Valchiusella: viaggio in una terra di acqua e pietra

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Saranno due gli elementi che vi salteranno all’occhio non appena imboccherete la strada che dalla pianura del Canavese, dalle parti di Ivrea, si immerge tra le montagne della Valchiusella: l’acqua e la pietra. La prima la vedrete scorrere impetuosa nel letto del Torrente Chiusella, che scende lungo la valle tra salti di roccia e piscine naturali (che qui chiamano guje), nelle cascate impetuose, nei torrenti che con la loro forza spingevano le pale dei mulini o nei laghi dai riflessi cangianti. La seconda assume forme diverse: quella delle montagne imponenti che abbracciano la valle, delle rocce incise dall’uomo in epoche remote, delle miniere che si addentrano sottoterra attraverso cunicoli claustrofobici o, ancora, quella delle tante case in pietra che caratterizzano le vie dei paesi annidati tra grandi boschi e panorami ariosi.

La Valchiusella a Rueglio
La Valchiusella a Rueglio
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Borghi e panorami

La Valchiusella è un balcone privilegiato dal quale ammirare grandi panorami. I punti dai quali la vista spazia sulla pianura canavesana sono diversi: dalla Chiesa di San Michele Arcangelo, risalente al XII secolo, a Brosso si vedono Ivrea e il Lago di Viverone abbracciato dall’inconfondibile profilo dell’anfiteatro morenico, mentre da Rueglio, salendo lungo a strada che parte dal misterioso Albero delle Streghe, un tiglio attorno al quale è nata un’antica leggenda, si raggiunge un punto di osservazione che nelle giornate rivela addirittura la cupola della Basilica di Superga.

La Kà d’-Mezanis
La Kà d’-Mezanis

Rueglio è conosciuto anche perché da qui parte l’escursione per raggiungere Cima Bossola, una delle tante vette panoramiche della zona, attraversata nei territori di Traversella e Valchiusa anche dal sentiero del GTA, e per la casa museo Kà d’-Mezanis: una visita a quest’edificio storico permette di apprezzare la facciata affrescata e le stanze arredate con mobili d’epoca. Curiosando tra i borghi della valle, si possono scoprire tante chicche, dal Menhir di Lugnacco, monolite risalente al 5000 avanti Cristo che testimonia la religiosità della popolazione, alla Passerella sul Chiusella, costruita per raggiungere più comodamente la zona degli opifici che sono ancora lì a testimoniare la vocazione produttiva della zona, dalla panoramica Chiesa di San Michele Arcangelo al Castello di Arrondello a Pecco, fino alla Sfera Metidrica, considerata il primo batiscafo italiano, realizzato alla fine dell’800 da Pietro Corzetto Vignot, inventore e poeta valchiusellese.

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Le Guje di Garavot
Le Guje di Garavot

Torrenti e laghi

Il Torrente Chiusella scorre impetuoso al centro della valle superando salti di roccia e formando delle piscine naturali che qui vengono chiamate guje e, in estate, diventano il posto ideale dove trovare un po’ di sollievo nelle giornate più calde. Quelle più frequentate sono le Guje di Garavot, raggiungibili con una facile camminata da Val di Chy, ex Comune di Alice Superiore, ma la più suggestiva è la Guja Lunga, che si trova sulla strada di Fondo e che è meno frequentata perché più difficile da trovare e da raggiungere. Per gli amanti della tranquillità, ci sono il Lago di Alice, dove Geodidalab organizza attività didattiche dedicate ai bambini, e il Lago di Meugliano, dove ci si può rilassare camminando lungo il sentiero ad anello che corre lungo la sponda.

Apicoltura all’Azienda Agricola Bolzanello
Apicoltura all’Azienda Agricola Bolzanello
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Dalla natura nascono prodotti eccezionali

È grazie all’acqua e ai minerali che arricchiscono il terreno se una delle ricchezze di questa valle sono le erbe spontanee: qui si contano circa 200 specie di piante edibili sulle 500 classificate in Italia. Anche per questa presenza così diffusa, il loro utilizzo fa da sempre parte delle tradizioni locali e oggi viene valorizzato grazie a manifestazioni come I sabat d’le erbe e al grande lavoro portato avanti dall’Associazione Amici della Valchiusella e dalle magistre e i magistri, che studiano per conoscere ogni segreto delle piante per poi accompagnare nelle escursioni i visitatori sorprendendoli con i dettagli delle loro formidabili proprietà.

Sono anche gli animali a beneficiare di questa ricchezza: le vacche che nei mesi estivi vengono tradizionalmente portate a pascolare negli alpeggi di alta montagna si nutrono dell’erba dei pascoli che dona al loro latte profumi meravigliosi tradotti dai casari nelle famosissime tome della Valchiusella. Se volete conoscere meglio il processo produttivo, fate visita a un margaro: sui pendii del Monte Cavallaria, ad esempio, Pierangelo Ughetti pascola i propri animali dal mese di maggio a fine settembre ed è pronto ad accogliervi nel suo laboratorio per raccontarvi il suo lavoro.

Preparazione delle miasse
Preparazione delle miasse

La natura, con tutta questa varietà, si manifesta anche in altri prodotti, come il miele. A Val di Chy, i ragazzi dell’Azienda Agricola Roberto Bolzanello hanno creato un microcosmo in totale equilibrio con la natura. Passeggiando tra i filari delle piante sarete immersi in un mondo nel quale vengono realizzati prodotti di stagione in base a quanto la natura concede: dai piccoli frutti alle verdure, dal miele raccolto negli apiari, con i profumi delle varietà di fiori più disparate, alle marmellate, preparate con cura e con abbinamenti originali, fino a liquori che restituiscono nei loro sapori tutte le sfumature di questa terra preziosa.

Va da sé che tutti questi prodotti contribuiscano ad arricchire i piatti tipici e i menù dei ristoranti. Tra le specialità da non perdere ci sono la zuppa di ajucche, erbe di montagna che crescono solo nel Canavese (il nome tecnico è raponzolo giallo), e le miasse, cialde di farina di mais fatte a mano e cotte su roventi piastre di ferro, che per tradizione vengono farcite con il salignun, con il cotechino o con la toma della Valchiusella, ma le possibilità sono infinite, a seconda della fantasia e dei gusti personali.

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