagna di origine medievale, tutto vicoli, casette in pietra dai tetti spioventi e scalinate, dove l’odore di legna arsa si mescola a quello balsamico dei boschi circostanti. Oltre all’ambientazione fiabesca, a Bagolino troverete anche uno scrigno colmo di tesori artistici: la Chiesa di San Giorgio, denominata “la Cattedrale in Montagna” per le dimensioni ciclopiche e la posizione svettante sulle case, che sembra dilatarla oltremodo.
Infine, ecco alcune peculiarità identitarie: l’animatissimo Carnevale Bagosso, in cui il folclore popolare è sopravvissuto intatto alla furia dei secoli, con i Ballerini dal tipico copricapo in feltro, i Suonatori, e le Maschere con gli abiti tradizionali; e poi il Bagòss, il tipico formaggio locale, stagionato e penetrante, lievemente piccante e con brillanti note giallastre conferitegli dallo zafferano. In paese troverete diversi locali dove assaggiarlo; e ancora, sempre a tema cibo, il prelibato Spiedo bresciano, antico piatto di carne a base di cacciagione e animali da cortile. La ricetta originale prevede inoltre l’uso del burro di origine animale, preferibilmente nostrano.

Piacevoli borghi quasi sconosciuti
In quanto a località interessanti, poi, la Valle Sabbia ha diverse altre cartucce da sparare. Belprato è una frazione di Pertica Alta, in cima alla classifica degli abitati più affascinanti della zona da circa una decina d’anni: grazie al progetto di Marino Gabusi, infatti, il borgo ospita periodicamente artisti locali e non, incaricati di abbellire con i loro dipinti i muri delle case. Così, percorrendo le stradine multicolore di Belprato, vi accorgerete immediatamente perché l’appellativo di “Paese Dipinto” (si contano ormai più di settanta opere) gli calzi a pennello. Poco distante si trova Livemmo, che di recente ha dato il via a un’importante operazione di valorizzazione turistica.
Per questa ragione, chi verrà a visitarlo scoprirà un altro borgo molto grazioso, ma anche l’avanzamento di un progetto di riqualificazione urbana mastodontico, in grado di suggestionare e sollecitare ideali, speranze e riflessioni sul rapporto tra uomo e natura. Anche Gavardo merita una menzione, perché il Museo Archeologico della Valle Sabbia è un luogo da non perdere per gli appassionati della materia. La collezione spazia dallo scheletro di un enorme orso delle caverne ai reperti degli abitati palafitticoli dell’età del Bronzo della vicina Lucone di Polpenazze (uno dei Patrimoni UNESCO della provincia di Brescia), fino alle vestigia di epoca romana.

Una delle più imponenti rocche italiane
Per quanto siano affascinanti le suddette destinazioni, su quale sia la principale attrattiva architettonica della valle non sovviene alcun dubbio: la Rocca d’Anfo è un imponente sistema di fortificazioni sorto in corrispondenza dell’antico confine tra Lombardia e Tirolo, in cui un articolato sistema di passaggi sotterranei, camminamenti e scalinate collega caserme, batterie e polveriere, per un esaustivo campionario di edifici marziali. Poiché la struttura venne costruita in epoca veneziana intorno alla metà del Quattrocento, ampliata dagli ingegneri di Napoleone all’inizio dell’Ottocento e poi ulteriormente riadattata dall’esercito italiano verso la fine del XIX secolo, costituisce un vero e proprio compendio di storia militare. La posizione della Rocca, poi, arrampicata com’è su uno scosceso pendio del versante occidentale del Lago d’Idro, lascia davvero senza fiato, oltre ad introdurre l’emergenza naturalistica più rappresentativa del territorio.

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Un lago diverso dagli altri
Come la maggior parte dei laghi prealpini, la sua origine è fluvioglaciale, ma in quanto ad atmosfera sarete catapultati in un’altra dimensione. A differenza del vicino Lago di Garda o del Lago d’Iseo, ormai colonizzati dal turismo di massa, infatti, il Lago d’Idro conserva un fascino più intimo ed elusivo. Percorrendone le sponde vi capiterà di assistere a scene dal fascino primordiale, tra cavalieri al galoppo, bimbi che nuotano inseguendo le anatre, aquile in picchiata a filo d’acqua. Aggiungete gli aperitivi a bordo lago all’ora del tramonto, pranzi a base di pesce (i fondali abbondano di pesce persico, salmerino, anguilla e luccio) e un’ampia attività di sport praticabili (ma per questi vi rimandiamo a un altro articolo) e avrete il profilo di una destinazione dalla personalità davvero spiccata.