48 ore sul Lago di Garda bresciano: viaggio nella terra della bellezza e del viver bene
Se pensate che non esista un luogo in grado di racchiudere atmosfere mediterranee e ambienti montani, borghi stipati di meraviglie artistiche e innumerevoli opportunità di attività all’aria aperta, allora non avete mai visitato la sponda bresciana del lago di Garda.
Il Garda inizia a emanare il suo fascino già a chilometri di distanza, laddove i flutti del lago costituiscono il sipario di un orizzonte ancora lontano. A Carzago Riviera, il MarteS – Museo d’Arte Sorlini – è uno scrigno di meraviglie pittoriche veneziane, specialmente seicentesche e settecentesche, in grado di introdurre sontuosamente alla distintiva eleganza della zona.
Il blu intenso delle acque lacustri inizia ad essere nitidamente percepibile a Lonato del Garda, grazie al panorama superbo che si gode dalla Rocca, per secoli importante bastione difensivo. Sempre a Lonato, un’altra grande attrazione è la Casa del Podestà, costruita nel Quattrocento e abitata nella prima metà del Novecento dal politico liberale Ugo da Como, che la trasformò in un’incantevole dimora borghese: la biblioteca, con più di cinquantamila volumi, vi farà sognare notti insonni, in preda a fantasticherie e folgorazioni filosofiche. Ancora nel segno di Ugo da Como, non perdete la fondazione che porta il suo nome e che si propone di promuovere lo studio dei giovani.
A Desenzano del Garda, poi, finalmente udrete lo sciabordio delle onde, prendendo un aperitivo in un locale del Porto Vecchio, o passeggiando sul lungolago. La vivace cittadina la sa lunga anche dal punto di vista culturale, con i fantasiosi mosaici della Villa Romana, le tele del Tiepolo e di Andrea Celesti nel Duomo, e il più antico aratro del mondo nel Museo Civico Archeologico, che vi impegneranno almeno per un’intensa mezza giornata di visita.
A circa 10 chilometri da Desenzano, rendete omaggio alla storia d’Italia con una tappa a San Martino della Battaglia, che deve il nome alla battaglia risorgimentale del 24 giugno 1859, nel corso della quale le truppe franco-piemontesi sconfissero gli austriaci. La Torre, il Museo, l’ossario e il paesaggio caratterizzato da vigneti vi resteranno impressi.
Non dimenticate in seguito di dedicare il giusto spazio a Sirmione, perché trascurare il Castello Scaligero, Jamaica Beach e le Grotte di Catullo e non sperimentare quella disorientante sensazione di sentirsi circondati dalle acque del lago, in ogni direzione, sarebbe un delitto.
Seguire la costa verso Nord
Allontanandosi dall’area maggiormente frequentata del Basso Garda cambiano le atmosfere, ma non il senso di meraviglia che il lago è in grado di suscitare: i resti della medievale Rocca di Manerba, su uno scosceso sperone roccioso frequentato già in epoca preistorica, per esempio, sono un concentrato di suggestioni poetiche e attrattive storiche, panorami da sogno e stimoli archeologici; a Salò, invece, consumerete le scarpe passeggiando avanti e indietro per le stradine dell’elegantissimo centro storico, tra botteghe profumate di antico, nostalgiche vedute lacustri, bar e localini dove sorseggiare la tipica cedrata Tassoni. Tenete presente, poi, che in città c’è anche il MuSa, il poliedrico museo sulla cultura del posto, e che il Duomo tira fuori dal cilindro un portale marmoreo di inizio Cinquecento di pregevolissima fattura.
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La tappa successiva, Gardone Riviera, non ha bisogno di presentazioni: il Vittoriale degli Italiani, dove Gabriele D’Annunzio passò gli ultimi anni della sua vita, calamita ogni anno centinaia di migliaia di visitatori, ubriacati dalla sconcertante decadenza nelle buie sale della sua dimora, inebriati dalle bizzarrie disseminate nel parco (dalla nave militare Puglia all’anfiteatro), irretiti dal fascino conturbante dei diversi percorsi museali. Di grande suggestione è anche l’Anfiteatro, voluto dal Vate stesso all’inizio degli anni Trenta e da allora riferimento culturale imprescindibile.
E l’ebbrezza estetica si dilata nel poco distante Heller Garden, dove opere di artisti del calibro di Rodin, Renoir, Lichtenstein e Hartung sono disseminate in un rigoglioso parco con più di tremila specie di piante.
A quel punto, vi consigliamo di spostarvi 5 km fino alla lussureggiante Valle delle Cartiere di Toscolano Maderno. Oltre a scoprire tutti i segreti di un’antica lavorazione artigiana al Museo della Carta, potrete apprezzare la varietà paesaggistica del territorio passeggiando lungo il torrente, catapultati in un’improvvisa ambientazione montana.
Il vertiginoso tratto settentrionale
Da qui in poi, la SS54 Bis Gardesana corre lungo una costa sempre più scoscesa, in un paesaggio sempre più selvaggio. Così, l’apparizione di Gargnano si rivela una vera e propria epifania estetica: le ligureggianti case color pastello, l’austroungarica eleganza delle stradine, la gaudente grazia del porticciolo compongono una delle più ammalianti cartoline del Garda.
E dopo tanti borghi, nel novero delle attrazioni del territorio va inserita anche una strada: la Strada della Forra, che collega la Gardesana con Tremosine, è un prodigio ingegneristico scavato in una stretta gola, un po’ Petra e un po’ Antelope Canyon, preludio per il gran finale (il consiglio è di verificare la viabilità prima di partire sul sito ufficiale della strada). Il paesino più a nord della sponda bresciana del lago, Limone sul Garda, è infatti un’amena località dalle confettose stradine piene di negozietti, con la Limonaia del Castèl e i resti delle antiche limonaie che si ergono con la solennità di vetusti templi sulle acque: il luogo ideale per festeggiare la conclusione di un itinerario sorprendente e sfaccettato. Un po’ più a sud, le acque davanti a Campione sono un riferimento assoluto per praticare gli sport d’acqua, in particolare la vela.
Questi sono solo alcuni degli spunti che vi aspettano sulle sponde del Garda bresciano. Il consiglio è di visitare il territorio e di lasciarsi ispirare dalla sua multiforme bellezza.