Avventura in Montenegro: la baia di Kotor
Madre natura si è voluta sbizzarrire quando ha creato la baia di Kotor. La casuale successione di selvaggi speroni rocciosi che si gettano in baie e insenature di un azzurro-opalino determina un paesaggio sorprendente che invita all’esplorazione. Facilmente raggiungibile ma sconosciuto dalle masse che si riversano sulle spiagge della Croazia, questo angolo di Montenegro sarà una sorpresa continua.

La baia di Kotor
Il cuore vi batte forte. Un passo dopo l’altro, gli occhi fissi sul monte, salite – da una vita, vi sembra. Ma a mano a mano che vi avvicinate alla fortezza di Sveti Ivan, iniziate ad apprezzare il piacevole sentiero che avete sotto i piedi. A una certa altezza la brezza, che trasporta aromi di pino e anice selvatico, vi scompiglia i capelli. Vi voltate a dare un’occhiata e subito vi rendete conto che lo sforzo compiuto non è stato inutile. La vista è magnifica: 1200 m sotto di voi i tetti di terracotta e le cupole della città cinta da mura di Kotor si specchiano nelle acque verde bottiglia della baia, mentre in lontananza la mole massiccia di selvagge montagne è ammantata dalle nubi.

Nota alle persone del posto come Boka Kotorska, o solo Boka (dall’italiano ‘bocca’), la baia è formata da numerose insenature che si aprono nella massa calcarea delle Alpi Dinariche. La baia, che secondo alcuni sarebbe l’unico fiordo del Mediterraneo – ma i geologi respingono questa affermazione – ha incantato molti visitatori, alcuni dei quali l’hanno immortalata con la loro arte, da regine illiriche a poeti romantici. Lord Byron asseriva che l’intero Montenegro era ricco di ‘perle di natura’, e lo stesso Shakespeare ebbe parole di lode per questa ‘costa illirica’, che pure non visitò mai.
La mano dell’uomo non ha fatto altro che valorizzare ciò che Madre Natura ha forgiato. Sulla baia si affacciano bei villaggi costruiti in pietra e la stessa Kotor è entrata nell’elenco dei siti dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Kotor, con le sue mura medievali e la sua vivace vita notturna, è l’attrattiva principale per molti viaggiatori, ma tutti gli angoli della baia offrono motivi di interesse agli appassionati di storia, arte e architettura e agli amanti della cultura, e attività a non finire a chi vuole dedicarsi alla vita all’aperto.
Una volta arrivati alla fortezza di Sveti Ivan non è inusuale, ancora euforici per lo sforzo compiuto, sentirsi padroni di tutto ciò che si abbraccia con lo sguardo ed essere pervasi dalla voglia irrefrenabile di esplorare.

Esplorare i dintorni
I montenegrini hanno fama, tra le popolazioni dell’ex Jugoslavia, di essere pigri, stereotipo che alcuni dei diretti interessati non respingono. Ma vista la bellezza dei luoghi, forse più che di pigrizia si dovrebbe parlare di una predilezione per i ritmi rilassati che permettono di godere appieno delle gioie della vita. Chi visita la baia di Kotor farebbe bene a fare altrettanto: una passeggiata tranquilla è una fonte inesauribile di piacere.
All’estremità occidentale della baia, quella più vicina al confine con la Croazia, si trova Herceg Novi. Questa antica cittadina – situata tra il bastione Fortemare, sull’acqua, e la fortezza Španjola, in collina – è un attraente agglomerato di piazze lastricate e chiese collegate alla spiaggia da ripide stepenište (scalinate).
È un’eccellente base d’appoggio per i viaggiatori più attivi, che hanno a disposizione parecchi negozi di articoli sportivi. Risan, l’insediamento più antico della baia, fu la residenza della regina illirica Teuta. Questa attrasse l’attenzione dei romani che, spinti dalla loro politica espansionistica, attaccarono la cittadina. Dopo averla conquistata vi costruirono grandi palazzi con vista sul mare, compresa Villa Urbana, risalente al II secolo d.C., famosa soprattutto per i suoi pavimenti a mosaico: quello nella sala da pranzo raffigura fiori e viti, mentre quello nella camera da letto Hypnos, il dio del sonno.
La vicina Perast, caratterizzata dall’eleganza e dall’architettura di un avamposto veneziano, è un distillato della storia della baia. I suoi musei ospitano le vestigia del suo passato marittimo: ammirate le carte nautiche, le armi, i costumi e vari oggetti legati alla vita di mare. Verso sud, sulla penisola di Luštica, il villaggio abbandonato di Gornji Stoliv fa da sentinella sull’acqua, mentre altrove potrete visitare spiagge remote e bucolici oliveti, gallerie d’arte, chiese e monasteri.
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Deviazione
Se vi sentite in forma, seguite la Scala di Cattaro, antica carrozzabile che da Kotor si inerpica fino a incontrare la Coastal Mountain Traversal sul Monte Lovćen. Il toponimo Montenegro, di origine veneziana, pare che derivi dalle antiche ‘foreste nere’ che un tempo ricoprivano proprio questa montagna. Sulla sua cima sorge il Mausoleo Njegoš, ultima dimora di Petar II Petrović Njegoš, padre spirituale del moderno Montenegro. Per i più sedentari, il tragitto può essere affrontato anche in auto: la strada, con ben 32 tornanti, costringe a una guida molto attenta, ma la vista è mozzafiato. Oltre Lovćen la strada continua fino a Cetinje, con belle ville e musei.

Esperienze cruciali
- Passate da un’isola all’altra: prendete un taxi d’acqua a Perast e fatevi portare sulla piccola isola dove sorge la chiesa di Nostra Signora delle Rocce, oppure partite da Herceg Novi e pagaiate in kayak fino all’isola di Mamula.
- Perdetevi nel dedalo di strade di Kotor. La cittadina è piuttosto piccola, ma vagare senza meta alla scoperta di chiese, piazze acciottolate e caffè, è molto divertente.
- Fate il giro della baia in auto da Herceg Novi a Kotor – 43 km tortuosi lungo la litoranea – o percorretene in bici un tratto più breve tra Igalo e Kamenari.
- Gustate calamari appena grigliati, conditi con aglio e olio d’oliva, da Konoba Feral vicino al lungomare di Herceg Novi.