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48 ore in Valchiusella: un itinerario per riconnettersi con la natura

5 minuti di lettura

Ci sono luoghi che hanno fatto della loro storia e della loro natura un patrimonio da condividere con tutti, luoghi dove l’accoglienza è diventata un’opportunità e l’ambiente una risorsa da rispettare. A pochi chilometri da Ivrea, alle porte del Parco Nazionale del Gran Paradiso, la Valchiusella è un territorio da vivere a ritmo lento per riconnettersi con la natura, per scoprire tradizioni millenarie e per sentirsi accolti da una comunità attenta ai propri ospiti e alle loro esigenze.

La Valchiusella vista da Traversella
La Valchiusella vista da Traversella
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Camminare e pedalare sui sentieri della valle

Quando avrete fatto abbastanza curve e vi ritroverete in una graziosa piazzetta con una chiesa, sarete probabilmente arrivati a Traversella, il posto giusto dal quale iniziare a scoprire la Valchiusella. Ricordatevi che avete scelto di trascorrere 48 ore in questa valle per immergervi nella natura, quindi per prima cosa parcheggiate l’auto, mettetevi lo zaino in spalla e cercate le indicazioni per il Rifugio Piazza, al quale si arriva risalendo prima lungo una mulattiera e poi percorrendo il Sentiero delle Anime. Dopo una camminata di circa mezz’ora attraverso un bosco di betulle e castagni, arriverete al rifugio dove vi aspetta una meritata sosta per recuperare le forze davanti a qualche piatto tipico. Ripartite seguendo le indicazioni del sentiero autoguidato delle incisioni rupestri lungo il quale troverete dei cartelli esplicativi che illustrano le croci greche e bizantine e i disegni antropomorfi incisi sulle rocce nell’Età del Rame e nelle epoche successive (la luce migliore per vederle è quella dell’alba e del tramonto). Dalle parti del rifugio trovate anche la palestra di roccia, che conta oltre 500 vie di arrampicata per tutti i livelli, da quelle attrezzate per i bambini a quelle per i climber più esperti.

Arrivo al Rifugio Piazza
Arrivo al Rifugio Piazza

Se alle escursioni a piedi preferite quelle in bicicletta, troverete pane per i vostri denti: la valle è intersecata da strade sterrate, mulattiere e sentieri che si inerpicano lungo i due versanti per raggiungere pascoli, alpeggi e cime panoramiche. Come potete immaginare, essendo in montagna, le salite non mancano, ma se non siete allenati la bici elettrica risolve tutti i problemi. Un giro semplice e non troppo impegnativo è quello che parte dalla frazione di Fondo, dove vi salterà subito all’occhio il ponte in pietra con la volta a schiena d’asino, per arrivare a Tallorno, minuscolo borgo di case in pietra talmente bello da sembrare un quadro. Molto interessante è anche il Valchiusella Trail, un percorso per mountain bike della lunghezza di 50 km, percorribile anche a singoli tratti, la cui realizzazione è stata finanziata dal GAL Valli del Canavese e da tutti i Comuni della Valchiusella.

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Il ponte di Fondo
Il ponte di Fondo

Cambiare punto di vista

Per cambiare punto di vista, e mezzo di trasporto, raggiungete il Lago di Meugliano, uno specchio d’acqua nel quale si riflette una foresta che vanta gli abeti più alti del Piemonte (alcuni superano i 50 metri di altezza), dove potete fare un’escursione a cavallo. Ce ne sono per tutti i gusti e per tutte le capacità, da un semplice giro del lago a passeggiate più lunghe per esplorare il territorio in modo inconsueto e in compagnia di questi splendidi animali.

Gli abeti del Lago di Meugliano
Gli abeti del Lago di Meugliano
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Se a una tranquilla passeggiata a cavallo preferite qualcosa di più adrenalinico, il Monte Cavallaria, che sovrasta il comune di Brosso e che si affaccia sulla Serra Morenica di Ivrea, sul Canavese e sulla bassa Valle d’Aosta, è conosciuto per il campo di decollo dei parapendii. Potete provare l’emozione del volo in tandem oppure restare con i piedi per terra e godervi il panorama punteggiato da tantissime vele colorate che volteggiano compiendo le acrobazie più spericolate.

Una galleria delle miniere di Traversella
Una galleria delle miniere di Traversella

Fare un viaggio nel tempo e nelle tradizioni

Il colore dominante che fa da sfondo a tutti i panorami della Valchiusella è il verde di una natura rigogliosa, potente e generosa. Prendetevi il tempo per scoprire una tradizione che caratterizza da sempre questa valle, quella delle erbe spontanee. Nei sabati del mese di maggio potete partecipare a I sabat d’le erbe, iniziativa organizzata per riscoprire le erbe e il loro utilizzo in cucina e nella medicina alternativa. Si tratta di facili escursioni guidate da magistri e magistre, che vi accompagneranno nel fantastico mondo delle erbe di montagna, seguite da cene con menù a base di erbe nelle trattorie e nei ristoranti locali. Se arrivate qui in un altro periodo, nessun problema, il Club Amici della Valchiusella organizza tantissimi appuntamenti durante tutto l’anno: troverete quello che fa per voi.

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Le tome di Villa in affinatura
Le tome di Villa in affinatura

Una natura tanto generosa è anche la fortuna degli allevatori che producono squisiti formaggi, dal salignun, al civrìn (che a dispetto del nome non è un formaggio di capra) fino alle famosissime tome, che dalle erbe di montagna prendono profumazioni sublimi e sapori decisi. Nei menù dei ristoranti e nei piatti che accompagnano gli aperitivi, i formaggi non mancano mai, ma per una degustazione con qualche spiegazione in più su questo mondo le Tome di Villa è quello che fa per voi: qui potrete assaggiare la toma di Delfina, di Elsa, di Vittorio e di tutti gli altri produttori che interpretano secondo le loro tradizioni e le loro ricette questo prodotto straordinario.

A proposito di tradizioni, oltre che dall’allevamento, la vita della comunità è stata scandita nel corso dei secoli dalle miniere di ferro attive dall’epoca dei romani fino al 1971. Oggi la storia dei giacimenti è custodita nel Museo delle miniere di Traversella, nel quale sono conservati attrezzi, macchinari e campioni di minerali, e nella galleria di una miniera, dove potrete rendervi conto del duro lavoro portato avanti dagli uomini nel corso dei secoli.

All’interno di Damanhur
All’interno di Damanhur
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Conoscere una comunità segreta

A Vidracco, ai piedi della Torre Cives, antica torre di vedetta, e della Riserva naturale dei Monti Pelati, dove si possono fare interessanti escursioni, si è insediata alla fine degli anni ’70 la comunità di Damanhur, rimasta segreta fino agli anni ’90. Al netto delle sfumature spirituali e delle credenze religiose, potete ritagliarvi qualche ora per una visita guidata ai templi ipogei, che tra corridoi, sale e passaggi segreti raggiungono i 70 metri di profondità. I vostri accompagnatori, che si presenteranno con nomi di animali e piante, come manta, muflone o marmotta (non stupitevi, fa parte della loro cultura), vi faranno attraversare la Sala degli Specchi, la Sala della Terra, quella dell’Acqua e quella dei Metalli, tutte decorate con mosaici, sculture e dipinti.

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Piemonte
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