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Valle Trompia: fucina di storie e tradizioni

La Valle Trompia è un territorio dove le montagne non raccontano solo di boschi e pascoli, ma di fuoco, sudore e martelli. Qui il ferro non è solo un metallo: è un destino scritto nella roccia. Da secoli, i suoi abitanti scavano, fondono, forgiano… Dalle spade dei lanzichenecchi ai cucchiai della nonna, tutto parte da qui. Partiamo alla scoperta di una valle dura, ma dal cuore caldo come una fucina.

Il Museo Forno Fusorio. Credits Visit Brescia
Il Museo Forno Fusorio. Credits Visit Brescia
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Ferro e storia: un legame millenario

Il ferro in Valle Trompia è molto più di un elemento chimico: è una vocazione, quasi una religione. Fin dall’antichità, quando l’uomo cercava ancora di capire se il fuoco scottasse davvero, qui si estraeva il minerale come fosse oro. I Romani lo avevano capito per primi: già nel I secolo d.C. sfruttavano le miniere della valle per rifornire l’Impero di armi, utensili e attrezzi agricoli. Le viscere delle montagne trompline sono uno scrigno di ferro, e le generazioni che hanno vissuto qui, con pazienza e forza, ha imparato a domarlo nei secoli. Nel Medioevo e nel Rinascimento, il ferro triumplino era così richiesto da trasformare la valle in una vera potenza industriale ante litteram. E nel Risorgimento i fucili dei Garibaldini erano fatti con quel ferro locale, frutto di una catena di minatori, fabbri e artigiani che hanno scritto la storia d’Italia. Non dimentichiamo poi la Beretta, la storica fabbrica d’armi di Gardone Val Trompia, attiva dal 1526, anno in cui Mastro Bartolomeo Beretta consegnò all’Arsenale di Venezia 185 canne d’archibugio, ricevendo in cambio 296 ducati.

Dalle miniere ai musei: il racconto del passato

Oggi le miniere non risuonano più di picconi, ma non per questo tacciono: raccontano storie. Le ultime attività estrattive si sono chiuse nel Novecento, e le gallerie si sono trasformate in musei sotterranei, dove l’unica fatica è indossare il caschetto. La miniera Marzoli di Pezzaze offre un vero viaggio nel tempo, con trenini, guide e racconti di minatori e fornaci. Anche il Museo delle Armi e della Tradizione Armiera di Gardone Val Trompia aiuta a capire come il ferro abbia plasmato non solo armi, ma una cultura intera. Il turismo industriale qui è una cosa seria, ma senza prendersi troppo sul serio: tra percorsi naturalistici, laboratori per bambini e visite teatralizzate si respira ancora il profumo del ferro caldo, questa volta però senza sudore.

Esplorando la miniera di Marzoli. Credits Visit Brescia
Esplorando la miniera di Marzoli. Credits Visit Brescia
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Storie di gusto e ingegno dal sottosuolo

Una delle miniere oggi è usata per stagionare formaggio Nostrano Val Trompia DOP, grazie all’umidità e all’aria ideale delle gallerie. E poi c’è il Museo Il Forno Fusorio di Tavernole sul Mella, dove nel Quattrocento si fondeva il ferro, un edificio imponente e storico che, secondo la tradizione, fu visitato anche da Leonardo da Vinci. Il Forno Fusorio è un vero monumento, uno dei pochi forni fusori superstiti in Europa e il meglio conservato in Lombardia. Costruito in pietra locale con grandi volte e una torre di fusione, è un’opera d’arte e ingegneria industriale che ha fuso storia, lavoro e bellezza in un unico gigante di pietra. Qui il passato non arrugginisce: si visita e si assaggia…


Il formaggio Nostrano Val Trompia, stagionato in miniera  ©Giulia Grimaldi/Lonely Planet
Il formaggio Nostrano Val Trompia, stagionato in miniera ©Giulia Grimaldi/Lonely Planet

Oltre il ferro: arte, fede e natura da scoprire

Se volete scoprire la Valle Trompia oltre il ferro, vi aspettano interessanti monumenti e scenari naturali ameni. Potete visitare la Pieve della Mitria di Nave, un gioiello romanico-lombardo immerso nel verde, nata nel IX secolo su un antico luogo di culto pagano, da visitare per l’architettura stratificata dall’età preromanica al Rinascimento e per il ricco ciclo di affreschi che ne decora l’interno. È famosa, infatti, per gli affreschi dal Duecento al Cinquecento, tra cui una Pietà attribuita a Vincenzo Civerchio, e recenti scavi hanno riportato alla luce un rilievo romano di Ercole, a testimonianza delle stratificazioni storiche del sito. Aggiungeteci il Santuario di Santa Maria in Conche, situato sulla cima di San Costanzo: fondato nel XII secolo, è uno dei santuari alpini più noti della zona, apprezzato per la sua posizione panoramica e la tradizione spirituale.

