Vincere la paura di volare: non lasciate che l’ansia vi rovini i piani
La paura di volare non è un fenomeno raro; per molte persone volare è un’esperienza incredibilmente stressante mentre altre sono costrette a rinunciare all’idea di partire, anche per quel viaggio che sognano da sempre. Ecco i consigli di tre persone con una prospettiva diversa su come gestire l’ansia prima e durante un volo.
I consigli di uno psicologo
Les Posen è uno psicologo clinico che lavora a Melbourne. Il suo interesse per il mondo dell’aviazione l’ha portato a specializzarsi in un campo molto particolare: da 25 anni lavora con pazienti di ogni estrazione sociale con l’ansia di volare, da adolescenti a businessman.
Lo psicologo spiega che l’ansia è “una sopravvalutazione del pericolo in senso fisico o psicologico, e la sottovalutazione della propria capacità di gestirlo”. Posen riscontra una paura di volare principalmente in due categorie di persone. “È comune che l’ansia colpisca le donne tra i 32 e i 38 anni che hanno avuto dei figli. Da un momento all’altro, si ritrovano ad avere paura non solo per se stesse, ma anche le persone che all’improvviso dipendono da loro.” Dichiara inoltre: “in altri casi vedo quest’ansia crescere in persone che per la maggior parte della loro vita hanno fatto troppo affidamento alla razionalità, reprimendo il loro lato emotivo senza riconoscere i segnali dell’ansia.”
Qualsiasi sia la causa a scatenarla, Posen cura l’ansia di volare partendo sempre con lo stesso approccio. “Consiglio di iniziare spiegando al paziente come funziona l’ansia e come si ripercuote sul corpo. I segnali fisiologici come l’aumento del battito cardiaco e la sudorazione sono indicatori fondamentali.”
Come ci si comporta allora quando si manifestano questi segnali? “È necessario capire come gestire la reazione di paura.” Spiega lo psicologo. “Non dovete focalizzarvi sul ristabilire la calma. La calma è una conseguenza. È positivo se succede ma non è il bersaglio. L’obiettivo è arrivare alla consapevolezza di essere in grado di gestire qualsiasi situazione difficile.”
Secondo Posen puntare a raggiungere la calma è una strategia sopravvalutata: “le persone pensano spesso “sono calmo quando ho il controllo” ma la realtà è che a bordo di un aereo i passeggeri devono rinunciare all’idea di avere il controllo della situazione. Invece di provare a calmarvi, provate a concentrarvi su qualcosa. Un modo semplice per riuscirci sono le tecniche di respirazione. Focalizzandovi sulla respirazione entrerete in uno stato di concentrazione e sarete capaci di portare a termine dei semplici esercizi per riacquistare il controllo di voi stessi.”
Posen ha inoltre scoperto che molti pazienti traevano beneficio nel conoscere il mondo dell’aviazione, più specificatamente sapere come funziona un aereo, cosa succede durante il rullaggio, il decollo, le turbolenze e l’atterraggio. È una documentazione che si può fare da soli, ma esistono anche dei corsi online o tenuti dalle compagnie aeree appositamente pensati per chi ha paura di volare.
“Durante un volo ci sono molti fattori che portano il passeggero al di fuori della comfort zone. L’obiettivo è portare la persona a sentirsi in grado di gestire le sensazioni legate al volo, di affrontare ad esempio le forze-G e i rumori.”
La tecnica di Posen spinge i pazienti a non fare completo affidamento sulle distrazioni. “Siate prudenti. Distrarsi è un metodo che perde la sua efficacia col tempo. Dovete chiedervi “se si scaricasse la batteria del mio iPhone o delle mie cuffie anti-rumore, sarei in grado di affrontare questo volo da solo?” È importante avere sempre un piano di riserva.”
I consigli di una hostess
Cassandra Crossley è un’assistente di volo Qantas che, come Posen, crede che avere una conoscenza anche minima del funzionamento dell’aereo aiuti i passeggeri in ansia; c’è molta disinformazione, soprattutto sulle turbolenze.
