Viaggi e cibo: i nuovi trend dal Food&Wine Tourism Forum

Il Food&Wine Tourism Forum è una due giorni di confronto e formazione per ripensare il futuro del turismo e dell’enogastronomia che si è tenuto per il secondo anno nella suggestiva cornice del Castello di Grinzane Cavour, in provincia di Cuneo. Con 40 eventi e oltre 50 relatori, il forum affronta a tutto tondo il mondo del food, dando alcune indicazioni sui trend da non perdere se siete degli appassionati di cibo, oltre che di viaggi.

Il castello di Grinzane Cavour, nelle Langhe, sede del Food&Wine Tourism Forum
Il castello di Grinzane Cavour, nelle Langhe, sede del Food&Wine Tourism Forum
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Che si tratti di un settore da non sottovalutare lo dicono chiaro e tondo i dati: secondo il Second Global Report on Gastronomy Tourism condotto dalla World Tourism Organization il 70% degli intervistati ha riconosciuto il turismo enogastronomico come importante segmento di sviluppo, anche se solo il 10% ritiene che sia promosso in maniera adeguata. Colpiscono poi i numeri legati al turismo enologico in Italia che lo scorso anno ha registrato un giro d’affari di 2,5 miliardi di euro e 14 milioni di persone coinvolte, a cui si aggiungono gli 85 miliardi di euro di fatturato del comparto ristorazione che nel 2018 ha registrato cifre da record. In crescita anche le applicazioni dedicate a food&wine e ai ristoranti con un aumento dei download dal 2016 al 2018 pari al +115%. 

Il tartufo bianco di Alba ©Maurizio Milanesio/Shutterstock
Il tartufo bianco di Alba ©Maurizio Milanesio/Shutterstock

Il cibo come brand

Gioca in casa l’ente che ha fatto del cibo, anzi di un prodotto specifico, un vero e proprio brand di territorio che negli anni ha messo Alba sulla mappa di numerosi viaggiatori, interessati all’enogastronomia, ma anche alle numerose attività che animano le Langhe tra ottobre e novembre. Stefano Mosca, Direttore dell’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, racconta l’esempio d’eccellenza, che ha saputo muovere il settore turistico approfittando di una stagionalità diversa, di un tipo di accoglienza dedicata sia al lusso che alle famiglie.

Ed è proprio l’esempio del tartufo che valica i confini e raggiunge l’Istria, che oggi offre alcune delle migliori esperienze gastronomiche della Croazia: cenare con delizioso pesce fresco, assaggiare oli d’oliva di prima qualità, vini e superalcolici e, ovviamente, andare a caccia di tartufi. Il risultato? Tanto per iniziare la regione è entrata nella classifica Best in Europe 2019.

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La varietà del cibo peruviano ha riportato Lima sulle mappe dei viaggiatori ©Jeremy Pawlowski/Shutterstock
La varietà del cibo peruviano ha riportato Lima sulle mappe dei viaggiatori ©Jeremy Pawlowski/Shutterstock

Superfood per la sostenibilità

Il cibo è anche un’ottima scusa per spostare l’attenzione dai luoghi in cui l’overtourism sta provocando danni ai siti storici. Questa lezione arriva dal Perù, dove tra i tanti interventi fatti per arginare il flusso di turisti che ogni anno invade Machu Picchu, uno dei più efficaci è stato l’investimento sul desiderio dei viaggiatori di assaggiare nuovi piatti e prodotti esotici dalle miracolose proprietà benefiche.

Un menu a base di ceviche, pisco sour, semi come la quinoa e l’amaranto, frutta esotica con i super poteri come la cherimoya o la super radice di yacon, ha fatto si che Lima, la capitale, abbia smesso di essere un semplice luogo di passaggio, ma abbia iniziato a attirare i viaggiatori per lunghi weekend all’insegna della sperimentazione gastronomica. I superfood, sono inoltre diventati un nuovo brand che si lega al paese e lo rappresenta in contesti non solo turistici, ma di benessere.

In modo diverso, ma con altrettanto successo, la Danimarca ha saputo puntare sugli ingredienti a chilometro zero, su ricerca e creatività per passare a essere riconosciuta come il paese dei ristoranti Michelin e dell’innovazione gastronomica, anziché come quello degli smørrebrød (la classica fetta di pane di segale guarnita con burro, salmone, salumi o formaggi). Anche in questi due casi la strada perseguita ha dato risultati in termini di incoming e di notorietà: entrambe le mete sono entrate a far parte della classifica Best in Travel 2019.

Il vero lusso è prendersi del tempo per sé ©shellygraphy/Shutterstock
Il vero lusso è prendersi del tempo per sé ©shellygraphy/Shutterstock
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Il nuovo lusso

Un altro trend, che l’Italia ancora deve imparare a cavalcare al meglio, è quello del nuovo lusso, che non si limita al food and wine, ma ad esso è strettamente collegato. Turisti da tutto il mondo vedono l’Italia come il paese della passione, della bella vita e del romanticismo e sognano esperienze degne delle aspettative. Jet privati che raggiungono ristoranti stellati tra le colline, piccoli gruppi di turisti asiatici che, dopo aver vissuto un primo viaggio mordi e fuggi tra le capitali europee, tornano per scoprire i dettagli di una cultura che spesso è meno diversa da quanto immaginano (soprattutto quando ci si siede a tavola).

Il lusso, del resto, è un trend che vale per molti, soltanto che è un concetto che sta cambiando. Se per qualcuno resta una villa con piscina in Toscana, per altri è un angolo spartano ma isolato da tutti in cima ai monti in cui dedicarsi a se stessi (ma con tutti i confort), per altri è la possibilità di vivere l’adrenalina che manca nella vita quotidiana, per altri ancora (soprattutto i millennials, ogni giorno legati a social e schermi) è la possibilità di affidarsi a un travel advisor che si occupi dell’organizzazione di un viaggio personalizzato, per massimizzare la soddisfazione senza sprecare tempo nell’organizzazione o in intoppi on the road.

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Destinazioni in questo articolo:

Croazia Danimarca Italia Perú
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