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Affreschi a Pieve della Mitria. Credits VisitBrescia
Affreschi a Pieve della Mitria. Credits VisitBrescia

Per gli amanti della natura, il Monte Maniva, la Val Bertone e l’area attorno a Irma regalano sentieri immersi nel verde, torrenti limpidi e scorci sorprendenti, perfetti per escursioni a piedi o in bicicletta. Nei borghi di Sarezzo e Marcheno, invece, potrete immergervi in tradizioni locali, passeggiando tra piazze e vie che raccontano la vita quotidiana locale.

I paesaggi dell’alta Valle Trompia  ©Giulia Grimaldi/Lonely Planet
I paesaggi dell’alta Valle Trompia ©Giulia Grimaldi/Lonely Planet
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Sapori della Valle Trompia

Per un’esperienza enogastronomica potente, non perdete i piatti tipici come la polenta taragna, i casoncelli, lo spiedo bresciano e la torta di pane. Accompagnate il tutto con vini locali, come il Garda Classico bianco o il Rosso di Brescia. La Valle Trompia vi conquisterà con la sua ricca offerta culturale e paesaggistica, regalando sapori autentici e panorami indimenticabili. Tutto sempre a stretto contatto con il territorio: accanto ai ristoratori, protagonisti assoluti sono i piccoli produttori di montagna, custodi di saperi antichi e filiere genuine, e le fattorie didattiche, che aprono le porte a famiglie e scuole per far scoprire ai più piccoli come nasce un formaggio, si coltiva un orto o si produce il miele. Un’occasione per riscoprire il legame profondo tra cibo, paesaggio e comunità.

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In MTB al passo Maniva. Credits VisitBrescia
In MTB al passo Maniva. Credits VisitBrescia
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Passo Maniva: natura e panorami a tutto tondo

E per digerire tutto questo, una passeggiata al Passo Maniva è la ciliegina sulla torta. Questo “tetto” delle montagne bresciane offre sentieri per tutti i gusti: dalle tranquille passeggiate tra boschi e prati fioriti, a trekking più impegnativi con panorami che abbracciano le Alpi e la Pianura Padana. Dopo la fatica, il premio è assicurato: aria fresca, silenzio rilassante e, se siete fortunati, qualche marmotta curiosa che vi farà compagnia. La natura della Valle Trompia si mostra nel suo splendore, invitandovi a scoprirla con calma e a passo lento.

Eventi da non perdere: tra sport, gusto e territorio

L’estate 2025 è il momento perfetto per esplorare la Valle Trompia anche attraverso due appuntamenti imperdibili che uniscono natura, sapori e cultura locale.


Valle Trompia Bike Festival (23–31 agosto 2025)

Giunto alla seconda edizione, il festival trasforma la valle in un grande palcoscenico a pedali. In programma: pedalate libere e guidate su percorsi MTB, gravel, road e slow, adatti a ogni livello, comprese passeggiate in e-bike pensate per le famiglie. Il cuore dell’evento sarà il Passo Maniva, dove si concentreranno area espositiva, campeggio e incontri con viaggiatori, sportivi e musicisti. Tra le esperienze più originali, una pedalata guidata all’interno della miniera Marzoli di Pezzaze, con tanto di aperitivo e cena finale. Per vivere davvero la valle con le gambe, ma anche con la testa e il cuore.


Laboratorio Gastronomico (10 maggio – 3 agosto 2025)

Pranzi e cene itineranti a km 0, immersi negli scenari più autentici della Valle Trompia. Questa sesta edizione celebra la cucina locale con menù a base di prodotti tipici presentati direttamente dai produttori agricoli. Ogni appuntamento è abbinato a esperienze outdoor: visite guidate, trekking o biciclettate, per coniugare gusto, territorio e convivialità. Da maggio ad agosto i riflettori sono puntati sui ristoranti triumplini; in autunno, invece, sarà la Valle Sabbia a prendere il testimone. Un’occasione per scoprire la valle anche a tavola, tra tradizione e creatività.

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