“I passeggeri si preoccupano quando l’aereo non è stabile a causa delle turbolenze. Le turbolenze sono un fenomeno normale che non compromette il volo e non può far precipitare un aereo. Anche se causano qualche scossone, i piloti sono in grado di gestirle con la massima tranquillità.
È comunque importante indossare la cintura di sicurezza per evitare di cadere dal sedile e farsi male. Possono fare un po’ paura ma non durano per sempre.”
Iscriviti alla nostra newsletter! Per te ogni settimana consigli di viaggio, offerte speciali, storie dal mondo e il 30% di sconto sul tuo primo ordine.
“Ci teniamo a ricordare che per quanto l’equipaggio di volo si occupi di servire i pasti, il nostro compito principale è assicurarsi che l’aeromobile sia sicuro e in grado di volare. Lo staff si occupa di eseguire i check di sicurezza e di provvedere immediatamente nei rari casi in cui salta fuori qualcosa da risolvere o controllare. Certo, questo causa dei ritardi e pure un po’ di irritazione nei passeggeri ma la sicurezza è la priorità numero uno.”
Crossley invita i passeggeri che soffrono di ansia a chiedere aiuto agli assistenti di volo, per quanto non sia la prima cosa a cui pensano o che preferiscono. L’equipaggio possiede una vasta esperienza di situazioni difficili ad alta quota e può consigliarvi degli esercizi per rilasciare lo stress.
Consigli di un passeggero ansioso che ha affrontato le proprie paure
Agapi Markogiannakis lavora per una società di consulenza specializzata in sviluppo leadership e psicologia della positività. Essendo costretta a viaggiare molto per lavoro, la donna ha sconfitto la paura di volare applicando le tecniche di psicologia positiva che insegna normalmente agli altri.
“Quando ero giovane volare non mi rendeva nervosa, ma tutto è cambiato dopo che ho avuto dei figli”, racconta Markogiannakis, “lasciando i miei cari a casa mi veniva da pensare a cosa mi sarebbe potuto accadere di brutto. Diventavo ansiosa anche durante i voli brevi, soprattutto durante le turbolenze, momenti in cui si scatenavano in me dei veri attacchi di panico.”
Markogiannakis ha elaborato una serie di tecniche e strategie per affrontare un volo. “I film sono fondamentali, così come delle buone cuffie che cancellino il rumore. Pianifico in precedenza ciò che farò durante il volo. Ho tanti modi per tenermi impegnata, porto con me delle riviste, i miei snack preferiti e pianifico quali film guardare. Mi aiuta anche informarmi sull’orario in cui vengono serviti i pasti.”
Ma oltre a questi passatempi, si concentra su tre aspetti: mindfulness, curiosità ed emozioni.
“Pratico la meditazione durante il decollo e le turbolenze. È un’attività che si può imparare anche da soli. A volte medito con la visualizzazione ma solo nei momenti in cui ne ho veramente bisogno. Provo ad immaginare me stessa in un luogo diverso, in qualche bel momento durante uno dei miei viaggi. Nella fase di atterraggio sto bene, ce l’ho fatta, yuhu!” ride Markogiannakis.
Condivide la teoria di Posen sull’essere consapevoli degli aspetti fisiologici. “Faccio un check completo del mio corpo per individuare un’area in tensione e faccio in modo di rilasciarla.”
Markogiannakis crede nel potere della curiosità. “Mi sono resa conto che è impossibile sentirsi curiosi e ansiosi allo stesso tempo. Provo a lasciarmi incuriosire da qualcosa, dai passeggeri o dagli oggetti, o a fantasticare su ciò che mi aspetta a destinazione.”
L’ultima tecnica consiste nell’identificare le emozioni, secondo la teoria che riconoscere le emozioni che si stanno provando aiuti le persone a rilassarsi. “Se vi sentite in ansia, ditelo a voce alta, ho l’ansia”, spiega.
Adesso Markogiannakis non è più dominata dalla paura. “Il mio desiderio di raggiungere un posto supera la paura di volare,” dice. “L’ansia non mi ferma più dal fare dei viaggi.”